2025-03-05
Merz fa da solo, Macron liscia Orbán
Dal futuro cancelliere un «doppio bazooka» di risorse nella Difesa. L’Eliseo e Antonio Costa (Consiglio Ue) blandiscono il premier ungherese per strappargli il sì al piano Ursula.Era atteso ed è stato annunciato. «L’era del riarmo» dell’Unione europea, così chiamata da Ursula von der Leyen, ha scatenato, come prevedibile, le reazioni di tutto il continente. Anche l’Alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Ue, Kaja Kallas, si è espressa così: «Useremo ogni leva a nostra disposizione, dall’adeguamento delle norme fiscali per la spesa per la Difesa alla mobilitazione del nostro bilancio Ue, ai nuovi prestiti per l’acquisto congiunto di attrezzature». Il punto è che la proposta, così come formulata, avrà bisogno dell’unanimità per essere approvato dal Consiglio Ue. Bisognerà, quindi, convincere tutti, compresi i Paesi più reticenti. Il primo è l’Ungheria di Viktor Orbán che oggi andrà all’Eliseo per un colloquio con Emmanuel Macron. La riunione è stata fissata su invito del presidente francese, al centro della discussione Ucraina e difesa europea in vista del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles di domani. Il leader magiaro ha, nel frattempo, ribadito di essere della «stessa posizione di Donald Trump» e di approvare quindi, come chiarito da mesi a questa parte, la decisione della Casa Bianca di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina. Budapest si oppone anche alla possibilità di inviare un nuovo pacchetto di aiuti da 20 miliardi a Kiev in corso a Bruxelles. «Invece di continuare le spedizioni di armi e la guerra, sono necessari un cessate il fuoco e colloqui di pace il prima possibile», ha chiarito un portavoce del governo ungherese. «Viviamo tutti all’ombra della guerra da tre anni e la nostra migliore speranza ora è che questa venga sostituita dalla pace», ha evidenziato Orbán, sostenendo che l’Ungheria accoglie con favore l’avvio dei negoziati tra Stati Uniti e Russia sulla guerra in Ucraina, auspicando un loro successo. Oltre a Macron, anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, prova a blandire Orbán: «Per quanto riguarda l’Ucraina, tutti vogliamo porre fine alla guerra di aggressione della Russia attraverso un cessate il fuoco e una pace sostenibile. Tuttavia, noto una divergenza sul percorso per raggiungere la pace e, in particolare, sull’approccio della pace attraverso la forza», ha scritto Costa, «Guardando al futuro, dobbiamo essere pronti per gli esiti degli sforzi del presidente Trump volti a spingere la Russia ai negoziati di pace, lavorando insieme ai nostri alleati transatlantici. L’Ue dovrebbe inoltre prepararsi a partecipare alle discussioni per raggiungere una pace giusta e duratura. Inoltre, affinché la pace sia duratura, dovremo contribuire a solide garanzie di sicurezza per l’Ucraina».«Stiamo offrendo la possibilità a tutti gli Stati membri di reindirizzare i fondi della politica di coesione verso le spese relative alla Difesa», ha riferito un funzionario Ue chiarendo il meccanismo di finanziamento del nuovo strumento annunciato per il piano di riarmo Ue. «Non ci sono cifre precise su questo, ma è una scelta che spetta agli Stati membri».Ma, appunto, non tutti sono d’accordo. Ad esempio la Polonia suggerisce che i nuovi fondi europei dovrebbero essere sovvenzioni e non prestiti. Lo ha spiegato il ministro della Difesa polacco, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, in una conferenza stampa. «Vorrei che non si trattasse di prestiti ma di sovvenzioni. Credo che sarebbe più efficace».«Eventuali investimenti in Difesa dovrebbero concentrarsi anche sulla sicurezza delle infrastrutture energetiche strategiche», avverte il viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica italiano, Vannia Gava. «I gasdotti che attraversano il Mediterraneo, insieme agli oleodotti, ai cavi sottomarini, ai terminali di rigassificazione e alle reti di trasmissione elettrica, rappresentano snodi cruciali per l’approvvigionamento energetico e la stabilità economica dell’Italia e dell’Europa, sempre più esposti a minacce, anche cyber».E mentre si dibatte, la Germania, Paese di origine del Commissario Ue, sul riarmo inizia a organizzarsi per conto suo. L’attuale ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha accolto con favore i piani di Von der Leyen per aumentare i fondi per la difesa, definendoli «un primo passo importante». Di più sta facendo il cancelliere in pectore, Friedrich Merz, che sta valutando la possibilità di sbloccare centinaia di miliardi di finanziamenti aggiuntivi per le forze armate e le infrastrutture del paese. Merz punta a chiudere un accordo sui finanziamenti alla Difesa con l’Spd prima di domani, quando i leader dell’Ue si incontreranno per discutere dell’Ucraina e della sicurezza del continente.Una delle opzioni è quella di raccogliere 800 miliardi di euro di nuovo debito pubblico per due distinti fondi fuori bilancio nell’arco di un decennio (500 dei quali solo per la Difesa, ndr). Un cambio di passo deciso di cui si discuteva da qualche settimana, rispetto all’approccio tradizionalmente conservatore della Germania sul debito pubblico. Non finisce qui perché la Csu propone di ripristinare la leva obbligatoria. il parlamentare della Csu, Florian Hahn, che è anche il portavoce al Bundestag per l’Union di Cdu-Csu, sulle questioni relative alla Difesa ha detto: «L’abolizione della leva obbligatoria (legge dal 2011 in Germania, ndr) non è più adatta all’attuale situazione di pericolo. Già da quest’anno i primi soldati di leva devono entrare nelle caserme».Il governo laburista britannico di Keir Starmer sul fronte riarmo si è impegnato ad alleggerire le regole e i passaggi burocratici per l’approvvigionamento di armi. L’annuncio è arrivato nel corso di un discorso tenuto dalla titolare delle Finanze, la cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves. «Dobbiamo accelerare per rispondere alle sfide sulla sicurezza nazionale del nostro Paese e anche sulla sicurezza dell’Europa», ha detto evocando una revisione delle norme sui contratti con le industrie belliche per garantire «forniture più rapide».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.