
Nel 2019 ogni giorno ci offrirà una ricorrenza importante. Tutte datate 1969, quando l'uomo fa il primo passo sul nostro satellite, il presidente del Watergate entra alla Casa Bianca, il rock esplode a Woodstock e l'Italia inizia ad avere paura del terrorismo.Nell'anno appena iniziato c'è un dies aureo signanda lapillo, «un giorno da segnare con una pepita d'oro», dopo l'altro. Gli episodi, le vicende, i fenomeni da onorare con una rievocazione abbondano. Con una coincidenza, già di per sé un accadimento singolare: risalgono tutti al 1969, riguardando più di una volta non un singolo Paese ma, senza esagerazioni, l'intero pianeta.Pensate solo allo sbarco sulla Luna, nella notte tra il 20 e il 21 luglio, con buona pace di tal Carlo Sibilia, per cui non è mai avvenuto: piccolo particolare, trattasi di un onorevole della Repubblica, nonché sottosegretario pentastellato del ministero dell'Interno. Una notte magica, quella dell'allunaggio, ben prima di quelle dei Mondiali di Italia 90. Senza furti né rapine (leggenda vuole che a Milano il centralino abbia squillato giusto un paio di volte, per un falso allarme e una lite), perché erano tutti incollati alla tv per la prima maratona della Rai, 28 ore di diretta dallo studio 3 di via Teulada, con Andrea Barbato e il celebre qui pro quo tra Tito Stagno e Ruggero Orlando, con il primo che si infiammava annunciando: la navicella «ha toccato, ha toccato!» il suolo lunare, e il secondo, in collegamento da New York, che lo smentiva. Per la cronaca, aveva ragione Orlando: «The Eagle has landed», l'Aquila è atterrata, lo sentenziarono a Houston un minuto dopo le parole di Stagno, e mi ricordo il balzo che dalla poltrona fece mio padre, elegantemente in canotta (a Como quella notte c'era un'afa che si schiattava). Prima e dopo quel «piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità» l'elenco è comunque ricco.Il 16 gennaio a Praga si dà fuoco, morendo tre giorni dopo, uno studente universitario di filosofia, Jan Palach, per protestare contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia, una replica di quella in Ungheria del 1956.Il 20 gennaio s'insedia alla Casa Bianca Richard Nixon, che se è passato alla storia per essersi dimesso causa scandalo Watergate (lo spionaggio ai danni dei concorrenti del Partito democratico), sarà anche l'uomo della fine del conflitto in Vietnam, avendo realizzato di averlo perso, e della «distensione» con il leader comunista Leonid Breznev, che fu invitato negli Usa nel 1973, senza dimenticare che l'anno prima lo stesso Nixon era andato in Cina per incontrare Mao, preceduto dagli incontri delle rispettive nazionali intorno al tavolo verde per quella che fu definita «la diplomazia del ping pong».Il 4 febbraio, al Cairo, Yasser Arafat viene eletto leader dell'Olp, l'Organizzazione per la liberazione della Palestina. Il 17 marzo, invece, diventa primo ministro di Israele Golda Meir. Il 28 aprile, in Francia, si dimette, uscendo definitivamente dall'agone politico, Charles De Gaulle (aveva portato all'avvento della Quinta Repubblica, che voleva ulteriormente riformare; sconfitto nel referendum da lui stesso promosso, trasse le opportune conseguenze: proprio come Matteo Renzi, preciso preciso). Il primo settembre in Libia prende il potere, con un colpo di Stato, il colonnello Muammar Gheddafi. Il 22 ottobre nella Repubblica federatele tedesca, cioè la cosiddetta Germania Occidentale, diventa cancelliere Willy Brandt, a capo di una coalizione di socialdemocratici e liberali, fautore della Ostpolitik, ovvero la normalizzazione dei rapporti con i vicini comunisti riuniti nel Patto di Varsavia all'ombra dell'Urss (nel 1971 gli verrà conferito il Nobel per la pace).Il 12 novembre viene alla luce, grazie a un'inchiesta del giornalista, poi premio Pulitzer, Seymour Hersh, la strage consumata in Vietnam l'anno prima nel villaggio di My Lai: 504 civili inermi - tra cui anziani (torturati), donne (stuprate) e bambini - vengono giustiziati per rappresaglia da soldati dell'esercito americano. In Italia, il peso degli avvenimenti non fu inferiore, e basterebbe citare i morti negli scontri di Battipaglia il 9 aprile, prodromo dell'«autunno caldo» (espressione coniata dal segretario del Psi, Francesco De Martino, con riferimento alle lotte sindacali, in primis quelle dei metalmeccanici, che si saldarono alle proteste degli studenti, in corso dall'anno prima), la pensione sociale introdotta dalla legge 153 (erogata dall'Inps ai cittadini ultra sessantacinquenni con reddito insufficiente), la legge sul divorzio (il cui iter di approvazione si conclude sì nel 1970, ma la prima approvazione alla Camera dei deputati è del 1969). Ma soprattutto la strage di Piazza Fontana, il 12 dicembre, alla Banca nazionale dell'agricoltura, che segnò l'inizio di oltre un decennio di sangue, tra la cosiddetta strategia della tensione, gli opposti estremismi, e il terrorismo rosso e nero degli Anni di piombo che culminarono nell'assassinio di Aldo Moro nel 1978 (anche se l'anno con più vittime su questo fronte sarà il 1979). Cui va aggiunta la morte in questura a Milano dell'anarchico Giuseppe Pinelli, e il conseguente assassinio, nel 1972, del commissario Luigi Calabresi (querelato l'anno scorso da Luigi Di Maio in luogo del figlio Mario...), oggetto di una campagna stampa infamante da parte di Lotta Continua, e non solo.Non ebbero minor impatto le novità tecnologiche, i mutamenti di costume, gli appuntamenti «spettacolari».Il 30 gennaio i Beatles diedero vita a una performance che è poi diventato un format per altri artisti e gruppi musicali: si esibirono sul tetto dell'edificio in Savile Row, a Londra, che ospitava gli uffici della loro etichetta, l'Apple Corps.Il 2 marzo a Tolosa, in Francia, spicca il suo primo volo il Concorde.Il 4 marzo viene arrestato Jim Morrison, carismatica voce e immagine dei Doors, per atti osceni durante un concerto a Miami: ubriaco, avrebbe mostrato i genitali al pubblico, ma non esiste alcuna foto o documento visivo a testimoniarlo, e se pure verrà poi condannato in un successivo processo, nel 2010 interverrà la grazia postuma a rendergli giustizia.Il 10 marzo sbarca nelle librerie Il Padrino di Mario Puzo, che si trasformerà nella ricchissima saga al cinema per la regia di Francis Ford Coppola.Il 4 aprile il cardiochirurgo americano Denton Cooley impianta per la prima volta un cuore artificiale in un essere umano.Il giorno dopo in Italia viene introdotto il nuovo esame di maturità, con due materie allo scritto e due all'orale (a dicembre si liberalizzerà l'accesso all'università, che diventerà «di massa»: aperta cioè a tutti i diplomati, non solo a chi ha frequentato il liceo). Il 3 luglio viene trovato morto in una piscina (assassinato?) il fondatore dei Rolling Stone, Brian Jones.Il 14 luglio esce nelle sale americane il film manifesto dell'epoca: Easy Rider, con una colonna sonora in cui spiccava Born to be wild degli Steppenwolf (la corrente rock dell'heavy metal deve il suo nome a un verso della canzone). Nella notte tra l'8 e il 9 agosto nella villa di Bel Air del regista Roman Polanski alcuni adepti della «famiglia», la setta raccolta intorno a Charles Manson, massacra cinque persone, tra cui la moglie del regista, Sharon Tate, incinta all'ottavo mese. Un eccidio che ebbe risonanza mondiale per le modalità, ma anche la personalità delle vittime, appartenenti a quello che al tempo veniva fotografato come il «jet set hollywoodiano» (Manson è morto in carcere nel 2017, dopo essere stato condannato all'ergastolo nel 1970; il carnaio fa da sfondo al nuovo film di Quentin Tarantino, protagonisti Leonardo Di Caprio, Brad Pitt e Margot Robbie nei panni della Tate: la produzione aveva fissato la «prima» il prossimo 8 agosto, ma evidenti questioni di opportunità e buon gusto hanno suggerito un anticipo al 25 luglio).Tra il 15 e il 18 agosto, poi, a Bethel, Stato di New York, si svolgerà il festival di Woodstock, e qui davvero basta la parola.Il 29 ottobre debutta Arpanet, il predecessore di Internet nell'ambito della rete del Dipartimento della difesa americano.Il 30 novembre, prima domenica di Avvento, entra in vigore il nuovo Messale romano: è la messa post conciliare voluta da Paolo VI, che sostituisce il rito bimillenario della Chiesa cattolica.Da ultimo, due circostanze che riguardano l'autoreferenziale circolo di noi pennivendoli: nel 1969, a giugno, vede la luce il primo numero del «quotidiano comunista» Il Manifesto, che è ancora in edicola. Come è ancora in televisione un certo Bruno Vespa, vincitore di un concorso per radiotelecronisti nel 1968 e quindi in forza alla redazione del telegiornale unico, che nel dicembre 1969 in video annunciò l'arresto di Pietro Valpreda, «un colpevole, uno dei responsabili» delle bombe di Milano e Roma. Vespa ha poi fatto ammenda per quella «sentenza» mediatica non esattamente garantista, ma del resto questo è quanto ufficialmente sostenevano gli organi inquirenti e il ministero dell'Interno, tanto che Valpreda rimarrà tre anni in galera in attesa del processo; scarcerato, sarà poi definitivamente assolto nel 1987 dalla Corte di Cassazione presieduta dal celebre magistrato Corrado Carnevale. Ma questa è un'altra storia.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





