semiconduttori taiwan cina

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L’indice dei chip Usa segna +30% da inizio anno. Al di là delle mode sui titoli, però, bisogna vedere chi riuscirà a garantirsi rendimenti duraturi per remunerare i capitali. Grossi rischi se la domanda di Ia deluderà le attese.

Il 2025 conferma i semiconduttori come epicentro dei mercati: il Phlx Semiconductor, l’indice che comprende le 30 maggiori società quotate negli Stati Uniti coinvolte principalmente nella progettazione, distribuzione, produzione e vendita di semiconduttori, è a circa +30% da inizio anno e l’Ia ha spinto diversi titoli su massimi storici, con Nvidia e Tsmc sotto i riflettori. La domanda non è, insomma, se l’Ia sia un megatrend, ma se il prezzo stia già incorporando uno scenario perfetto, la temuta bolla.

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Nuove restrizioni alle esportazioni di TSMC in Cina

Mentre prosegue la visita ufficiale in Cina del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un invito formale ad agevolare gli scambi non solo culturali tra i due Paesi, gli Stati Uniti hanno vietato al gigante taiwanese della tecnologia TSMC (Taiwan Semiconductor Manufactoring Co) di consegnare in Cina i suoi chip più avanzati.

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