2021-05-07
La «cultura» che vogliono rifilare ai bambini
In vista dei corsi gender a scuola, proliferano le fiabe dove l'utero in affitto è «una magia straordinaria».Sacrosanta difesa dei diritti individuali, lotta alle discriminazioni, cultura del rispetto e dell'inclusione. A sentire i promotori del ddl Zan, pare che il fine della legge sia tutto qui, in una limpida promozione dell'uguaglianza. In realtà, come più volte spiegato su questo giornale, le cose stanno in modo ben diverso. Diversa, soprattutto, è la cultura che si andrebbe a diffondere in scuole «di ogni ordine e grado» - così recita l'articolo 7 del testo contro l'omobitransfobia - e non solo, se passasse questa norma. E per rendersene conto, si badi, non serve lavorare di fantasia né agitare chissà quali spauracchi: basta recarsi in libreria.Eh già, perché esempi di volumi che raccontano il mondo secondo la narrativa arcobaleno ce ne sono già diversi. Si prenda Lo capisce anche un bambino: Storia di una famiglia inconcepibile, libro di Mattia Zecca fresco di stampa ed edito da Feltrinelli. Narra la vicenda di Lorenzo e Martino, piccoli che di genitori ne hanno due anche se l'ordinamento italiano «ne riconosce solo uno per ciascuno». Come mai tale apparente ingiustizia? Perché i due hanno due papà, ma soprattutto perché alla base del concepimento di entrambi c'è la pratica dell'utero in affitto, che in Italia non solo non è consentita ma della quale, a ben vedere, è pure vietata la sola pubblicizzazione, pena, afferma il comma sesto dell'articolo 12 della legge 40 del 2004, «la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro».Eppure Zecca con il suo volume ci restituisce un quadro assai addolcito, quasi fatato della maternità surrogata, che a pagina 18 viene raccontata come «una magia straordinaria e potente», che riesce a realizzarsi grazie ad «amiche con i superpoteri». Chiaro? Una pratica che costa quattrini, tanti quattrini, e che implica sempre la mercificazione del ventre materno - dato che essa avviene sempre dietro rimborsi spese che, spesso, diventano compensi ombra - viene presentata alla stregua di «una magia straordinaria e potente». Ma di straordinario e potente, qui, c'è purtroppo solo la manipolazione della realtà. Uova di fenicotteroNon è finita. Un secondo assaggio della «cultura inclusiva» che la legge contro l'omobistransfobia andrebbe a promuovere ci arriva da Famiglie favolose, libro di Francesco Maddaloni e Guido Radaelli pubblicato qualche mese fa da Salani editore. Si tratta di un volume illustrato, «un'originale raccolta di favole postmoderne», afferma la prefazione di Maria Luisa Iavarone, secondo la quale è testo «adatto ad essere raccontato e letto da qualsiasi bambino». Di fronte a parole così, ogni genitore si sentirebbe subito rassicurato, e giustamente. Peccato che basti sfogliarlo, Famiglie favolose, per imbattersi in passaggi che tutto sono fuorché rassicuranti.Per esempio, si prenda la storia di Carlo e Fernando, due fenicotteri che si innamorano e che son sì felici per le altre coppie di loro simili che hanno figli, «ma sono anche tristi perché il loro nido continua a essere vuoto e temono di dover rinunciare al sogno di diventare papà». La delusione dei due sembra inconsolabile, finché una bella notte Marisol, fenicottera accoppiata e già madre, «si presenta al loro nido con una delle sue grosse uova. “Questa è per voi. Tenetela. Abbiamo tutti diritto a una famiglia. E poi cosa c'è di più naturale del desiderio di avere dei piccoli?"». Grazie a questo dono, per così dire, nasce Nina, che cresce alla grande, scrivono Maddaloni e Radaelli, «grazie all'amore dei suoi due papà». Ora, come per il testo di Zecca, anche qui è impossibile non notare una fine opera propagandistica, che contrabbanda la privazione ab origine della figura materna a danno di un figlio come presunto «diritto» di tutti «a una famiglia». Ecco, se passa il ddl Zan simili mistificazioni non saranno in libreria, ma penetreranno in scuole «di ogni ordine e grado». In qualche istituto è purtroppo già accaduto ma, grazie alla legge arcobaleno, certe sconvolgenti eccezioni diverrebbero a breve la regola.