2019-07-24
Due notabili vaticani a Medjugorje. Si prepara una svolta sulle apparizioni?
Angelo De Donatis e Rino Fisichella attesi ad agosto alla festa nata intorno ai veggenti. Segno forse che lo scetticismo del Papa si è incrinato.Sul fenomeno delle presunte apparizioni mariane di Medjugorje, cittadina bosniaca in cui tutto sarebbe iniziato nel lontano 1981, papa Francesco ha trovato la quadratura del cerchio. Nel maggio scorso la Santa Sede ha autorizzato i pellegrinaggi delle diocesi e delle parrocchie che ora possono avvenire in forma ufficiale e non più in forma «privata», un modo che permette di farsi carico pastoralmente delle migliaia di fedeli che vanno a Medjugorje e nello stesso tempo continuare a prendere tempo sul giudizio di soprannaturalità delle apparizioni mariane che ben 6 veggenti, in vario modo, dicono di avere dal 1981. «L'aver consentito i pellegrinaggi non va interpretato come un'autenticazione dei noti avvenimenti legati al nome di Medjugorje», ha ribadito ieri al quotidiano Avvenire l'arcivescovo polacco Henryk Hoser, nominato da papa Francesco visitatore apostolico nella cittadina bosniaca dal luglio 2018. Se da una parte si procede con prudenza, dall'altra cresce la partecipazione di alti prelati alle manifestazioni della parrocchia di Medjugorje. L'annuale incontro dei giovani, il Mladifest, che si terrà dall'1 al 6 agosto prossimi, quest'anno vedrà la partecipazione del vicario del Papa per la diocesi di Roma, il cardinale Angelo De Donatis. Si tratta certamente di un segno di apertura, al punto tale che secondo qualcuno si rischia di passare oltre la dovuta attenzione pastorale, generando attese e ufficializzando tutto nei fatti (apparizioni comprese). Al Mladifest, una imponente manifestazione che da circa 30 anni raccoglie a Medjugorje fino a 100.000 giovani da 60 nazionalità, ci sarà anche monsignor Rino Fisichella, presidente del pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione, che ha anche l'incarico preciso dal Papa di valorizzare la pastorale dei santuari. Insomma, due pezzi da novanta della curia romana apriranno il festival dei giovani a Medjugorje, qualcosa che fino a pochi mesi fa sembrava impensabile.Come riporta il blog paravaticano Il Sismografo, «a loro si aggiungeranno altri nomi importanti: il segretario della congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, monsignor José Rodriguez Carballo, l'arcivescovo Luigi Pezzuto, nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina, monsignor Dominique Rey, vescovo della diocesi di Frejus-Toulon in Francia, monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, monsignor Vlado Košić, vescovo della diocesi croata di Sisak, nonché il cardinale Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo».«Medjugorje», dichiara il visitatore Hoser, «è un riferimento di preghiera internazionale dove si toccano con mano straordinari frutti spirituali». È proprio questa partecipazione e devozione popolare che in qualche modo ha frenato il Vaticano dal dare un giudizio immediatamente negativo sulle presunte apparizioni. I frutti spirituali, e in particolare le conversioni, sono un dato evidente, tuttavia fuori e dentro le mura leonine alcuni continuano a mostrare un certo scetticismo. Papa Francesco stesso ebbe a dire: «Preferisco la Madonna madre che non la Madonna capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio».Ad oggi non esiste un verdetto definitivo del Papa sulla veridicità delle apparizioni, al momento è oggetto di approfondimento il lavoro svolto dalla cosiddetta commissione Ruini. Si tratta di una istruttoria svolta da un gruppo di esperti, presieduto appunto dal cardinale Camillo Ruini, nominato da Benedetto XVI nel 2010 e che ha concluso il suo lavoro nel 2014, consegnando un dossier riservatissimo a Francesco. È cosa nota che le conclusioni di questa commissione abbiano giudicato positivamente la soprannaturalità della prime 7 apparizioni, quelle avvenute tra il 24 giugno e il 3 luglio 1981, mentre ha sollevato dubbi sullo sviluppo successivo del fenomeno.