2019-07-24
Dalla spiritualità alla storia negata. Letture eretiche sotto l’ombrellone
Diari di guerra di chi ha combattuto dalla parte sbagliata, breviari per curare l'anima, studi storici sugli orrori del comunismo: al di là dell'editoria mainstream, ci sono tanti tesori nascosti che meritano di essere scoperti.Oggi i libri sono ovunque e procurarseli non è mai stato così facile. Probabilmente non sono mai stati prodotti tanti libri, ma anche giornali e riviste, quanto in questo scorcio di XXI secolo. Tuttavia, nelle città e nei piccoli centri, molte librerie chiudono e si dice, cosa difficile da stabilire con precisione, che i giovani leggano meno. Il che pare probabile perché la giornata è rimasta di 24 ore anche dopo l'inattesa invenzione di Facebook, Whatsapp e Istagram. E dunque se la matematica non è un'opinione…Ma un conto è saper leggere, un conto è leggere. La prima cosa si apprende nell'infanzia e quasi per gioco, la seconda richiede tempo, pazienza e tanta buona volontà. Soprattutto richiede un minimo di consapevolezza sul valore formativo e auto-formativo della lettura, e il disvalore che rappresenta il non bilanciare gli schermi e internet, con la posata meditazione che solo il libro offre. Specie d'estate e nelle vacanze.Così, per i lettori della Verità vorrei proporre una decina di libri che abbiano queste caratteristiche. Siano accessibili, leggibili da parte di tutti (e non dai soli specialisti di questo o quel ramo dello scibile) e soprattutto… che dicano la verità. Cioè che siano libri veritieri, autentici, schietti, sani e salutari nel senso migliore di queste parole. Eccoli.Georges Bernanos (e altri), San Domenico predicatore, Iduna, 2019. Si tratta di un libro a più mani. Il grande romanziere francese (1888-1948) scrive con passione del santo fondatore dei domenicani, la cui divisa fu veritas. E poi vi è il beato Giordano di Sassonia, domenicano e discepolo dello spagnolo ribelle, che ci dà una biografia su un tono medievale e da menestrello di corte. Inatteso.Oderisio Piscitelli Taeggi, Diario di un combattente nell'Africa settentrionale, Oaks, 2019. Tornare alle radici e conservare la memoria, certo. Ma quale? Io direi tutta, iniziando a riscoprire la memorialistica, i diari e gli appunti di coloro che furono, per così dire, dalla parte sbagliata. Oggi un libro con questo titolo è a priori malvisto. Eppure fu edito dalla progressista Laterza, nel 1946, su suggerimento del grande Benedetto Croce. Il che fa capire quanto la censura va avanti se noi non le mettiamo un freno. Mettiamoglielo quindi leggendo cose non banali. Rievocativo. Francine-Dominique Liechtenhan, Il laboratorio del Gulag. Le origini del sistema concentrazionario sovietico, Lindau, 2019. Si tratta di un eccellente saggio storico, profondo e appassionante come un giallo, sulla trasformazione delle isole monastiche delle Solovki sul mar Bianco in campo di reclusione e primo gulag sovietico. L'autrice, francese e russofona, senza peli sulla lingua mostra con dati cifre e interpretazioni cos'è stato il comunismo in tutto il suo splendore novecentesco: più o meno un inferno in terra. Accurato.Ernesto Zucchini, Il cielo in una stanza. Vita di Maria Valtorta, Fede & Cultura, 2019. Certe figure piacciono o dispiacciono, ma non lasciano indifferenti. Maria Valtorta (1897-1961) fa parte di queste. A causa di infermità rimase 30 anni in una stanza. Dove scrisse migliaia di pagine sulle rivelazioni che avrebbe ricevuto dall'alto. Con una competenza storica e archeologica che oggi paiono inspiegabili. Una figura intricante, sempre più nota con il tempo che passa e tradotta ormai ovunque. Stimolante.Ettore Gotti Tedeschi e Enzo Pennetta, Contro il politicamente corretto, Glossa, 2019. Se c'è una malattia da combattere oggi essa è la dipendenza coatta, la mancanza crescente di spirito critico e l'apatia. Proprio mentre il sistema fa delle parole libertà e autonomia i suoi vessilli. Esiste però un pensiero unico e c'è chi vuole estenderlo al mondo intero, zittendo i recalcitranti. Gli autori ci insegnano come identificarlo e combatterlo, con pacatezza ma anche con santa fermezza. Tosto.Francesco Agnoli, Dieci brevi lezioni di filosofia. L'essenziale è invisibile agli occhi, Gondolin, 2019. L'assunto dell'intellettuale trentino è che tutti siamo filosofi, si tratta di prenderne coscienza. Perché tutti abbiamo una filosofia di vita e dei dogmi. E chi dice di non averne palesemente ne ha. In modo didattico e accessibile, Agnoli ci offre le basi della filosofia, che sono in fondo le basi del pensiero umano e del ragionamento. Utile.Rinaldo Cordovani e Gianfranco Chiti. Lettere dalla prigionia (1945), Ares, 2019. Le lettere di un grande italiano (1921-2004) che fu dapprima eroe della seconda guerra mondiale, granatiere e generale pluridecorato. Deportato dopo la guerra nel campo di prigionia di Coltano. Quindi frate cappuccino, tra Rieti, Roma e Viterbo. Nel 2015 fu aperta la sua causa di canonizzazione… Un eroe della patria e della Chiesa? Giudichi il lettore. Sorprendente.Massimo Lapponi, Le vie segrete del cuore, Solfanelli, 2019. L'autore, monaco benedettino a Farfa, è uno scrittore prolifico di testi di teologia e spiritualità. Qui si cimenta con la narrativa ed è una bella riuscita. Si tratta di una raccolta di racconti di varia lunghezza, in cui i giovani protagonisti fanno esperienze varie e da cui trapela, tra le righe, la voce di Dio e del bene che prevale sempre. Tonificante.Gian Marco Concas, Sangue e terra. Pensieri in tempesta contro il mondo globale, Passaggio al Bosco, 2019. La globalizzazione, se coincidesse con l'aereo supersonico e il treno iperveloce, sarebbe un bene per tutti e non sarebbe criticata da alcuno. Ma essa, sulla base delle migliorie nei trasporti, nel commercio e negli scambi, vuole uniformare le culture e i popoli, asfissiando per il fatto stesso tradizioni, religioni e paradigmi. L'autore grida contro la liquidità del mondo, che rischia di sommergere la nave, se essa resta priva di ancoraggio. Acuminato.Natale Benazzi, Il governo di sé. Come allenarsi per le prove di ogni giorno, San Paolo, 2019. Un saggetto persuasivo, divertente, cortese oserei dire. Ma che tratta temi importanti per tutti. La parola pazienza viene dal greco pathos, cioè dolore (da cui anche patologia). L'autore recupera con coraggio il concetto un tempo noto di ascesi, cioè «allenamento» laborioso per vincere, o almeno per migliorarsi e resistere meglio alle fatiche e all'usura della vita. Tutti abbiamo pene, chi più chi meno, ma tutto si gioca sul modo di porsi. Chi si pone bene, non ha nulla da temere. Incoraggiante.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.