2020-07-19
Eleventy lancia l’eleganza in smart working
Brunello Cucinelli (Ansa)
Il fondatore, che ha partecipato alla fashion week digitale di Milano: «Giacche in jersey e pantaloni stile tuta ma in tessuti preziosi». Ermenegildo Zegna celebra i 110 anni di storia, Brunello Cucinelli dona ai bisognosi capi invenduti per un valore di 30 milioni di euro.Si riparte con coraggio e, se la moda è il settore manifatturiero più colpito dal Covid, è anche il primo che si rimette in gioco. Capace, nonostante i numeri, di andare avanti con forza e ottimismo. «I trend economici non sono positivi quest'anno. L'industria della moda sta sperimentando perdite tra il 20-30%, è un momento davvero difficile per tutto il nostro settore», ha detto Carlo Capasa, presidente della Camera della moda italiana. Una spinta in più per non fermarsi, fino ad arrivare al primo appuntamento digitale, quattro giorni dedicati alle presentazioni delle collezioni uomo e pre collezioni uomo e donna per la primavera/estate 2021. Il debutto della Milano digital fashion week è stato un successo. «Quest'anno», ha continuato Capasa, «abbiamo 41 brand che presentano sulla nostra piattaforma e 21 nuovi nomi internazionali. Tutti possono partecipare in modo diverso con sfilate, video, performance, eventi digital, e tutti potranno esprimere la propria creatività». D'altronde, non si poteva fare altrimenti. «Milano digital fashion week nasce come risposta al distanziamento sociale e alla difficoltà di viaggiare imposta dalla situazione sanitaria mondiale». Un messaggio di fiducia è arrivato anche da Mario Boselli, presidente onorario di Camera moda e della Fondazione Italia Cina, l'organizzazione che promuove gli scambi economici, culturali e politici tra i due Paesi: «Solo la solidarietà tra gli Stati nell'affrontare i problemi globali potrà cambiare il volto della crisi e dare vita a nuovi scenari commerciali». Tra i grandi nomi in calendario, ha aperto la kermesse milanese Prada. «Siamo abituati a fare sfilate di moda», ha detto Miuccia Prada, «Ma nel momento in cui non si può fare una sfilata dal vivo, bisogna reinventarsi. Così, abbiamo deciso di affidare cinque capitoli diversi a cinque persone diverse dando totale libertà creativa. Il concetto è qualcosa in cui ho sempre creduto: una volta creati, gli abiti appartengono alla vita delle persone. Appartengono agli altri. Questo lavoro rappresenta un gesto, ovvero questi abiti non sono più miei»». Terence Nance, Joanna Piotrowska, Martine Syms, Juergen Teller e Willy Vanderperre propongono ognuno un film che cattura un aspetto della collezione Prada, ben distinta e definita. «In tutta onestà», continua la stilista, «penso che il nostro lavoro sia quello di creare abiti per le persone. Questo è davvero il valore del nostro lavoro, creare abiti belli e intelligenti. In questa stagione ci siamo concentrati su questa idea: mettere al centro gli indumenti e dare valore ai capi. Gli abiti sono semplici, ma con il concetto di semplicità come antidoto all'inutile complicazione. Questo è un momento che richiede una certa serietà, un momento per pensare e riflettere sulle cose. Cosa facciamo, a cosa serve la moda, per cosa siamo qui? Qual è il contributo che la moda può dare a una comunità?». Una semplicità che si fa abiti e completi, nessun orpello sui capi a parte il ben noto triangolo Prada. Un vezzo distintivo che non lascia dubbi. Usa la parola semplicità anche Massimo Giorgetti, direttore creativo di Msgm. «Non so dove, ma insieme», dice lo stilista, «Tornato in ufficio, dopo il lockdown, mi sono trovato a reimmaginare la collezione, a riconsiderare a chi volessimo rivolgerci, come e con quale messaggio. Ho cercato di andare all'essenziale, con una collezione forte e compatta, con l'immediatezza di capi freschi, desiderabili, facilmente indossabili. Capi che mettono allegria». «In un periodo di grandi cambiamenti come questo, essere coesi e parte di un progetto innovativo come quello di Camera moda rappresenta un importante punto di (ri)partenza», dice Micaela Le Divelec Lemmi, amministratore delegato di Salvatore Ferragamo, «Attraverso il video vogliamo dare vita a una rappresentazione corale dell'universo Ferragamo; per affermare chi siamo, le nostre radici, ma anche per celebrare quelle caratteristiche, come la capacità di fronteggiare con forza ed estro le sfide che il presente riserva, che hanno reso unico il nostro fondatore. Un messaggio di forza non solo per noi, ma per tutti quanti». Ribadisce il concetto Gildo Zegna: «Mai come oggi il sistema è unito. Stiamo reagendo in modo positivo con progetti per l'anno prossimo, rivedendo i programmi, tagliando qualche ramo secco. Siamo pronti al peggio da qui a fine anno ma pronti per l'anno prossimo». I sette minuti del video della collezione, pronta alla vendita in showroom già da domani, è il film che sottolinea la storia e le radici del marchio che compie, sottovoce, 110 anni. I modelli attraversano l'Oasi Zegna, straordinario parco voluto da Ermenegildo Zegna, il fondatore, dove piantò 500.000 alberi, per arrivare fino ai corridoi tra i macchinari del lanificio. Una passerella di tre chilometri e 300 metri su cui si susseguono i capi disegnati da Alessandro Sartori, sempre avanti sia nelle proposte sia negli assemblaggi e nelle tecnologie, precursore dell'uso dei materiali riciclati. In questo spirito, il ritorno alle radici è onnipresente. Come da Tod's con il suo viaggio negli atelier del marchio, dove il direttore creativo Walter Chiapponi racconta la sua pre collezione pensata attorno a capi senza tempo, altra parola chiave del momento. «Il valore del tempo», è il titolo della collezione di Eleventy, disegnata da Marco Baldassari, fondatore e direttore creativo del marchio. «Più che una ripartenza è una rinascita con la riscoperta di nuovi valori», spiega, «La moda sta cambiando, in primis il consumatore, preparato, consapevole e attento, che sceglie capi che abbiano una durata nel tempo. Compra meno ma meglio. Evita lo spreco. Il nostro prodotto di lusso che noi chiamiamo smart luxury, pur essendo un momento difficile, ci sta dando timide soddisfazioni. La nostra idea è di un outfit più rilassato, una giacca in jersey, pantalone concetto tuta ma in materiali preziosi e una T-shirt in maglieria». Professionale ma comodo, perfetto ed elegante anche in smart working.Serdar, marchio fondato dallo stilista turco Serdar Uzuntas, per la sua seconda prova milanese ha scelto la cornice di uno spazio verde nel cuore di Milano, dove è stato girato un corto che racconta la nuova collezione, ispirata dall'arte dei pittori contemporanei Pierre Soulages e László Lakner, così come allo stile eclettico ed eccentrico di David Bowie.Non solo moda uomo ma anche presentazione della pre collezione primavera/estate 2021 da donna. Come quella di Ermanno Scervino in uno splendido giardino toscano, patria dello stilista, dove la tipica vegetazione ha fatto da sfondo al video. Abiti bianchi di organza, camicie in popeline, pizzo, stampe a piccoli fiori, i sublimi codici della moda di Scervino c'erano tutti. «Ho voluto legare questa collezione al mondo della natura, per me da sempre una grande passione. Il mio giardino è infatti il posto dell'anima». Dolce & Gabbana ed Etro sono usciti dal coro. I primi hanno sfilato dal vivo con tanto di pubblico nei giardini del campus dell'Humanitas university. Il secondo tra le verdi aiule del Four seasons a Milano. Chi fa veramente notizia è Brunello Cucinelli. I capi invenduti delle sue boutique di tutto il mondo a seguito della pandemia - dal valore stimato di circa 30 milioni di euro - saranno donati «all'umanità» con tanto di etichetta «Brunello Cucinelli for Humanity», affinché la moda diventi essa stesso un messaggio. L'imprenditore definisce i capi invenduti una «amabile risorsa» e assegna a un consiglio il compito di decidere a quali progetti e organizzazioni destinare la merce. «Questo progetto che noi tutti definiamo “intenso" mi sembra che in qualche maniera elevi la dignità dell'uomo e renda onore a tutti coloro che hanno lavorato nella realizzazione di tali capi». Cucinelli docet.