
L'economista Veronica De Romanis ha pubblicato un libro sul rigore benefico. Per il consorte Lorenzo Bini Smaghi, però, l'austherity uccide...«Chi si muove da un ufficio all'altro deve sempre avere con sé un foglio. Pure bighellonando sembrerà indaffarato» fu il primo consiglio che ricevetti fresco di laurea nel primo giorno di lavoro in banca. A questa regola sembra ispirarsi Veronica De Romanis, da qualche settimana accampata presso lo studio televisivo di Myrta Merlino a La7 mentre brandisce il foglio A4 a mo' di spada forse per intimidire gli interlocutori.Si fregia del titolo di economista pur non vantando nessun lavoro scientifico al proprio attivo, a meno di non considerare tale il suo libro di qualche anno fa, Il metodo Merkel. «Capacità, spirito di sacrificio, rigore e soprattutto la passione per la libertà frutto dell'esperienza sotto il regime dell'Est» si legge nella sintesi: un lavoro propedeutico alla santificazione di Angela senza passare dalla beatitudine. Campeggia quindi nelle foto di ricevimento del matrimonio del renzianissimo imprenditore Marco Carrai. Ha ricoperto incarichi di consulenza in Via XX settembre. «Conosco uffici e corridoi del ministero dell'Economia. Non mi perderei e sarei la prima donna a ricoprire l'incarico», chiosa in un' intervista del giugno 2017 a Giovanni Minoli su Radio 24. Già, ma in quale governo? Ma con Carlo Cottarelli premier, ça va sans dire. L'economista cresciuto al Fmi, pure lui accampato in ogni studio televisivo della Penisola in attesa di una chiamata a Palazzo Chigi. Veronica fa parte dell'Osservatorio sui conti pubblici messo su proprio da Cottarelli presso l'Università Cattolica. Se abbiano pure un telescopio con cui osservare bilanci e leggi di stabilità, non è dato sapere. Ma la prima regola per accreditarsi nella moderna società della comunicazione pare quella di accostare un nome o un qualcosa alla parola Osservatorio. La scorsa estate Veronica pubblica un pamphlet dal titolo L'austerità fa crescere che sarebbe un po' come dire «amputarsi una gamba fa correre più veloci». E qui torniamo al foglio A4 che sventola sotto il naso al malcapitato di turno per proferire litanie come: «L'Italia non ha mai fatto austerità, deve farne di più: ecco i dati… come ad esempio la Spagna, se vuol tornare a crescere» alternato a un «provi a dire ai suoi elettori che non è così», salvo non aver mai sperimentato - lei stessa - la strada del consenso. Guardando la crescita della Spagna, che rispetto all'Italia ha un tasso di disoccupazione del 16,74% e un disavanzo primario in diminuzione, la nostra eroina tuona contro la spesa pubblica e il fardello del debito pubblico che opprimerà tutti i nostri discendenti. Ovviamente dimentica o non sa che se l'Italia dal 1999 ad oggi avesse avuto un bilancio fotocopia a quello di Madrid registrando gli stessi saldi di disavanzo in proporzione al Pil, oggi avremmo speso poco meno di 1.000 miliardi in più. Soldi in più, che sarebbero affluiti nel circuito dell'economia. Tanti sono infatti quelli che paiono ignorare (la De Romanis in testa) che il pareggio o l'avanzo del bilancio pubblico non è cosa normale. In un mondo normale - l'eurozona non lo è - è lo Stato ad emettere ed immettere nell'economia la moneta attraverso la spesa e la sua banca centrale. Quindi perché mai lo Stato dovrebbe togliere soldi invece che immetterli? E quale beneficio potrà mai avere l'economia? La condizione del deficit di bilancio pubblico è una cosa quindi assolutamente normale come del resto testimonia il caso della Francia, che da oltre 40 anni non chiude un bilancio che uno in pareggio senza che nessuno oltralpe si sogni di vendere l'Eliseo. Sempre a proposito della Spagna, la De Romanis scorda che le banche iberiche sono state innaffiate con i soldi Ue (in parte anche nostri) per oltre 40 miliardi. Come se l'Italia avesse ricevuto dall'Europa oltre 60 miliardi da iniettare come capitale nelle nostre banche. Vivaddio la posizione della De Romanis è spesso oggetto di critiche feroci.«L'austerità, decisa nell'emergenza, è frutto dell'incapacità dei sistemi democratici di affrontare tempestivamente, e con misure adeguate, i problemi che stanno attanagliando i paesi avanzati. La cura non è però efficace. Genera malcontento e alimenta forze disgreganti all'interno della società, favorendo la nascita di movimenti populistici e mettendo a rischio la democrazia stessa» Chi lo afferma? Lorenzo Bini Smaghi nel suo Morire di austerità del 2013. Di mestiere banchiere, non certo economista keynesiano. Segni particolari: marito della dolce Veronica.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.
Ansa
Dopo il doppio disastro nella corsa alle rinnovabili e lo stop al gas russo, la Commissione avvia consultazioni sulle regole per garantire l’approvvigionamento. È una mossa tardiva che non contempla nessuna autocritica.
2025-09-16
Dimmi La Verità | Alessandro Rico: «Le reazioni della sinistra all'omicidio di Charlie Kirk»
Ecco #DimmiLaVerità del 16 settembre 2025. Insieme al nostro Alessandro Rico commentiamo le reazioni della sinistra all'omicidio di Charlie Kirk.