2021-04-15
Dirigente Miur si lancia nel vuoto. Era sott’inchiesta per corruzione
Giovanna Boda, capo del Dipartimento delle risorse umane del ministero, era stata perquisita dalla Finanza. L'inchiesta per corruzione al ministero dell'Istruzione si è trasformata in tragedia. Ieri pomeriggio, verso le 16 e 30, la dirigente Giovanna Boda, indagata dalla Procura di Roma, mentre si trovava nello studio dell'avvocato Paola Severino, non ha retto alla tensione e si è lanciata nel cortile interno del palazzo dalla finestra al secondo piano. Le sue condizioni si sono rivelate subito (. gravissime ed è stata operata in serata per fratture multiple gravissime al Policlinico Gemelli. L'edificio grigio di cinque piani teatro del dramma si trova a pochi passi da piazza del Popolo. Ieri sera le serrande erano quasi tutte abbassate e le luci praticamente tutte spente, anche perché all'interno l'immobile ospita diversi studi professionali. Al piano terra una volante della polizia ha presidiato l'area e tenuto lontani i curiosi sino a quando la zona si è completamente spopolata. Secondo le prime indiscrezioni la donna si sarebbe gettata nel vuoto perché sconvolta dalle indagini sul proprio conto. Infatti, su ordine della Procura di Roma, martedì gli investigatori del Nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza hanno perquisito la sua casa romana, l'ufficio di viale Trastevere e una soffitta «nella disponibilità della donna». Le Fiamme gialle le avrebbero portato via cellulare e computer. Ieri il marito, il procuratore di Chieti Francesco Testa, aveva raggiunto Roma dall'Abruzzo. Mentre era in viaggio ci aveva riferito di non sapere nulla dell'indagine. Testa aveva lavorato nel gabinetto della Severino quando quest'ultima era ministro della giustizia.La vicenda giudiziaria in cui la Boda è coinvolta è particolarmente delicata perché la donna ha in mano i cordoni della borsa del Miur: è infatti capo del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, incarico a cui era stata promossa su proposta del ministro Lorenzo Fioramonti nel secondo governo Conte. Nel decreto di perquisizione si leggeva che avrebbe ricevuto «indebitamente per l'esercizio delle sue funzioni e/o dei suoi poteri» dall'imprenditore e psicoterapeuta Federico Bianchi di Castelbianco «somme di denaro e/o utilità per sé e/o per terzi per complessivi 679.776,65 euro». Bianchi, che è editore dell'agenzia di stampa Dire, fondata nel 1988 da Antonio Tatò (responsabile dell'Ufficio stampa del Pci e segretario di Enrico Berlinguer), avrebbe ottenuto dal Miur affidamenti diretti sotto soglia firmati dalla stessa Boda. In particolare gli investigatori hanno individuato due contratti da 39.950 euro (il limite per poter fare gli affidamenti senza gara è di 40.000 euro) di cui sarebbero state aggiudicatarie due società riconducibili a Bianchi, l'istituto di ortofonologia Srl e la Com.e, Comunicazione ed editoria Srl. Martedì oltre alla Boda e a Bianchi sono stati perquisiti anche la segretaria trentaduenne (indagata) della dirigente del Miur e altri sei collaboratori.A Roma la notizia dell'indagine a carico della Boda ha scosso gli uffici che contano. Infatti la psicologa piemontese, dirigente di prima fascia del Miur, è stata stretta e apprezzata collaboratrice di molti ministri, da Maria Elena Boschi a Stefania Giannini, da Valeria Fedeli a Maria Stella Gelmini. È anche una presenza fissa al Quirinale, dove ha organizzato per anni l'inaugurazione dell'anno scolastico a cui partecipa il presidente della Repubblica. Con Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano questo evento avveniva al Colle, con Sergio Mattarella si è spostato in giro per l'Italia. La Boda, già direttore generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione, si è occupata per anni di tutto quello che riguarda i grandi eventi a cui partecipano le scuole, come le visite ad Auschwitz, le udienze al Quirinale, i premi in occasioni di date simboliche come il giorno della memoria e la Festa della donna, ma anche la Nave della legalità, iniziativa ideata nel 2002 dal Miur in collaborazione con la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone che si svolge in occasione dell'anniversario della strage di Capaci. La Boda collabora anche con la commissione Antimafia con cui ha recentemente lavorato a un progetto di campi estivi per studenti nei beni confiscati alle mafie con tanto di protocollo firmato tra Miur e commissione a Locri.E proprio in Calabria la donna era stata da poco nominata reggente dell'ufficio dell'istruzione regionale al posto della direttrice generale Maria Rita Calvosa, sollevata a sua volta dall'incarico per un'indagine sempre per corruzione.Ieri mattina Bianchi ha fatto diramare un comunicato dalla sua agenzia di stampa, in cui esprimeva «piena fiducia nella magistratura» e in merito alle indagini ha dichiarato: «C'è stata massima collaborazione con i finanzieri, ai quali è stata fornita la documentazione richiesta in un clima corretto ed educato, che ha consentito anche la continuità del lavoro in azienda. Si sta parlando di due bandi Mepa da 39.000 euro a cui è stato dato seguito con la realizzazione dei progetti richiesti. La realtà dei fatti sarà accertata».