Menù curato per festeggiare con i cardinali, perdonando un errore di battitura sui vini. Sulla tavola piatti della tradizione italiana, cara ai porporati, e roast beef anglosassone.
Menù curato per festeggiare con i cardinali, perdonando un errore di battitura sui vini. Sulla tavola piatti della tradizione italiana, cara ai porporati, e roast beef anglosassone.Cos’hanno mangiato il neoeletto papa Leone XIV e i 132 cardinali elettori nella tradizionale cena post conclave di venerdì scorso a Santa Marta? Ecco cosa recita il menù della grande serata ispirato ad alcuni piatti tipici della cucina italiana e alla stagionalità: flan di zucchine su vellutata di fagioli cannellini e fonduta di taleggio; risotto agli asparagi con crumble di guanciale; roast beef con fondo di salsa bruna e patate Duchessa; Caffè e semifreddo allo zabaglione con fiocchi di panna fresca; Macedonia di frutta fresca. Italianissimi i vini: il veronese Valpolicella ripasso classico superiore doc 2023 della cantina Aldegheri; il toscano Vermentino Bolgheri doc 2024 di Antinori; il trentino Ferrari maximum blanc de blancs spumante. Su quest’ultimo vino il menù, scritto in inglese per far capire ai cardinali venuti da tutto il mondo che cosa gustavano, commette un vistoso errore: scrive «Blane de Blanes» al posto di Blanc de Blancs. Ma si sa: la fretta, la lettura sbagliata di un appunto da parte dello stampatore, sicuramente emozionato e voglioso di far bene, fanno di questi scherzi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Come si legge il menù è ispirato alla tradizionale cucina italiana con due licenze gastronomiche forestiere. Classici piatti tricolori sono l’antipasto, il risotto con gli asparagi, il dolce la macedonia e il caffè. Il roast beef è un piatto d’origine anglosassone anche se, ormai, ogni cucina del mondo lo ha fatto suo. L’altra voce fuori dal coro gastronomico italico sono le patate Duchessa, anche queste diventate un classico della buona tavola internazionale, ma nate nella prima metà del Settecento nella cucina borghese in Francia.Molto bello, a parte l’errore sul vino, il menù della cena. La prima pagina interna si apre sul simbolo del papato, le chiavi di San Pietro sormontate dalla mitra papale. Sotto le parole: Election of the Supreme Pontiff Leone XIV e la data: 8 may 2025. Nella pagina di fronte la lista dei piatti che, a quanto risulta da qualche indiscrezione, sono stati molto graditi. Del resto sia Robert Francis Prevost, Leone XIV, papa americano ma con parecchi globuli rossi italiani nel sangue, che i cardinali sono abituati alla cucina italiana per i frequenti viaggi a Roma e si sa quanto l’apprezzino.Non conosciamo gli abbinamenti vino-cibo che il sommelier di Santa Marta ha suggerito, ma è giustificato pensare che il Ferrari gentile e intenso al naso, con una nota di frutta matura e di fiori, fruttato anche in bocca, sia stato abbinato al flan di zucchine servito come antipasto. Il Vermentino di Bolgheri è il vino bianco ideale per esaltare il risotto con gli asparagi mentre il Valpolicella ripasso classico superiore Sant’Ambrogio di Aldegheri, vino robusto, di corpo pieno, da carni, abbinato al roast beef avrà certamente fatto la sua bella figura.A proposito di asparagi. Proibiti nei pasti serviti durante il conclave (qualcuno ha pensato che potessero nascondere i famigerati pizzini) sono stati riabilitati alla grande nella prima cena di Leone XIV.
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