Le lentule (la loro fama deriva proprio dalla forma che per i romani ricordava quella dei sesterzi) hanno ottimo corredo proteico, sono un alimento buono e sano. Noi in questa versione estiva le abbiamo messe in insalata molto profumata.
Le lentule (la loro fama deriva proprio dalla forma che per i romani ricordava quella dei sesterzi) hanno ottimo corredo proteico, sono un alimento buono e sano. Noi in questa versione estiva le abbiamo messe in insalata molto profumata.Con i prezzi crescenti di queste vacanze invocare il potere delle lenticchie di far aumentare i denari nelle tasche è utile anche d’estate. Questo che è uno dei più antichi e confidenti legumi per noi abitatori della penisola è il benaugurio di prosperità per eccellenza; non c’è Capodanno senza lenticchia (e zampone). Ma è un errore confinare le lentule (la loro fama deriva proprio dalla forma che per i romani ricordava quella dei sesterzi) al solo consumo invernale. Hanno ottimo corredo proteico, sono un alimento buono e sano. Noi in questa versione estiva le abbiamo messe in insalata molto profumata.Ingredienti - 400 grammi di lenticchie, 300 grammi di pomodorini variamente colorati (ciliegini rossi, perini gialli e arancio), 250 grammi di mozzarella fiordilatte, tre o quattro coste di sedano, uno o due cipollotti freschi, un limone non trattato, un mazzetto di foglie di menta, 80 grammi di olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b.Procedimento - Lessate le lenticchie in abbondante acqua leggermente salata (ci vorrà circa una mezz’ora), scolatele e fatele raffreddare. Tagliate a metà i pomodorini, a rondelle sottili i cipollotti, le coste di sedano e a cubetti la mozzarella. Ora in una capace insalatiera unite tuti gli ingredienti completando con la buccia del limone ridotta a zeste (abbiate cura di non intaccare l’albedo, la parte bianca che dà un sapore amaro), le foglioline di menta stracciate con le mani e condite con generoso olio extravergine di oliva aggiustando di sale e di pepe.Come far divertire i bambini - Fate comporre a loro l’insalata, si divertiranno moltissimo.Abbinamento - Abbiamo scelto un Trebbiano di Abruzzo per la mineralità, la forza espressiva e la freschezza. Va benissimo un Trebbiano del Valdarno, ma perfetti anche Verdicchio e Soave che sono comunque dei Trebbiani.
Ansa
A San Siro gli azzurri chiudono in vantaggio i primi 45 minuti con Pio Esposito, ma crollano nella ripresa sotto i colpi di Haaland (doppietta), Nusa e Strand Larsen. Finisce 1-4: il peggior - e più preoccupante - biglietto da visita in vista dei playoff di marzo. Gattuso: «Chiedo scusa ai tifosi». Giovedì il sorteggio a Zurigo.
Jannik Sinner (Ansa)
Il campione italiano si impone a Torino sullo spagnolo in due set: «È stato più bello dello scorso anno». E guadagna cinque milioni.
«Olé olé olé Sinner Sinner». Sarà pure «un carrarmato», un caterpillar, come l’ha definito Massimo Cacciari, ma dopo le Finals che assegnano il titolo di Maestro della stagione, forse non vanno trascurate le doti tattiche e la forza mentale che lo ha fatto reagire nella difficoltà come quelle che ieri hanno consentito a Jannik Sinner di spuntarla al termine di un match combattuto e a tratti spettacolare su Carlos Alcaraz, protagonista di un tennis «di sinistra», sempre secondo l’esegesi del tenebroso filosofo. Il risultato finale è 7-6 7-5. «Senza il team non siamo niente. È stata una partita durissima», ha commentato a caldo il nostro campione. «Per me vuol dire tanto finire così questa stagione. Vincere davanti al pubblico italiano è qualcosa di incredibile».
Giuseppe Caschetto (Ansa)
Giuseppe Caschetto è il sommo agente delle star (radical) nonché regista invisibile della tv, capace di colonizzare un format con «pacchetti» di celebrità. Fazio e Gruber sono suoi clienti. Ha dato uno smacco al rivale Presta soffiandogli De Martino. «Guadagno fino al 15% sui compensi».
Dal 2000 le quotazioni fondiarie valgono oltre il 20% in meno, depurate dall’inflazione. Pac più magra, Green deal e frontiere aperte hanno fatto sparire 1,2 milioni di aziende.
«Compra la terra, non si svaluta mai», dicevano i nonni. E non solo. A livello nominale in effetti è vero: i prezzi dei terreni salgono. Se però guardiamo le quotazioni togliendo l’inflazione si nota che dal 2000 i valori sono crollati di oltre il 20%.






