2021-07-21
Diritti, privacy e stipendi in pericolo. No all’apartheid per i non vaccinati
La psicosi travolge pure la Costituzione. Per gli economisti Tito Boeri e Roberto Perotti «non può aiutare». Il giurista Giovanni Maria Flick calpesta la riservatezza e Confindustria vuole licenziare chi non è immunizzato. Mario Draghi fermi questa follia.«Se non ti vaccini non puoi salire sull'autobus». «E neanche sul metro». Figurarsi sul treno. «Se non ti vaccini non vai al ristorante». «E nemmeno al bar». «Se non ti vaccini non vai al cinema e nemmeno a scuola». Insomma, semplicemente, «se non ti vaccini stai a casa», come spiega Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale. Notare il sottile ragionamento da giurista. «Se non ti vaccini ti tolgono lo stipendio», rilancia il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti. «Se non ti vaccini, paghi i danni», aggiungono su Repubblica i due economisti Tito Boeri e Roberto Perotti. E in questo clima ci manca solo di sentire qualcuno che dica «se non ti vaccini ti togliamo la pensione». Oppure «se non ti vaccini non hai diritto di votare». Ma, seguendo questa «logica», non dovremmo essere molto lontani. «Chi non si vaccina io lo condannerei a morte», si accalorava l'altro giorno un mio amico durante una discussione. Pensavo scherzasse. Invece, forse, era solo andato a lezione da Flick.Sembra il gioco a chi la spara più grossa. E invece sono seri. Dalle pagine dei giornali e dai canali tv ci sommergono con un'ondata di oltranzismo vaccinale che travolge qualsiasi barriera. La Costituzione? «Non può aiutare», spiegano Boeri e Perotti. L'articolo 3? Superato. L'articolo 16? Pure. La privacy? «Non se ne parla», taglia corto Flick. C'è la pandemia e «di fronte alla pandemia non si parla di privacy». Le norme europee (che vietano la discriminazione dei non vaccinati) sono state archiviate da un pezzo (ma chi lo dice che l'Europa ha sempre ragione?). Figuriamoci se ci si può arrestare ora di fronte ai codici di diritto privato o ai contratti di lavoro che vieterebbero di licenziare le persone in base a ciò che pensano o professano. C'è la variante Delta, no? Tanto basta: principi giuridici e libertà riconosciute da alcuni secoli vengono abbattuti come stuzzicadenti. Fra gli applausi generali della folla entusiasta.Sì, rinchiudeteci. Proibite tutto. Tagliate lo stipendio. Sì, sospendete la Costituzione. Fate di noi ciò che volete: il terrore Covid, sapientemente riacceso, offusca le menti. E anche se la variante Delta per il momento fa più o meno i danni di un raffreddore, anche se oggi non intasa gli ospedali e non riempie le terapie intensive, basta agitarne lo spauracchio per far passare posizioni sproporzionate rispetto al pericolo. Pensate cosa si sarebbe detto se, nei momenti più duri dell'attacco terroristico islamico, si fosse proibito a tutti i musulmani di salire sugli autobus per ragioni di sicurezza. Giustamente ci saremmo ribellati. Siamo stati orgogliosi di essere usciti da quel periodo senza aver rinunciato a molte nostre libertà, ai princìpi del vivere occidentale. Quante volte l'abbiamo ripetuto? Il terrore si vince se rimaniamo noi stessi. Con il terrore islamico ce l'abbiamo fatta. Con il terrore Covid, purtroppo, no.E così troviamo normale che un ex presidente della Corte costituzionale suggerisca la sospensione di diritti costruiti nel corso dei decenni, come quello della privacy. Troviamo normale che il direttore generale di Confindustria butti al macero secoli di diritti dei lavoratori proponendo di licenziare chi non si fa un'iniezione che in teoria dovrebbe essere facoltativa. E troviamo normale che due economisti teorizzino il principio dell'«esternalità negativa», che in pratica paragona chi non si fa la punturina a un'industria inquinante. Più semplicemente significa «fagliela pagare a chi non si vaccina». Aspettiamo, peraltro, le prossime applicazioni del medesimo principio: l'esternalità negativa di chi respira e consuma ossigeno a danno della collettività. Oppure l'esternalità negativa di chi non compra Repubblica e non legge questi saggi di libertà.Ciò che colpisce, infatti, è che gli ultrà che surfano su questa onda antiliberale sono i residui della vecchia sinistra libertaria di una volta. Quella che scendeva in piazza per difendere i diritti. Quella che si batteva per difendere la Costituzione. Quella che vedeva spettri antidemocratici e camicie nere dietro ogni angolo, spesso anche a sproposito. Adesso che invece la Costituzione viene davvero annullata, i diritti vengono davvero cancellati, e la democrazia viene davvero sospesa; adesso che si toglie lo stipendio a chi non si vaccina e si discrimina chi sale sull'autobus, loro sono fra i cantori della svolta. La giustificano. La spiegano. S'arrampicano sui vetri per trovare fondamenti teorici che non esistono.Il tutto partendo dal presupposto farlocco che il vaccino possa cancellare il virus. È falso. Lo sappiamo. E lo sanno. Il vaccino non cancellerà il virus. Ne ridurrà le conseguenze. Impedirà a chi lo prende di morire. O di finire all'ospedale. Ma non lo cancellerà. Anzi, secondo qualcuno stimolerà nuove varianti. In effetti, i Paesi che sono stati più rapidi e efficaci nella vaccinazione (Gran Bretagna e Israele, per esempio) sono quelli dove la variante Delta si è diffusa prima. Non è vero? Eppure non c'è traccia di tutto ciò nella narrazione dominante, che ormai ha fatto del vaccino un idolo e del non vaccinato un appestato, un reietto, un sottouomo da rinchiudere e da punire, in un crescente delirio generale che non tiene conto più di nulla: antichi princìpi, libertà costituzionali e diritti consolidati. E che porta sempre più alla polarizzazione delle posizioni. Al trionfo degli estremisti che sono pronti a tagliare tutto, dalla Costituzione ai codici, dalla privacy agli stipendi, pur di fare un'iniezione in più. E sarebbe bello sapere che cosa ne pensa il sempre pragmatico premier Draghi. Davvero ci potremo salvare così? Inseguendo Flick, Boeri, Perotti, il direttore generale di Confindustria e il coro delle Allucinate Farneticazioni?