2023-03-16
«Donzelli non lese l’onorabilità Pd»
Il giurì d’onore della Camera «assolve» all’unanimità il deputato di Fdi. Per la visita dei tre parlamentari dem a Alfredo Cospito in cella usò toni politicamente aspri ma non offensivi.Insomma in un pomeriggio scopriamo che Giovanni Donzelli non ha leso l’onorabilità dei deputati del Pd, che il Pd non ha mai chiesto la revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito (spiegate ai dem che la coerenza è un’altra cosa), e che addirittura tutta questa vicenda si sarebbe potuta evitare se solo Donzelli avesse chiesto scusa. L’ha detto Andrea Orlando. Il 31 gennaio scorso Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia, durante un suo intervento alla Camera, aveva riferito alcune conversazioni fatte dal terrorista Cospito con un paio di mafiosi in carcere. Tali conversazioni gli erano state fornite dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. In Aula, riferendosi alla visita della delegazione del Pd all’anarchico, che in quel momento si trovava in carcere a Sassari, Donzelli aveva chiuso il suo intervento chiedendosi «se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia». «Il 12 gennaio 2023», faceva sapere Donzelli, «Alfredo Cospito, mentre parlava con i mafiosi, incontrava parlamentari come Serracchiani, Lai, Orlando e Verini che andavano a incoraggiarlo nella battaglia».Dinanzi a quelle parole, apriti cielo, i partiti dell’opposizione sfoderarono le loro sciabole. Nelle ore successive era arrivata la richiesta di costituire il giurì d’onore, previsto dal regolamento della Camera. La commissione era chiamata a valutare se Donzelli avesse leso l’onorabilità dei quattro parlamentari del Pd. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, aveva chiesto di «ricostruire subito quanto riferito in Aula». E fu lo stesso presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ad accogliere la richiesta di istituire «una commissione». Questa avrebbe dovuto esprimersi entro il 10 marzo, e ieri, 15 marzo, dopo una seduta di quasi due ore, è arrivata la relazione approvata all’unanimità. «La commissione ha preso atto che, secondo quanto affermato in audizione», ha detto in aula il deputato M5s, Sergio Costa, leggendo la relazione, «le parole utilizzate nel suo intervento in aula, seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo a eventuali effetti indiretti su un affievolimento dell’istituto di cui all’articolo 41 bis nei confronti del Cospito pertanto non lesive dell’onorabilità dei deputati Lai, Serracchiani e Orlando». E ancora: «I deputati dem, Debora Serracchiani, Silvio Lai, Andrea Orlando, non hanno mai appoggiato la battaglia di Cospito contro il 41 bis». Intanto Cospito, in sciopero della fame da oltre quattro mesi continua a perdere peso. «A oggi pesa 67.9 chili», ha fatto sapere il medico scelto dalla difesa come consulente di parte. Di chili ne avrebbe persi oltre 50. In una lettera resa nota dal suo avvocato difensore, Flavio Rossi Albertini, Cospito ha respinto l’accusa di dare ordini dal carcere. «Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis».Una protesta che ha varcato l’Oceano. Martedì scorso otto persone a volto coperto hanno fatto esplodere un petardo davanti al consolato italiano a New York ed esposto striscioni inneggianti all’anarchia e a Cospito. Né feriti né danni alle cose.A Milano invece massima allerta per le due manifestazioni, una questa sera, una sabato pomeriggio, organizzate per la commemorazione per i 20 anni dall’uccisione di Dax, Davide Cesare, l’attivista del centro sociale Orso ucciso il 16 marzo 2003. Si prevede l’arrivo di migliaia di persone, anche da tutta Europa.
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