2023-09-17
Allarme al Consiglio di Stato: lo strano caso delle sentenze che si generano da sole
Carlo Nordio (Imagoeconomica)
Dopo l’articolo della «Verità» sul procedimento Dad in Campania arriva al ministro Carlo Nordio un’interrogazione: «Verificare anomalie software». Ma c’è un altro episodio.Lo strano caso delle sentenze in automatico. Succede al Consiglio di Stato e la vicenda adesso finisce sulla scrivania del ministro competente, Carlo Nordio, e del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il merito va anche alla Verità e alle colleghe Maddalena Loy e Patrizia Floder Reitter che hanno sollevato il caso. Tutto inizia nel 2021 quando il Codacons presenta ricorso al Tar della Campania contro le ordinanze di chiusura imposte dal governatore Vincenzo De Luca. Nel novembre dello stesso anno, il tribunale amministrativo accoglie il ricorso ma la Regione fa appello. Nella Camera di consiglio del 6 ottobre 2022, la sezione terza del Consiglio di Stato presieduta da Luigi Maruotti dà ragione al Codacons e ai rappresentanti dei genitori aderenti all’associazione scuole aperte Campania. La sentenza, pubblicata l’11 novembre 2022, dichiara che la sospensione sul territorio regionale delle attività didattiche in presenza, doveva essere motivata da elementi «quali indici di aggravato rischio», che giustificassero il regime più restrittivo rispetto alle misure straordinarie adottate dal governo nazionale per evitare la diffusione del Covid. «Il Collegio giudicante dichiara l’illegittimità delle ordinanze n.2/2021 e n. 6/2021 del presidente della Campania, dopo aver affermato che la risposta all’emergenza deve essere globale, e quindi non può che essere assunta a livello statale», spiegava l’articolo de La Verità, «richiamandosi alla sentenza della Corte costituzionale del maggior 2023, secondo la quale la tutela della salute deve essere sempre sistemica e non frazionata». Soddisfazione per il Codacons che riceve via Pec, la sentenza firmata. A stretto giro di posta però presidente Maruotti emette un decreto con cui «congela» il documento firmato digitalmente, spiegando che «per un errore informatico è stata pubblicata una “sentenza” generata dal sistema», che non corrispondeva a quella presente nel suo archivio e quindi «in assenza della corrispondente volontà del presidente». Segue successiva sentenza che però non solo cambia nella forma, ma pure nella sostanza.Il Consiglio di Stato accoglie il secondo ricorso della Campania perché, con i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica in presenza e ricorso alla Dad, non ci fu «eccesso di potere». Nel decreto con cui si cancella la prima sentenza viene anche in breve riportato il parere del direttore generale dell’ufficio servizi per l’informatica della giustizia amministrativa, Franco Sivilli. Si legge: «Le possiamo comunicare quanto segue: dagli accertamenti già effettuati si è potuto constatare la non corrispondenza tra la sentenza pubblicata e la sentenza presente in archivio della Sdm del presidente. Sono in corso di accertamento le cause». Siamo ad aprile di quest’anno. A seguire nessun comunicato e nessuna notizia. Viene da chiedersi come il sistema abbia potuto generare in automatico la sentenza e pubblicarla con tanto di firma digitale dei togati. Quali software siano sottostante al circuito interno e alla gestione degli archivi. Fino a chiedersi se il software utilizzi anche in determinati passaggi l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Domande che hanno spinto l’onorevole Pino Bicchielli di Noi Moderati a prendere carta e penna e fare interrogazione nei confronti di Meloni e Nordio. Dopo aver brevemente riepilogato la vicenda si chiede «se il governo, alla luce dell’alta sorveglianza esercitata sulla giustizia amministrativa, non intenda approfondire il tema in ordine alla sicurezza e al corretto funzionamento delle piattaforme e delle procedure informatiche impiegate nell'amministrazione della giustizia, (…), affinché non abbiano a ripetersi episodi come quelli descritti in premessa». E qui sta il punto. Da informazioni raccolte dalla Verità ci sarebbe almeno un secondo caso. Una sentenza di minor rilievo rispetto a un tema divisivo come quello del Covid e della Dad. Nel caso del Codacons contro il governatore i maliziosi hanno pensato potesse trattarsi di un errore materiale e non informatico. Va segnalato che il presidente di sezione è diventato lo scorso gennaio il numero uno del Consiglio di Stato in successione a Franco Frattini. Ma se fosse confermata l’altra anomalia a questo punto varrebbe doppiamente la pena di chiedere al ministro Nordio una verifica approfondita. La digitalizzazione spinta della pubblica amministrazione è ormai una strada senza ritorno. Lo vediamo con il fisco. Algoritmi e intelligenza artificiale la faranno sempre più da padroni. Solo che, almeno, per ora il processo non garantisce la piena tutela dei cittadini. Correggere il cosiddetto errore umano è molto più facile che intervenire contro la macchina che devia rispetto alla realtà. Soprattutto quando il processo di digitalizzazione, dopo il 2030, avrà trasformato i cittadini in identità digitali. Così come promosso dall’Unione europea. Riteniamo che tali processi debbano essere il più possibile trasparenti. Fin da subito.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.