
Nella «non risposta» pubblicata sul suo sito fa l'offeso. E gli sono bastati due soli mesi da senatore per mettere via 400.000 euro?Matteo Renzi è tornato a casa. O meglio: si è ricordato di avere una casa e dunque ha deciso di vuotare il sacco sulla vicenda della sua nuova abitazione nel capoluogo toscano, ma come spesso ha fatto anche nel passato, lo fa a modo suo, con mezze verità e molte omissioni. Via web l'ex presidente del Consiglio ha scritto di non aver letto i giornali per alcuni giorni, manifestando sorpresa per le notizie che circolano in rete circa i suoi nuovi investimenti immobiliari. «Da tempo», scrive, «cerco di comprare una bella casa con tre camere da letto a Firenze vendendo la nostra bella casa con tre camere da letto a Pontassieve. Ci sarà da pagare una differenza che copriremo con i mutui». Tutto qui? Sembrerebbe di sì, ma in realtà le cose non stanno così. L'ex segretario del Pd a fine maggio ha sottoscritto un preliminare di compravendita versando una caparra di 400.000 euro. Dunque, la bella casa con tre camere da letto Renzi l'ha trovata, altrimenti non avrebbe staccato il maxi assegno.Il senatore aggiunge anche che venderà la bella casa con tre camere da letto di Pontassieve e questo non è un dettaglio da poco, perché significa che l'abitazione in provincia, sulla quale grava un mutuo, non è ancora stata venduta. Perché diciamo che questo non è un dettaglio da poco? Perché l'ex premier a gennaio si era presentato in tv esibendo un estratto conto smilzo, di soli 15.000 euro, aggiungendo a commento che era entrato a Palazzo Chigi con più soldi di quanti gliene restavano dopo aver lasciato il governo. Traduzione: non mi sono arricchito con la politica. Fin qui tutto bene. Ma uno che a gennaio ha 15.000 euro sul conto, come fa a maggio a staccare un acconto di 400.000 euro?Renzi a questo punto nella sua enews si dice pronto a svelare il miracolo della moltiplicazione dei soldi e degli assegni: «Sono stato eletto parlamentare e prendo un ottimo stipendio». Buon per lui, verrebbe da dire. Ma l'elezione risale al 4 marzo scorso e l'insediamento al 22 marzo, dunque l'ottimo stipendio Renzi lo ha incassato ad aprile. Facendo due conti, significa che accantonando per intero sia la prima mensilità da senatore che la seconda, in tutto l'ex segretario a fine maggio poteva disporre sul conto di 27.000 euro, che sommati ai 15 precedenti fanno 42: circa un decimo di quello che ha pagato per sottoscrivere il preliminare di compravendita. A questo punto c'è da interrogarsi su come siano arrivati gli altri 360.000 euro. Renzi risponde: «Non avendo più attività di governo posso avere ulteriori entrate, tutte pubbliche, tutte trasparenti». Certo, ha ragione, nessuno gli vieta di trovarsi un lavoro e anche di essere remunerato. Ci fa piacere che, come aggiunge nella sua nota, egli abbia scoperto un modo «più facile per fare soldi». Tuttavia, visto che le entrate sono pubbliche e trasparenti forse sarebbe il caso che spiegasse qual è il lavoro che gli consente di avere entrate pubbliche e trasparenti per 360.000 euro in pochi mesi. Naturalmente non è tenuto a farlo, ma un uomo politico che non esita a mostrare il proprio estratto conto rivendicando di non essersi arricchito, poi se si arricchisce dovrebbe avere il buon gusto di essere altrettanto disponibile a fornire delucidazioni.A maggior ragione se non è uscito di scena ma si prepara di nuovo a rientrarvi. Renzi non ha lasciato la politica per dedicarsi ad affari privati, nel qual caso avrebbe ragione di mostrarsi reticente. L'ex presidente del Consiglio si è candidato e si è fatto eleggere al Senato promettendo di rappresentare in Parlamento i propri elettori. Ma oggi ci spiega che oltre a quelli degli abitanti del collegio cura altri interessi ed essendo un uomo politico, per di più con l'ambizione di avere ancora ruoli di governo, sarebbe auspicabile che dicesse anche il resto. Un politico che sveli come non essendo più al governo sia più facile fare soldi sarebbe d'esempio ai molti che vogliono diventare politici per fare soldi. Non si sa mai che, grazie alla sua esperienza, altri possano avere il suo stesso successo e permettersi belle case con tre camere da letto. Ah, dimenticavamo, dall'ottimo stipendio del senatore di Scandicci vanno scalate le rate dei mutui che Renzi paga sulla casa dei genitori e sulla sua, mutui che immaginiamo switcherà sulla nuova. Passare da un mutuo all'altro è un'opzione che Renzi potrebbe illustrare - previo pagamento - alle famiglie in cerca di abitazione. Fare l'esperto immobiliare è un altro modo per fare soldi.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






