L’allarmismo sull’extramortalità del 2022 causata dalla canicola anomala è smontato dai dati. I decessi in eccesso nel trimestre estivo sono solo il 48% del totale, e oltre 11.000 dipartite sono state registrate da ottobre a dicembre. Più o meno come nel 2020.
L’allarmismo sull’extramortalità del 2022 causata dalla canicola anomala è smontato dai dati. I decessi in eccesso nel trimestre estivo sono solo il 48% del totale, e oltre 11.000 dipartite sono state registrate da ottobre a dicembre. Più o meno come nel 2020. La strage del clima? Davvero? 61.000 morti in Europa per il caldo? In una sola estate? 18.000 in Italia? È davvero singolare: i profeti del pensiero a senso unico fino a ieri ci insegnavano, un giorno sì l’altro pure, che non è possibile ipotizzare che lockdown e vaccini abbiano fatto aumentare la mortalità, perché non è proprio possibile conoscere la causa dell’aumento della mortalità. Adesso invece ci insegnano, un giorno sì e l’altro pure, che è possibilissimo conoscere la causa dell’aumento della mortalità. Perché? Ovvio: perché si parla di aumento di mortalità causato dal clima. Che, per loro, non è ipotetico ma sicuro.Come la morte, appunto. Così hanno cominciato a ripetere, con la solita tecnica del martellamento a reti unificate, la parole d’ordine «strage del clima» «è il caldo che uccide», per farci un bel lavaggio del cervello e spaventarci a tal punto che riusciranno ad approvare tutte le leggi, ovviamente d’emergenza, che fanno comodo a loro. E che, senza il panico generalizzato, non passerebbero mai. Auto elettrica, casa ristrutturata e carni sintetiche comprese, ovviamente. Tanto paghiamo noi, si sa. E i big della finanza incassano. Ma davvero si può dire che l’aumento di mortalità sia dovuto al caldo? È così certa e indiscutibile questa relazione? E perché ciò che fino a ieri era impossibile da determinare, oggi si può determinare senza esitazione? In base a che cosa? Con l’aiuto di un esperto di statistica, abbiamo provato ad analizzare i dati. E quello che abbiamo scoperto lascia spazio, se non altro, a qualche dubbio che dovrebbe minare le granitiche certezze di chi sta ripetendo il tormentone più in voga dell’estate, cioè «la strage del clima». Provate a seguirci nello slalom fra i numeri e vedrete che non ne rimarrete delusi. Cominciamo dall’inizio: nel periodo che va dal 2015 al 2019 ci sono stati in media 645.000 decessi l’anno. Nel triennio 2020-2022 la media è stata del 723.000. Quindi stiamo parlando (sempre in media) di circa 80.000 morti in più ogni anno. Non tutti sono imputabili al Covid: nel 2020, per dire, ci sono stati 100.526 morti in più di cui 78.293 dovuti al Covid: nel 2021 63.415 morti in più di cui 60.092 dovuti al Covid e nel 2022 67.879 morti in più di cui 45.366 dovuti al Covid. Basta fare una semplice sottrazione per arrivare a un primo dato significativo: ci sono stati migliaia di morti in più, ogni anno, che non sono dovuti al Covid. Esattamente 22.283 nel 2020, 3.323 nel 2021 e 22.513 nel 2022. A che cosa sono dovute queste morti in eccesso? Non si sa perché l’Istat non fornisce informazioni sulle cause del decesso. Nel 2020 si può pensare che quei 22.283 morti in eccesso siano dovuti a diagnosi non effettuate a causa del Covid, ospedali intasati, mancata prevenzione, operazioni rimandate, mancanza personale etc. Nel 2021 i morti in eccesso al netto del Covid sono pochi. E nel 2022? Ecco il dato su cui dobbiamo concentrarci: nel 2022 ci sono 22.513 morti in eccesso che non sono spiegabili con il Covid. È strano no? Siamo nel pieno del periodo della vaccinazione, l’intera popolazione è coperta dalla punturina, i morti per Covid calano, ma esplodono morti che non si riescono a spiegare in altro modo. Chiunque, in questi mesi, abbia provato a ipotizzare, come è successo dopo la pubblicazione di alcuni studi internazionali, un collegamento fra la crescita della mortalità e la vaccinazione di massa è stato sepolto sotto un coro di fischi e insulti da parte dei santoni della scienza, noti seguaci della setta Pfizer&C. «Non si può dire!» «Impossibile dimostrarlo!». «Non esiste prova di correlazione con alcunché!». Poi all’improvviso, dal cilindro magico dei medesimi santoni e dei medesimi giornaloni, la correlazione è saltata fuori. Non con i vaccini, ovviamente. Ma con il caldo. E ciò che era impossibile da dimostrare fino al giorno prima è diventato verità rivelata, con i soliti metodi. Cioè senza prova alcuna. Come fosse dogma di fede. Ora siccome noi crediamo solo ai dogmi di fede di Santa Madre Chiesa (e ogni tanti fatichiamo pure con quelli), ci siamo messi al lavoro, sempre con l’aiuto del nostro amico esperto di statistica, e abbiamo fatto una prova. Concentratevi perché qui viene il bello. Abbiamo suddiviso i 22.513 morti in eccesso del 2022 per trimestri: gennaio-marzo, aprile-giugno, luglio-settembre, ottobre-dicembre. Se l’eccesso di morti fosse davvero dovuto al caldo, abbiamo pensato, dovrebbero essere tutti concentrati tra luglio e settembre, a meno che qualcuno non sia morto di calore a dicembre (clima surriscaldato dalle palle di Natale?). Invece tenetevi forte: scopriamo che tra gennaio e marzo la mortalità non è aumentata, ma addirittura diminuita di 8.757 (forse effetto di una stagione influenzale più blanda, magari grazie all’effetto mascherine). Quindi, per arrivare alla media annuale di 22.513 morti in eccesso, significa che negli altri nove mesi dell’anno ci sono stati 31.270 morti in eccesso (31.270-8.757=22.513). Di questi 31.270 morti in eccesso tra aprile e dicembre quanti sono morti nei mesi caldi (luglio-settembre)? Ecco la risposta che cercavamo: 15.319, cioè appena il 48 per cento del totale. Dunque, anche ammettendo che tutti (ma dico proprio tutti) quei 15.319 morti in eccesso fra luglio e settembre siano dovuti al cambiamento climatico (cosa improbabile: magari c’è stato un incremento di incidenti stradali. O di altri fattori), anche ammettendo cioè che tutti quei 15.319 morti in eccesso siano stati stroncati dal caldo, resta un 52 per cento di morti negli altri mesi, che sono difficilmente imputabili al clima. O davvero c’è qualcuno (magari a Repubblica) che pensa che i quasi 5.000 morti in eccesso in primavera e gli 11.010 morti in eccesso tra ottobre e dicembre siano dovuti alle botte di calore? Al surriscaldamento del clima? All’arroventamento dell’atmosfera? Al fatto che qualcuno di noi non abbia ancora (orrore! orrore!) l’auto elettrica? Al fatto che qualcuno (incredibile) mangi ancora bistecca di carne vera anziché carne sintetica?È chiaro: noi non sappiamo a che cosa siano dovuti quei morti in eccesso. Ma il fatto che qualcuno ci voglia convincere, calpestando i numeri e la sempre citata scienzahhh, senza fornire una prova convincente, che siano tutti dovuti al caldo che ha fatto strage di vecchietti, beh, è piuttosto inquietante. Oltre che facilmente smontabile. Il che mi porta a dire, senza che il nostro esperto di statistica ci senta (lui è persona seria), che il surriscaldamento del clima possa essere effettivamente causato dalle palle, ma non quelle di Natale. Dalle palle di certi soloni. Con la differenza che le palle di Natale si accendono e si spengono a intermittenza. Quelle dei soloni invece restano sempre, spudoratamente, accese.
Emanuele Orsini (Ansa)
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