2020-10-23
È ripreso l’esodo degli stranieri minorenni
Luciana Lamorgese (Getty images)
Rispetto al periodo di Salvini al Viminale sono quasi raddoppiati gli ingressi di extracomunitari under 18 non accompagnati. Le Prefetture invitano a trovar loro alloggio, ricordando che «valgono» 45 euro al dì. Molteni (Lega): «Il 70% ha giusto 17 anni...». Dopo aver cancellato con un colpo di spugna i Decreti sicurezza, l'accoglienza si è trasformata subito in una emergenza. E il Viminale, che non sa più dove piazzare i minori stranieri non accompagnati, ora scarica il problema ai sindaci. A Como, per esempio, ieri mattina è arrivata una comunicazione dalla Prefettura: «L'intensificarsi degli arrivi di migranti alle frontiere sia marittime che terrestri ha determinato un aumento considerevole del numero di minori stranieri non accompagnati, per i quali si rende necessario individuare soluzioni di accoglienza in strutture dedicate». Un fenomeno che era prevedibile, ma che al Viminale è sfuggito di mano. E la caccia alle strutture è ricominciata: «Al fine di ampliare la capacità di accoglienza con riguardo a tale specifico target (i minori non accompagnati, ndr)», scrive il viceprefetto vicario Emanuela Saveria Greco, «il ministero dell'Interno ha adottato diverse iniziative. In particolare si è provveduto ad autorizzare l'aumento dei progetti Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione, che dovrebbe promuovere, almeno sulla carta, una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno, dall'asilo, all'integrazione e al rimpatrio, ndr), nonché la proroga della scadenza degli stessi fino al 31 dicembre 2020 ed è stata avviata la procedura per l'ampliamento dei posti della rete Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, che con il nuovo decreto verrà sostituito dal nuovo Sistema di accoglienza e integrazione, ndr)». E ha annunciato: «A breve verrà pubblicato l'avviso per l'attivazione dei nuovi progetti della stessa rete, dedicati specificamente ai minori stranieri non accompagnati». Ovviamente chi da sempre si è occupato del business dell'accoglienza, coop varie, onlus e associazioni biancorosse, ha già cominciato a sfregarsi le mani. Anche perché, spiegano dalla Prefettura, «per l'accoglienza è previsto un contributo di 45 euro pro capite, con risorse a valere sul relativo Fondo nazionale». Con ben 45 euro a cranio è facile prevedere che si scatenerà la gara per chi dovrà accaparrarsi i fondi. «Tuttavia», concludono dalla Prefettura, «le prevedibili esigenze di accoglienza per questa particolare categoria di vulnerabili è opportuno che anche i Comuni adottino le iniziative idonee allo scopo, verificando la capacità di assicurare, all'occorrenza, l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati». Nella comunicazione prefettizia non c'è alcun accenno ai numeri, ma dal testo è facile comprendere che ci sarà un'ondata. Anche perché i dati sugli sbarchi di minori stranieri non accompagnati hanno di già quasi superato quelli del pre Salvini: al 20 ottobre, infatti, stando ai numeri del Viminale, hanno già messo piede in Italia 3.398 stranieri che al loro arrivo hanno dichiarato di essere minorenni (è difficile stabilire quanti in realtà lo siano davvero). Al 31 dicembre 2019 erano solo 1.680. E al 31 dicembre 2018 erano 3.636. Al primo posto, incontrastati, i tunisini: 11.173 (42% del totale). Seguono gli arrivi dal Bangladesh (3.343) e dalla Costa d'Avorio (1.207). La Prefettura di Como deve essere stata la più solerte a inviare la comunicazione ai sindaci. Il deputato leghista Nicola Molteni, responsabile del dipartimento Sicurezza e immigrazione, infatti, sottolinea: «Dalle Prefetture e quindi dal ministero dell'Interno sono state inviate richieste ai sindaci per farsi carico dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, il 70% dei quali, guarda caso, ha 17 anni». Al momento dell'arrivo in Italia basta una semplice dichiarazione per rientrare tra i minori non accompagnati. Solo la Procura del Tribunale per i minorenni può disporre esami socio sanitari volti all'accertamento dell'età. E può farlo solo nei casi in cui sussistano dubbi fondati rispetto all'età dichiarata da un minore straniero non accompagnato. È raro quindi che ciò accada. Inoltre, qualora uno straniero si dichiari minorenne e vi siano dubbi sull'età dovrà comunque essere trattato come minore, anche a fronte di un accertamento medico che indichi un'età superiore ai 18 anni, fino a quando il provvedimento di attribuzione non sarà divenuto definitivo. «Stanno trasformando il Paese nel campo profughi d'Europa», afferma Molteni.Secondo il parlamentare, dopo «aver aperto le porte ai clandestini», dal ministero dell'Interno hanno passato la patata bollente ai Comuni: «È da irresponsabili, in un momento di emergenza sanitaria nazionale, pretendere dai sindaci l'accoglienza dei clandestini e il reperimento di strutture ad hoc a 45 euro a minore straniero, i cui arrivi in un anno sono raddoppiati». E con la cancellazione dei Decreti sicurezza «sarà sempre peggio: più sbarchi, più costi a carico degli italiani e meno sicurezza».
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