2024-09-16
Riforma della Scuola: ecco la nuova educazione civica
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Dopo anni di abbandono tornano le lezioni di educazione civica a scuola. 33 ore annuali per educare e istruire i futuri cittadini, a cui il disposto del decreto vuole dare un maggior senso di appartenenza alla comunità nazionale.Sono vari i temi che si affronteranno durante queste lezioni. Dal gaming, l'uso patologico del web, ma anche le dipendenze da droghe fumo, doping: uno sguardo al presente, alle inquietudini e ai pericoli che affliggono giovani ed adolescenti. La scuola per aiutarli può e deve fare tanto, come si spiega nel dettato costituzionale. E poi, ancora, insegnare spiegare il contrasto alle mafie ed alla criminalità.Come si traduce tutto questo? Secondo quanto previsto dalle Linee guida adottate in via di prima applicazione con decreto ministeriale 22 giugno 2020, n. 35, le Istituzioni scolastiche sono state chiamate ad aggiornare i curricoli di istituto e l’attività di progettazione didattica nel primo e nel secondo ciclo di istruzione al fine di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società. Inoltre, in questo primo quadriennio di attuazione della Legge, le scuole del primo ciclo hanno individuato propri traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento, mentre quelle del secondo ciclo di istruzione hanno individuato propri risultati di apprendimento al fine di integrare il curricolo di istituto con riferimento all’educazione civica. In sostanza durante le 33 ore annuali dedicate all’educazione civica, i docenti possono proporre attività che promuovano conoscenze e competenze relative a vari ambiti: cittadinanza, salute, educazione ambientale, finanziaria, stradale e digitale, nonché il rispetto e il contrasto delle dipendenze. Queste attività possono essere integrate in unità didattiche individuali o in moduli interdisciplinari, coinvolgendo più docenti e favorendo una visione globale e dialogo interdisciplinare, che rappresenta l’obiettivo principale dell’educazione civica.Si studia sul serio, anche il voto in educazione civica contribuirà a influire sulla media. La Legge stabilisce che l’insegnamento dell’educazione civica sia soggetto a valutazioni periodiche e finali, secondo le normative vigenti per i cicli scolastici. I criteri di valutazione, definiti dal Collegio dei docenti per ogni disciplina e inseriti nel PTOF, devono includere anche l’educazione civica.Il docente coordinatore dell’insegnamento, basandosi sugli elementi forniti dai colleghi del team o del Consiglio di Classe, formula la proposta di valutazione finale.La valutazione deve riflettere le competenze, conoscenze e abilità acquisite dagli studenti durante l’anno scolastico, e può avvalersi di strumenti condivisi come rubriche e griglie di osservazione.Per gli alunni della scuola primaria, la valutazione seguirà le disposizioni normative in vigore, mentre per la scuola secondaria di primo grado verranno applicati i criteri previsti dal D. Lgs. 62/2017.Chi insegna la nuova Educazione Civica? Nelle scuole del primo ciclo l’insegnamento è affidato, in contitolarità, a docenti della classe/del consiglio di classe, tra i quali è individuato un coordinatore. Mentre nelle scuole del secondo ciclo l’insegnamento è affidato ai docenti delle discipline giuridiche ed economiche, se disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia. In caso contrario, in analogia a quanto previsto per il primo ciclo, l’insegnamento è affidato in contitolarità ai docenti del consiglio di classe.