2019-05-23
Dal Viminale sono decollati tutti ma il radar è acceso solo per Salvini
I predecessori del leader leghista al ministero, Angelino Alfano e Marco Minniti, hanno utilizzato molto più spesso i jet di Stato. Sovente la rotta partiva o arrivava in Sicilia e Calabria (dove risiedono). Eppure nessuno si è scandalizzato. All'interno la risposta del ministro Matteo Salvini. Voli (pindarici) di Stato. Servono i numeri, e non più le parole, per portare a conclusione l'operazione trasparenza di cui il nostro giornale si è fatto promotore sul tema degli aerei blu di cui si sono serviti i ministri dell'Interno, a cominciare da Matteo Salvini. Crocifisso dalla grande stampa, e in particolare da Repubblica, con tanto di indagine «esplorativa» della Procura della Corte dei Conti del Lazio per presunti sprechi di denaro pubblico per i suoi spostamenti istituzionali. Ebbene, sul sito della presidenza del Consiglio, che per legge coordina la flotta aerea di Stato e autorizza le singole richieste provenienti dai ministeri, dalle prefettura e dagli organi dello Stato, ci sono delle specifiche tabelle, divise per mesi, che vale la pena andare a leggere. Per scoprire, ad esempio, che il tanto vituperato vicepremier leghista dal 22 giugno 2018 al 30 marzo 2019 ha utilizzato 12 voli di Stato. In pratica, uno ogni tre settimane considerando che a febbraio e a marzo risultano zero prenotazioni a suo nome. In due occasioni (l'11 luglio e il 14 settembre scorsi) la destinazione finale è stata Milano, la città in cui vive. Le tappe? Salvini è stato a Tel Aviv, Lione, Doha, Tunisi, Il Cairo e Tripoli, oltre a un po' di province italiane. Sapete invece quanti viaggi ha totalizzato Marco Minniti, predecessore di Salvini al Viminale? Ottantadue viaggi tra il 29 gennaio 2017 e il 6 maggio 2018. Il conteggio, in questo caso, è molto semplice: Minniti ha utilizzato i voli di Stato in media ogni cinque giorni. Tra le tratte internazionali meritano una citazione il viaggio a Toronto (aprile 2018, un mese dopo le elezioni che porteranno al governo Lega e M5s) e Washington (31 gennaio dello stesso anno). In 33 occasioni, il luogo di partenza o di arrivo del senatore Pd è stata Reggio Calabria, la città di cui è originario, o la vicina Lamezia Terme. Ad agosto 2017, giusto per citare qualche caso particolare, ha fatto prenotare dal suo capo di gabinetto per quattro volte l'aereo blu partendo sempre dalla Calabria (9, 15, 18 e 31 agosto). Nessuno scandalo, chiaramente: i ministri dell'Interno hanno un protocollo di sicurezza, disciplinato dalla legge 133/2002, che è particolarmente rigido, e quindi il ricorso all'aereo di Stato è spesso più una necessità che una scelta. Solo che questo ragionamento vale per tutti, tranne che per Salvini. Al quale sono stati contestati pure i costi dei voli sui velivoli della polizia di Stato, circa 1.400 euro a viaggio. Molto al di sotto dei 9.000 euro spesi da Renzi, giusto per fare un esempio, quando atterrò con un Falcon 900 a Courmayeur con moglie e figli al seguito per una rigenerante vacanza sulla neve. Vediamo ora il predecessore del predecessore, ovvero Angelino Alfano che è stato ministro dell'Interno sia nel governo Letta che in quello Renzi per un totale di 1.324 giorni (dal 28 aprile 2013 al 12 dicembre 2016). Per lui i voli di Stato sono stati 178, in pratica uno ogni settimana. Una stima che risente anche di una curiosità: il biennio 2013-2014 è stato infatti particolarmente avaro di aerei blu per i membri dell'esecutivo, e per lo stesso Alfano che non ne ha preso nessuno; una eredità psicologica probabilmente dovuta al clima di austerità imposto dalla tagliola della spending review di Mario Monti. Dal 2015 in poi, l'ex forzista poi convertitosi al Nuovo centrodestra ha abbandonato la paura di volare e ha iniziato a viaggiare in alta quota, e con lui tutti gli altri ministri. Quindi, se volessimo considerare il periodo compreso tra gennaio 2015 e dicembre 2016, la media di Angelino scenderebbe a un aereo blu ogni quattro giorni. Solo nel 2015, per dire, Alfano inanella una ottantina di voli passando dai 4 di marzo ai 15 di maggio assestandosi poi su una media di una decina di viaggi al mese. Per 31 volte, in quell'anno, le località di partenza o di arrivo si trovavano in Sicilia, dove il ministro viveva e coltivava i suoi rapporti politici. Le mete più frequenti sono state Palermo e Catania. Nel 2016, invece, i voli di Stato sono diventati 98 con un paio di traversate intercontinentali verso New York e Washington (aprile e settembre 2016). In quell'anno si contano 37 località siciliane nei piani di volo. Anche in questo caso, la spiegazione potrebbe essere un impegno istituzionale nelle città dell'isola, e quindi tutto sarebbe perfettamente in regola e secondo legge. Ma perché allora il garantismo funziona per gli altri e non per Salvini? <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/dal-viminale-sono-decollati-tutti-ma-il-radar-e-acceso-solo-per-salvini-2637818514.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="sui-voli-di-stato-non-voglio-silenzi" data-post-id="2637818514" data-published-at="1758120585" data-use-pagination="False"> Sui voli di Stato non voglio silenzi Caro direttore, non avendo nulla da nascondere torno a parlare dei cosiddetti voli di Stato. L'avevo fatto dopo alcune insinuazioni di Repubblica, ci torno oggi per soddisfare le curiosità del Tuo giornale. Ho già diffuso l'elenco dettagliato di tutti i miei viaggi: aggiungo che non sono mai salito su voli secretati, nemmeno per motivi di sicurezza. Quando sono andato in Libia (giugno 2018) ho utilizzato un aereo militare e avevo pubblicato le immagini sui miei profili social. Non ho mai portato giornalisti a bordo. Sui voli di linea (che prediligo anche per gli impegni istituzionali all'estero, come successo per Romania, Ungheria o Russia) scelgo la classe economica, e pochi mesi fa sono volato in Grecia con mio figlio usando una compagnia low cost. Sono sicuro dell'assoluta correttezza delle mie scelte, e sono certo che la Corte dei Conti potrà confermarlo. Cordialmente.Matteo Salvini
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)