2024-12-29
Dem in aiuto del medico che ha negato l’intervento al malato senza vaccini
Le minacce (inaccettabili) al primario di Trieste svegliano il capo dei consiglieri pd in Regione, che al paziente però non dedica neanche una parola. Eppure i social si sono riempiti di insulti anche a Franco e alla «Verità».Dopo l’annuncio di un’interrogazione di Fdi al ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Pd finalmente interviene nella vicenda dell’intervento chirurgico negato al signor Franco, cardiopatico di 63 anni residente a Muggia, che non si vuole vaccinare contro Covid, influenza, herpes zoster e pneumococco. Però la sinistra ha solo parole di indignazione per gli insulti che sta ricevendo Enzo Mazzaro, primario della cardiochirurgia dell’ospedale Cattinara di Trieste, firmatario della lettera inviata al paziente in cui si annuncia la sua cancellazione dalla lista d’attesa. «Solidarietà al dottore», scrive Diego Moretti, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, «per le minacce telefoniche e via social che sta ricevendo, assieme alla propria famiglia, per una vicenda legata a procedure tecnico/giuridiche che lo stesso Mazzaro ha chiarito in tutti i suoi aspetti». Offese, intimidazioni sono sempre da condannare ed è vergognoso che il primario sia oggetto di una così vile rappresaglia. Ma non è affatto vero che la vicenda sia stata chiarita. L’azienda sanitaria Asugi nella sua replica ha confermato che la cancellazione dalla lista è avvenuta perché il signore di Muggia non vuole seguire la profilassi vaccinale. Quanto al rifiuto del paziente di firmare il modulo di consenso per l’assunzione di responsabilità in caso di complicanze per mancate vaccinazioni, il signor Franco ha detto che nessun modulo gli è stato presentato e «che avrebbe firmato subito. Voglio essere operato».Al Piccolo il direttore della cardiochirurgia dichiara: «Mi sento lo strumento di un fatto che non ho innescato io e che viene strumentalizzato da qualcuno […]. Tutto questo per una vicenda di cui non mi sono occupato e per un paziente di cui non conosco nemmeno il volto». Un primario ha la responsabilità di quello che avviene nel suo reparto. Tanto più che la lettera spedita in data 12 dicembre portava la sua firma. E il contenuto non si prestava a dubbie interpretazioni: «Lei è stato registrato in lista d’attesa elettiva con diagnosi di cardiopatia valvolare con insufficienza aortica severa. Non è stato poi operato per rifiuto di sottoporsi a vaccinazioni». Ma veniamo alle dichiarazioni fatte dal capogruppo consiliare Pd. «Dal presidente, dall’assessore alla Salute, dai consiglieri di maggioranza ci aspettiamo posizioni chiare di solidarietà e condanna per quanto sta subendo uno stimato medico del sistema sanitario regionale», fa sapere Moretti. Non una parola nei confronti di un paziente respinto. È questa l’attenzione della sinistra per la salute delle persone? Il consigliere regionale è sempre stato molto duro nei confronti di chi non voleva vaccinarsi contro il Covid. A settembre 2021 tuonava: «La situazione di confusione che una frangia del Paese sta portando contro il green pass è già da sola una cosa negativa per tutti». Due mesi dopo ribadiva: «L’unico modo per uscire dalla pandemia è vaccinarsi». Nel novembre del 2022 tornava alla carica: «Fedriga e Riccardi non possono continuare a tacere sul reintegro dei no vax, norma voluta dal governo Meloni […] c’è una questione etica e di principio: non si può pensare di premiare chi ha scelto di non seguire la scienza e la medicina, lasciando soli tutti gli altri loro colleghi».Oggi, senza la scusa della pandemia, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale non ha un sentimento di comprensione, di sdegno per la situazione del cardiopatico? Non chiede che almeno si faccia chiarezza, nel rispetto della salute e dei diritti di un paziente? Purtroppo, rimane una frattura spaventosa tra chi crede nel vaccino anti Covid e chi rivendica il diritto di non fidarsi di un farmaco, assai poco sperimentato e con possibili eventi avversi molto gravi.Se i «no vax» a volte eccedono in proteste e invettive (non scusabili, ma quante discriminazioni hanno dovuto subire?), di certo i seguaci del dio vaccino nutrono ancora un odio viscerale nei confronti di chi rivendica il diritto di decidere sulla propria salute. Accanto alla tanta indignazione per quello che sta subendo il signore cardiopatico, sui social si sono lette cose orrende. Come nelle condivisioni del post pubblicato dall’avvocato triestino Alberto Kostoris sul suo profilo Facebook, in merito al paziente respinto e alle minacce al primario. «Questo accade quando le m… violente no vax nei loro deliri prendono di mira le persone (nel mio minuscolo ne so qualcosa)», scrive il legale. «Basta. Bisogna andare a prenderli uno per uno, portargli via le mutande e poi andare a prendere i mandanti […] Il problema vero è che queste bestie di Satana hanno nell’attuale governo una solida sponda», scrive un simpatizzante di Kostoris. Definisce «rifiuti tossici» Mario Giordano e altri «innominabili». Il paziente e la consorte non dovrebbero «usufruire più della sanità pubblica», sentenzia un utente. Un altro se la prende con il nostro giornale che, unico, ha raccontato la vicenda: «Bisogna denunciare la redazione della Verità per terrorismo e sbattere tutti i no vax al 41 bis come i mafiosi perché sono mafiosi».Commenti infarciti di robusto odio. «In questo ultimo periodo abbiamo preso una posizione “istituzionale” contro i no mask e no vax», spiegava nel giugno del 2021 a TriestePrima l’avvocato Kostoris, che era stato fondatore su Facebook del gruppo Nimdvm (acronimo di un’espressione triestina equivalente al vaffa, ma più volgare). Gruppo che si definiva «gandhiano», eppure venne chiuso a giugno 2021 «per incitamento all’odio».
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