2023-10-24
Effetti avversi, spuntano pure le convulsioni
Uno studio su oltre 4 milioni di soggetti, finanziato dall’Fda americana, ha rilevato segnalazioni sopra la norma di attacchi epilettici tra i bambini dai due ai cinque anni dopo le iniezioni di Pfizer e Moderna. Critici anche i dati sulle miocarditi tra gli adolescenti.In programma a Savona un convegno per sanitari sulla profilassi, associata alle tavole di Mosè. Con Big Pharma come sponsor.Lo speciale contiene due articoli.Non solo infiammazioni al muscolo cardiaco, le vaccinazioni anti Covid nei bambini hanno provocato crisi epilettiche e convulsioni. Ad affermarlo non sono ricercatori complottisti, ma uno studio finanziato dalla Food and drug administration (Fda), l’agenzia regolatoria del governo americano, che ne ha guidato la progettazione, l’interpretazione dei risultati, la stesura del testo. Prima autrice è Patricia Lloyd, dell’ufficio di biostatistica e farmacovigilanza, centro per la valutazione e la ricerca biologica della Fda. Sono stati esaminati 4,1 milioni di giovanissimi, di età compresa tra sei mesi e 17 anni (per l’esattezza 4.102.016), utilizzando dei database nell’ambito del mandato di sorveglianza sanitaria pubblica dell’agenzia governativa. Bambini e ragazzi vaccinati dalla prima data di autorizzazione all’uso di emergenza per fascia di età, fino ad aprile 2023, con doppia dose e molti anche con booster. Sono state rilevati segnalazioni di miocarditi o pericarditi dopo il vaccino BNT162b2 (di Pfizer) in soggetti di età 12-17 anni, e di crisi epilettiche/convulsioni dopo la vaccinazione con BNT162b2, e mRNA-1273 (Spikevax, di Moderna) in bambini di età compresa tra 2 e 4/5 anni. Nei più piccoli, il nuovo preoccupante evento avverso «dovrebbe essere ulteriormente approfondito con un robusto studio epidemiologico», dichiarano gli autori.La popolazione in età pediatrica presa in considerazione proviene da tre database di assicurazioni sanitarie commerciali statunitensi, e appartiene a diverse aree geografiche degli Stati Uniti. La problematica relativa agli eventi avversi riscontrati «potrebbe non essere rappresentativa a livello nazionale», tengono a precisare gli autori, ma se una simile campionatura ha evidenziato infiammazioni del muscolo cardiaco e convulsioni, la preoccupazione dovrebbe essere alta. Un sottogruppo dei casi di miocardite/pericardite identificati, 40 sui 153 riscontrati di età compresa tra 12 e 17 anni, «è stato confermato attraverso la revisione della cartella clinica». Il 72,5% delle patologie infiammatorie sono stati confermate come veri casi di miocardite/pericardite e il tempo mediano dalla vaccinazione alla presentazione dell’evento avverso è stato di tre giorni. Crisi epilettiche/convulsioni hanno raggiunto la soglia statistica per un segnale nei bambini di età compresa tra 2 e 4 anni dopo la vaccinazione con Pfizer in tutti e tre i database, e nei bambini di età compresa tra 2 e 5 anni dopo la vaccinazione con Moderna in due dei tre database. «Abbiamo condotto controlli di qualità per escludere errori del database o cambiamenti nei modelli di codici diagnostici utilizzati per identificare gli eventi nel periodo di studio» spiegano gli autori, oltre ad aver «stimato il rischio relativo di esiti all’interno degli strati demografici per età e sesso».Il segnale di miocardite/pericardite è «coerente con i rapporti di pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria, che dimostrano un rischio elevato di questo esito in seguito ai vaccini a mRna tra i maschi più giovani di età compresa tra 12 e 29 anni», si legge nel preprint. Al di sotto dei 12 anni, non sono stati riscontrati casi. Segnalazioni di crisi epilettiche/convulsioni nei bambini di età compresa tra 2-4/5 anni, invece, «non erano state riportate negli studi di sorveglianza attiva dei vaccini mRna anti Covid-19», fanno notare gli autori. Un'analisi dei dati Vaers identificava appena otto casi a seguito di circa un milione di vaccinazioni con mRna fino ad agosto 2022, nella fascia di età compresa tra 6 mesi e 5 anni.Occorre approfondire. Non limitarsi a ripete che questi vaccini sono sicuri, quando provocano eventi avversi anche nei bimbi sani che non hanno problemi nel superare una malattia infettiva. Uno studio pubblicato lo scorso maggio su Sage e dal titolo «Eventi avversi neurologici gravi a seguito dell’immunizzazione contro Sars-CoV-2: una revisione narrativa della letteratura», segnalava che nessun ampio studio epidemiologico ha esplorato la relazione «tra stati ipereccitabili e vaccini anti Covid-19 o i meccanismi che potrebbero essere responsabili di questa associazione». Si aggiungeva che la risposta terapeutica «non ottimale con gli antiepilettici convenzionali, in contrasto con il successo osservato dei farmaci antinfiammatori in questo contesto, suggerisce un coinvolgimento della risposta immunitaria nella patogenesi di queste crisi, data la corretta esclusione di altre eziologie». Nello stesso mese, Josef Finsterer del Centro di neurologia e neurofisiologia di Vienna, sulla rivista Clinical Psychopharmacology and Neuroscience avvertiva che «gli effetti collaterali neurologici si sviluppano con qualsiasi tipo di vaccino Sars-CoV-2 e sono diversi, possono essere gravi e persino fatali e dovrebbero essere presi sul serio per avviare un trattamento precoce e migliorare i risultati ed evitare decessi».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/effetti-avversi-spuntano-pure-convulsioni-2666053902.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="ora-lordine-dei-medici-paragona-i-vaccini-ai-dieci-comandamenti" data-post-id="2666053902" data-published-at="1698160789" data-use-pagination="False"> Ora l’Ordine dei medici paragona i vaccini ai Dieci comandamenti Che la scienza per molti sia diventata una religione e che il vaccino sia stato innalzato a dogma, purtroppo non è cosa nuova. Lascia però perplessi e quasi divertiti (se non ci fosse da piangere) l’iniziativa dell’Ordine dei medici di Savona, in programma il prossimo 11 novembre, intitolata «Le tavole delle vaccinazioni». Il richiamo è, appunto, alle Tavole della legge di Mosè, come si evince leggendo la locandina del convegno, che prevede sette ore formative e l’assegnazione di sette crediti Ecm (Educazione continua in medicina) ed è aperto a medici, infermieri, biologi, farmacisti, assistenti sanitari e tecnici della prevenzione. Ma tornando al programma dell’iniziativa, sono i titoli degli interventi, dalla durata di mezzora ciascuno, il pezzo forte dell’incontro. Dopo un excursus iniziale sulle «vaccinazioni nella storia», alle 10 si entrerà nel vivo con il contributo intitolato «“Non avrai altro Dio al di fuori di me”: l’influenza». Che ci azzecca la sindrome stagionale col primo comandamento? E chi lo sa, ma «il meglio» deve ancora venire: alle 10.30 tutti pronti per la relazione «“Non nominare il nome di Dio invano”: le vaccinazioni nel paziente oncologico», mentre alle 11 è previsto l’intervento «“Ricordati di santificare le feste”: le vaccinazioni nel paziente diabetico», seguito da «“Onora il padre e la madre”: le vaccinazione nel paziente nefrologico», per continuare con «“Non uccidere”: le vaccinazioni nel paziente ematologico».Non è dato sapere perché proprio ai portatori di malattie del sangue sia stato associato l’invito a non compiere omicidi, mentre almeno per il contributo intitolato «“Non commettere atti impuri”: le malattie sessualmente trasmesse» la logica pare tornare. Per poi però scomparire di nuovo davanti a «“Non dire falsa testimonianza”: le vaccinazioni nel paziente positivo per Hiv» (non sarà sicuramente intenzione degli ideatori far trasparire un giudizio negativo sulle persone sieropositive ma, scritta così, l’allusione è servita). Spazio poi alla comicità con «“Non desiderare la roba d’altri”: le vaccinazione nel soggetto trapiantato» (sic). Prima della fine dei lavori e il test per il rilascio dei crediti ai partecipanti non mancherà una tavola rotonda proprio su «La comunicazione in ambito vaccinale dopo la pandemia». Sicuramente, un buon punto di partenza sarebbe la riflessione, e il convegno stesso ne è la dimostrazione, sulla china presa dal mondo scientifico e sanitario con la pandemia, al di là dell’inopportuno accostamento, nel caso del convegno in questione, tra comandamenti religiosi e vaccinazioni, una forzatura che tocca i confini del grottesco, spesso sfondati negli scorsi anni con divieti, obblighi, dichiarazioni e smentite da parte di autorità e virostar. Come ha evidenziato anche il Comitato pensiero critico di Savona: «Mai prima si erano utilizzati analogie e parallelismi con gli aspetti sacri dell’esistenza al fine di convincere le persone dei benefici effetti dei vaccini. Non bastava ancora la concessione dei premi Nobel per la medicina a due scienziati sviluppatori di sieri, non è bastata l’imbarazzante rivisitazione di una canzoncina natalizia da parte di tre “luminari” nostrani, non è bastato l’appello del Papa a compiere un “atto d’amore”. L’ideologia vaccinista non conosce limiti e remore». Infine, non va trascurato che il curioso convegno medico, patrocinato tra gli altri dal Comune di Savona, l’Asl 2 ligure e, ovviamente, dall’Ordine dei medici di Genova, Imperia, Savona, godrà del «contributo non condizionante» di Astrazeneca, Gsk, Merck, Pfizer, Sanofi e Csl Seqirus. Tradotto: il convegno dell’Ordine dei medici, sui vaccini, è sponsorizzato da case farmaceutiche. I malpensanti potrebbero vederci un gigantesco conflitto di interessi, ma se il contributo è definito «non condizionante» ci sarà da crederci, no? Oppure, quell’excusatio non petita ben evidenziata nella locandina potrebbe essere proprio l’elemento più comico e grottesco dell’intero evento.
Kim Jong-un (Getty Images)
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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Roberto Occhiuto (Imagoeconomica)