2024-11-18
Oggi debutta su Sky «Dune: Prophecy»
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«Dune: Prophecy» (Prime Video)
La serie inedita, disponibile su Sky da lunedì 18 novembre, racconta le origini quasi mitologiche della setta che sarebbe poi diventata nota con il nome di Bene Gesserit. A porre le fondamenta della sua costruzione, nel libro come nello show, sono due sorelle, Valya e Tula Harkonnen.Dopo i due punti si legge una sola parola, Prophecy, a distinguere la serie neonata da tutto quel che è venuto prima: dai romanzi, dai film, dal successo ritrovato della saga. Dune: Prophecy, liberamento tratto da Sisterhood of Dune, pubblicato nel 2012 da Brian Herbert e Kevin J. Anderson, non ha alcuna attinenza diretta con il Dune che il tempo ci ha insegnato a conoscere. I fatti gli sono estranei, cristallizzati in un'epoca lontana, diecimila anni prima dell'ambientazione canonica, diecimila anni prima che Paul Atreides compisse la sua mirabolante ascesa.Dune: Prophecy, serie inedita, disponibile su Sky da lunedì 18 novembre, racconta altro, le origini quasi mitologiche della setta che sarebbe poi diventata nota con il nome di Bene Gesserit. A porre le fondamenta della sua costruzione, nel libro come nello show, sono due sorelle, Valya e Tula Harkonnen. Sono loro a scegliere di salvaguardare l'umanità, di provare a tutelarne la sopravvivenza, combattendo ogni forza oscura che sia intenzionata a minacciarla. «La trama si sviluppa attraverso due timeline differenti. C'è una prima, che vede Valya Harkonnen, giovane protagonista, assumere il potere all'interno della sorellanza poi battezzata Bene Gesserit. C'è, poi, una seconda trama, ambientata trent'anni dopo la prima. In questa seconda narrazione, ritroviamo Valya e la vediamo ormai consolidata nel suo ruolo di potere, al comando della sorellanza, mentre deve affrontare più di una minaccia esterna», ha provato a spiegare Alison Schapker, showrunner e produttrice esecutiva della serie televisiva, ammettendo che, se «Da una parte seguiamo il romanzo, dall'altra ce ne allontaniamo per creare una storia e personaggi diversi, originali. L'abbiamo fatto con il consenso della famiglia Herbert, i cui membri sono rimasti molto soddisfatti di come intendevamo sviluppare la figura di Valya e le altre che la circondano». Le Bene Gesserit, queste creature impenetrabili che, spesso, l'occhio esterno ha liquidato come streghe, non sono il frutto di una fantasia recente. Le ha inventate Frank Herbert, nel romanzo - Dune - uscito nel 1965. Allora, la sorellanza era stata presentata come realtà immensa, consolidata, come consesso di donne tanto capaci di dominarsi da essere in grado di sviluppare abilità sovrannaturali. Abilità che, nel tempo, hanno portato l'ordine a governare l'umanità, radicandosi in ogni sua sfera di influenza, politica, religiosa, sociale. Dune: Prophecy, come il romanzo da cui è tratta, fa un passo indietro, riavvolge il nastro, la lista dei perché. Come si è arrivati alle Bene Gesserit, al sistema di Herbert? La risposta arriva in sei episodi, forse troppo somiglianti a Game of Thrones, ma certo capaci di non deludere chi abbia amato e ancora ami la fantascienza di Dune. Una fantascienza capace di non perdere il proprio legame con il presente, con la realtà. «Penso che l'universo di Dune sia provocatorio in maniera salutare perché attraverso le sue storie e i personaggi ti costringe costantemente a chiederti cosa significhi essere un umano, quali sono i tratti che ti rendono tale», ha cercato di sintetizzare la Schapker.
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