2024-07-08
L’accozzaglia di Macron ce l’ha fatta: la Francia ostaggio del rosso Mélenchon
Emmanuel Macron (Getty Images)
La grande ammucchiata riesce a fermare la Le Pen. Secondo le proiezioni, primo il blocco di sinistra, seguito dal partito di Macron. Bardella: «Alleanza del disonore. Noi rimaniamo l’unica alternativa». L’Eliseo temporeggia: «Non è chiaro chi governerà».Ai francesi sta bene essere governati da Emmanuel Macron e da una sinistra sovietica, che simpatizza per gli islamisti e gli antisemiti. Ai nostri vicini d’Oltralpe sta bene che dei gruppuscoli di picchiatori ultraviolenti di estrema sinistra possano dettare legge e «punire» in modo estremamente violento i loro oppositori politici e chi non la pensa come loro. Ai francesi sta bene continuare ad accogliere indiscriminatamente dei clandestini. Secondo i primi risultati diffusi attorno alle 21.30. Secondo gli exit polls, il primo gruppo della nuova Assemblea nazionale sarà quello del Nouveau front populaire (Nfp) con un numero di scranni compreso tra il 185 e i 205. Al secondo posto arriva il blocco marconista, con circa 160-180 deputati. Nonostante fosse arrivato in testa al primo turno, ieri il Rassemblement national (Rn) e i deputati Républicains (pro Ciotti) sono arrivati terzi, con 135-152 onorevoli. Alle loro spalle, sempre proiezioni, sono arrivati gli Lr-anti Ciotti, con 46-56 deputati. Altre liste avrebbero invece ottenuto dai 15 ai 21 nuovi eletti. La nuova Assemblea nazionale, uscita dalle urne ieri sera, indica che i francesi hanno avuto più paura del Rassemblement national (Rn), presentato come spauracchio di un neofascimo immaginario, dell’estrema sinistra guidata da La France insoumise (Lfi) e dal suo Leader Jean-Luc Mélenchon. Una sinistra che, per ottenere questo risultato, ha ricevuto il sostegno di milioni di elettori macronisti a cominciare dallo stesso presidente Emmanuel Macron. Un presidente allo sbando che, pochi giorni fa, aveva ribadito la sua opposizione a Marine Le Pen e Jordan Bardella, che avevano stravinto le elezioni europee ed erano arrivati in vantaggio al primo turno delle legislative. La sinistra ha anche beneficiato di sostegni come quello del rettore della grande moschea di Parigi, che ha invitato a frenare l’Rn. Altri elettori che hanno permesso la nascita di una maggioranza relativa di estrema sinistra, puntellata dai macronisti, sono stati i cattolici e gli altri cristiani progressisti, 6.000 dei quali, una decina di giorni fa, avevano firmato una tribuna per convincere i fedeli a votare contro l’Rn.Il primo leader politico a prendere la parola poco dopo le 20 è stato Jean-Luc Mélenchon che ha mandato un avvertimento a Macron dicendo: «Il presidente ha il potere, il presidente ha il dovere di chiamare a governare il Nouveau front populaire». Il leader di estrema sinistra ha continuato dicendo che «il Nfp applicherà il suo programma». Poi Mélenchon ha elencato alcuni punti salienti del programma del suo partito e ha detto che voterà l’«abrogazione della pensione a 64 anni», ma anche l’«innalzamento dello Smic» (il salario minimo legale che il Nfp vorrebbe portare a 1.600 euro netti mensili). Poi il capo di Lfi ha detto qualcosa che potrebbe interessare anche l’Italia dato che ha parlato di una «moratoria grandi opere inutili». Se tra queste ci fosse anche l’alta velocità Torino-Lione, come reagirà il governo italiano?Circa mezz’ora dopo ha preso la parola il leader del Rassemblement national, Jordan Bardella, che ha denunciato gli «accordi elettorali che gettano la Francia nelle braccia dell’estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon». «Purtroppo, l’alleanza del disonore» ha continuato il leader Rn «priva i francesi di una politica di rilancio». Poi Bardella ha ribadito che «il Rassemblement national incarna più che mai la sola alternativa e resterà accanto al popolo francese perché non vuole il potere giusto per il potere «ma per restituirlo ai francesi». Bardella ha concluso ricordando che «sarò qui per voi e con voi fino alla vittoria».Attorno alle 21 l’entourage di Emmanuel Macron ha fatto sapere che il presidente francese invitava alla «prudenza» nell’«analisi dei risultati». Nonostante la vittoria di Pirro ottenuta grazie a degli accordi di palazzo, sempre secondo lo staff presidenziale, Macron ha parlato di «umiltà» aggiungendo però che «dopo sette anni, il blocco centrale è vivo e vegeto». Voci dall’Eliseo hanno fatto filtrare un invito alla «cautela», perché i risultati non dicono «chi debba governare», e bisognerà attendere che il Parlamento «si strutturi» per «prendere le decisioni necessarie».Il risultato delle elezioni francesi ha suscitato reazioni anche in Italia. Tra i primi a parlare c’è stato il deputato di Avs Angelo Bonelli che, sui social, ha citato alcuni versi della Marsigliese. il deputato del micro partito ha dedicato questa vittoria (non sua) «a Meloni e Salvini!» e salutato il «grande risultato rosso-verde di Nfp! Uniti si vince, avanti in Italia per un’alleanza democratica, antifascista, progressista ed ecologista». Anche il senatore Pd Filippo Sensi ha reagito dimenticandosi forse che il suo partito, in Europa, fa parte del gruppo di sinistra e non di quello dei macronisti «Ha vinto la paura. La scommessa di Macron si è rivelata vincente. Il cordone sanitario nei confronti della peggiore destra europea ha funzionato. Grande mobilitazione e affluenza. A Palazzo Chigi qualcuno sta brindando». Anche la deputata Lia Quartapelle ha voluto dire la sua: «Evviva la Francia! Guardando i risultati, Meloni ha di che riflettere». Per la Lega è intervenuto il senatore Claudio Borghi secondo il quale «i francesi votano sempre. Lasciando la Francia a un ammucchione dominato dalla sinistra hanno regalato la vittoria alle presidenziali alla Le Pen. Capolavoro al contrario di Macron. Adesso buona fortuna con la procedura di infrazione da far gestire a Mélenchon, che sta subito sparando contro Macron e vuole il governo per lui». Borghi ha ricordato che «Mélenchon ha già buttato a mare la riforma delle pensioni».A metà della serata elettorale è intervenuto da Palazzo Matignon, il premier Gabriel Attal che ha annunciato che oggi presenterà le dimissioni. Attal ha lanciato una frecciata a Macron dicendo che «questo scioglimento (della Assemblea nazionale, ndr) non l’ho scelto, ma mi sono rifiutato di subirlo».
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