2023-12-04
La difesa di don Ferrari sui soldi e le trame vaticane: in chat stavano scherzando
Don Mattia Ferrari (Imagoeconomica)
Il prete si fa intervistare dal «Corriere» ma sugli aspetti nodali delle intercettazioni farfuglia e accusa di manipolazioni. Ma questo giornale ha solo riportato i fatti.Don Mattia Ferrari è un giovane prete, che invece di fare il pastore di anime fa il pescatore di uomini. Da tempo è imbarcato sulla Mare Jonio, la nave della Ong fondata da Luca Casarini, il disobbediente che qualche anno fa si è convertito sulla via di Lampedusa. Che cosa c’entri un chierico da oratorio con un mangiapreti da centro sociale non è dato sapere. Tuttavia, al di là del ruolo svolto a bordo del naviglio battente bandiera rossa, che ufficialmente risulta essere quello di cappellano, Ferrari è l’ufficiale di collegamento fra Casarini e i vescovi. È lui, come rivelato nei giorni scorsi dal nostro giornale, a tenere i rapporti tra gli alti prelati e il gruppuscolo che, con il salvataggio in mare, ha trovato una nuova occupazione e una nuova ragion d’essere oltre all’occupazione delle case e gli scontri in piazza. Don Mattia è anche il protagonista delle conversazioni via chat fra l’ex capo delle tute bianche e i suoi compagni. Lui riferisce che cosa pensano i monsignori, lui immagina per Casarini un ruolo di ispiratore della Conferenza episcopale italiana. Sempre lui anticipa il pensiero dell’arcivescovo di Bologna in procinto di diventare presidente della Cei, Matteo Zuppi, e di nuovo lui rivela la notizia che il Papa avrebbe dato soldi a Open Arms, la Ong per cui Matteo Salvini è finito a processo. I messaggi nelle chat, intercettati dagli inquirenti ed emersi nell’inchiesta della Procura di Ragusa contro Casarini e compagni per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono una miniera di informazioni sui traffici finanziari della combriccola, sulle relazioni con la Chiesa, sulle operazioni per influenzare stampa e tv. Panorama e La Verità li hanno rivelati in esclusiva, suscitando un bel po’ di reazioni. Ieri per esempio, don Ferrari ha concesso un’intervista al Corriere della Sera per cercare di buttare acqua sul fuoco. Non potendo smentire quanto riportato dal nostro giornale, il pescatore in clergyman prova a buttarla in vacca, cioè ad affermare che quel che diceva al telefono con i compagni di bordo era uno scherzo. Anche quando parlava di denaro, che doveva arrivare dai vescovi, erano battute. E pure quando minacciava di occupare una chiesa se non avesse ottenuto i fondi richiesti, don Ferrari parlava a vanvera.Nel vano tentativo di dire che le sue erano battute, il prete bello tuttavia non riesce a smentire i finanziamenti dei vescovi. A precisa domanda, il cappellano di Mare Jonio infatti risponde che Mediterranea (la Ong proprietaria della nave impegnata nella pesca di migranti) «esiste grazie al sostegno di tantissime persone e realtà. Quelle legate alla Chiesa sostengono il soccorso civile in mare». Dunque, quando don Ferrari parlava di soldi non scherzava affatto. Il prete di bordo non riesce neppure a smentire la frase di Luca Casarini, il quale a proposito di denaro fa riferimento all’affitto di casa e ai costi della separazione. Senza quel finanziamenti, l’ex disobbediente ammette che avrebbe dovuto cercarsi un posto da cameriere in un bar, prospettiva che evidentemente lo atterriva. Alla domanda se tutto ciò sia vero, don Mattia non nega, dice solo che Luca ha già chiarito e che Mediterranea ha già annunciato azioni legali contro le diffamazioni.Basta a mettere a tacere dubbi e perplessità? Evidentemente no e allora don Ferrari, a proposito delle frasi a lui attribuite, parla di manipolazioni e di discorsi estrapolati dal contesto. Ora, è a tutti noto che manipolare le parole di qualcuno per travisarne il senso è un’operazione delittuosa, ma siccome questo giornale non si presta ai taglia e cuci, e nemmeno a cambiare il senso delle frasi, se don Ferrari o chi per lui insisterà con questa fandonia delle manipolazioni ne risponderà in tribunale. Infatti, i colleghi della Verità che si sono occupati della vicenda dei finanziamenti delle diocesi alla Ong fondata da Luca Casarini non hanno manipolato un bel niente, ma semplicemente si sono limitati a trascrivere le frasi che l’ex leader dei disobbedienti e i suoi compagni, tra i quali il cappellano di bordo, si sono scambiati. Parole sorprendenti, come quelle che riportiamo oggi, con la combriccola che si mette d’accordo per manipolare (in questo caso il verbo è azzeccato) l’informazione, ritoccando le notizie, come quella della partenza di Mare Jonio o come la presenza a bordo di una donna incinta. Notizia falsa, quest’ultima, che però il subcomandante della Mare Jonio invita a tenere riservata «prima che la destra la possa usare». Ps. Ieri, via Facebook, si è fatto vivo anche Casarini. Il quale, al mio invito a rispondere ad alcune domande, replica dicendo che ci porterà tutti in tribunale. Sarà un piacere ascoltarlo spiegarci che cosa intendesse quando parlava delle difficoltà a pagare l’affitto e la separazione. Ancor più interessante sarà capire quale sia il suo vero lavoro.
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)
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