2022-04-19
Dalla Germania all’Australia. Quelli che prevedono la solita «variante killer»
La scienza ci insegna che un virus, mutando, si depotenzia. Eppure i fan delle chiusure lanciano moniti su nuove ondate. Aspettando di ripetere gli stessi errori del passato.Ha sollevato numerose critiche in Germania l’intervista alla Bild del ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach (Spd), che ha dichiarato di essere molto preoccupato per diverse sottovarianti di Omicron. «È possibile», ha avvertito Lauterbach, «che ne arrivi una in autunno, molto contagiosa come Omicron, ma mortale come Delta: sarebbe una variante killer». Che in autunno possa arrivare una nuova variante, è ormai dato per scontato da tutti i player della pandemia: scienza, istituzioni e media. E i più solerti nell’annunciarla sono proprio gli scienziati e i politici dei Paesi in cui le misure restrittive sono state più marcate. Il Burioni canadese, Benoit Barbeau, da settimane avvisa che «avremo forse un’altra variante più pericolosa», e questo in Canada vuol dire vaccinazioni a tappeto e nuove chiusure. Anche in Australia, il ministro della salute Yvette D’Ath ha prorogato i poteri del Chief Health Officer, che gestisce le chiusure a zone, le mascherine al chiuso e gli obblighi di vaccinazione, in vista della «prossima pandemia». Alla «next pandemic» Bill Gates (che con la sua Fondazione è socio della Coalition for epidemic preparedness innovations che ha finanziato il vaccino anti Covid Moderna), ha dedicato un libro, uscito a febbraio, «sponsorizzato» dal direttore generale dell’Oms: per Tedros Adhanom Ghebreyesu, che si è mostrato su Twitter con una copia del libro in mano, a guisa di testimonial, «dobbiamo imparare la lezione del Covid e innovare, per fornire soluzioni sanitarie rapide ed eque e prevenire la prossima pandemia».In Italia, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sempre sul pezzo, già a marzo ha spiegato che l’infrastruttura del green pass non è stata smantellata «perché siamo consapevoli del fatto che una nuova pandemia potrebbe rivelarsi “importante” (sic) anche tra qualche tempo». Gli ha fatto eco Walter Ricciardi, che ha già previsto «un autunno difficile»: per il cantore del ministro Speranza «ci dobbiamo preparare mentalmente ad una battaglia di lunga durata: vaccinazioni, green pass e mascherine vanno tenuti». Preoccupazione confermata anche dallo stesso ministro, che in Tv da Fabio Fazio ha dichiarato lapidario che «la pandemia non è finita», opinione condivisa anche dall’infettivologo Matteo Bassetti.Si tratta, sostanzialmente, dello stesso plotone di veggenti che, a febbraio del 2020, aveva la pandemia sotto al naso e non riusciva a individuarne l’impatto: il 29 gennaio 2020, Burioni predicava da Fazio che «in Italia il rischio è zero» e, ancora un mese dopo, Bassetti insisteva con la linea anti allarmista: «In Italia non è morto nessuno di coronavirus, basta bollettini di guerra». Era il 26 febbraio 2020, il virus mieteva vittime nelle Rsa di Alzano e Nembro, ma il governo ne procrastinava la chiusura all’8 marzo.Riavvolgendo il filo, politica e scienza prevedono una nuova pandemia. Appare ardito pronosticare che possa essere «contagiosa come Omicron e mortale come Delta»: la previsione di maggiore letalità sconfesserebbe la cosiddetta teoria di Smith, che sostiene che i virus si depotenziano ogni volta che mutano. È certo, però, che - letale o meno letale - le istituzioni delineano sempre la stessa, e unica, via d’uscita: vaccinazione di massa. Misure strutturali a carico dello Stato (trasporti, ospedali, areazione nelle scuole) anziché del cittadino-contribuente non sono contemplate. Né si è fatto tesoro dei suggerimenti di John Ioannidis, uno dei maggiori epidemiologi al mondo (cattedra a Stanford e h-Index pari a quello di Anthony Fauci) che prima ancora di Omicron difendeva la «targeted protection» (vaccinazione mirata): «Dobbiamo evitare tensioni sociali. Il beneficio della pressione alla vaccinazione nei gruppi a basso rischio è davvero minimo», aveva ammonito Ioannidis, «specialmente quando si adottano misure aggressive. Aumenta invece la percentuale di chi accetta di essere vaccinato ma a malincuore, senza che ci creda veramente, e questo corrode la fiducia nella sanità pubblica». L’unica profezia che si è avverata.
Il valico di Rafah (Getty Images)
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