2024-08-05
Caro Ermini, lei difende i valori. Del portafoglio
David Ermini (Imagoeconomica)
Caro David Ermini, le scrivo questa cartolina per ringraziarla: lei ha definitivamente dimostrato che per certi politici, come diceva Ellekappa, gli ideali non muoiono mai: preferite seppellirli vivi. Lei, infatti, ha seppellito i suoi ideali politici sotto una montagna di soldi: quelli che le pagherà Aldo Spinelli, imprenditore agli arresti domiciliari, per presiedere la sua holding Spininvest. Per accettare questa poltrona ricoperta d’oro, lei non ha esitato a dimettersi dalla Direzione nazionale del suo partito, che proprio contro Spinelli, oltre che contro Giovanni Toti e in generale contro il «sistema di corruzione» in Liguria, era appena sceso maramaldescamente in piazza. «Scelta professionale», ha spiegato lei. Come se non fosse evidente che la decisione furbissima del «sciò Aldo» è stata proprio quella di mettere la sinistra, da sempre a lui vicina, di fronte a un’opzione secca: volete la mia pelle o volete i miei soldi? E lei, caro David, per quanto la riguarda, ha dato una risposta chiara.Del resto si sa che lei, avvocaticchio toscano con ambizioni sproporzionate rispetto alle capacità, è entrato in politica con le idee chiare. Fin dall’inizio, infatti, è stato palese ciò che cercava: un posto al sole. Da candidato sindaco bocciato a Figline Valdarno ad aspirante consigliere provinciale, come le ha ricordato con perfidia il suo ex amico Matteo Renzi, non ha smesso di scalpitare. Ottenuto finalmente un seggio in Parlamento, ha cominciato a sgomitare per una seggiola nei talk show, dove si è esposto a qualsivoglia figura barbina, pur di mostrare il suo faccione in tv. Nel frattempo si faceva notare con proposte di legge come quella mitica sulle legittima difesa: prevedeva la possibilità di difendersi, in caso di aggressione, ma solo di notte. Inutile dire che quel testo fu seppellito, pure lui insieme agli ideali, sotto una montagna di risate.Nonostante ciò lei, caro David, ha continuato ad avere di sé una reputazione superiore al consentito. E perciò ha cominciato a trovare le poltroncine dei talk show inadeguate alla sua statura fisica e intellettuale. Così s’è fatto piazzare al Csm dal suo amico Renzi. «È stato nominato col metodo Palamara», ha accusato quest’ultimo, facendola arrabbiare. Di sicuro c’è che il suo periodo come vicepresidente dell’organo di autogoverno dei giudici non è stato esemplare: scandali, polemiche, intrighi, veleni. Un porcaio, insomma, mentre lei andava in giro a proclamare la necessità di «un nuovo approccio». Un po’ come uno che, mentre sta grigliando salamelle e costolette di maiale, proclama la necessità del vegetarianesimo.Finita questa memorabile impresa al Csm, il Pd ha pensato di ridarle ruolo e prestigio piazzandola nella Direzione nazionale del partito. Nel frattempo lei ha abbandonato i suoi vecchi riferimenti e si è messo a ruota di Andrea Orlando, che le sembrava il più adeguato a realizzare i suoi ideali, cioè a darle una cadrega. Spinelli, però, è stato ancor più lesto dell’ex ministro e le ha messo davanti agli occhi uno di quegli ideali da 200-300.000 euro l’anno cui lei non sa resistere. Così, in un attimo, ha buttato a mare la sua militanza nel Pd in cambio di un non trascurabile assegnuccio a fine mese. E ha dimostrato, ancora una volta, che in Italia chi si dedica alla politica pensa sempre ai valori importanti. Quelli del suo portafoglio, ovviamente.