La ricetta che proponiamo questa domenica affonda le radici in un passato non antichissimo. È un piatto gustosissimo dell'illusione: di avere proteine di manzo a disposizione quando in realtà si è fatto tutto con l'uovo. Che fortunatamente è stato rivalutato nei suoi ampi e benefici valori nutrizionali.
La ricetta che proponiamo questa domenica affonda le radici in un passato non antichissimo. È un piatto gustosissimo dell'illusione: di avere proteine di manzo a disposizione quando in realtà si è fatto tutto con l'uovo. Che fortunatamente è stato rivalutato nei suoi ampi e benefici valori nutrizionali. Va molto di moda oggi palare di economia circolare, di pratiche anti-spreco. Beh forse bisognerebbe mandare in cattedra le vergare (erano le donne che in campagna gestivano la famiglia mezzadrile, magre sostanze comprese) per corsi di ottimizzazione delle risorse. La ricetta che proponiamo questa domenica affonda le radici in un passato non antichissimo, ché la prima preparazione col pomodoro la codificò Antonio Latini alla fine del Seicento con il suo Scalco alla Moderna e dovremo attendere poi fino a Ippolito Cavalcanti che nel 1837 nel suo Cucina teorico-pratica per avere la salsa di pummarola, ma certamente stratificato nelle campagne del centro-Italia tra Marche, Umbria e Toscana laddove la mezzadria ebbe la sua più compiuta attuazione. E' un piatto gustosissimo dell'illusione: di avere proteine di manzo a disposizione quando in realtà si è fatto tutto con l'uovo. Che fortunatamente è stato rivalutato nei suoi ampi e benefici valori nutrizionali. Ingredienti - 6 o 8 uova (dipende dal calibro) 800 grammi di passata di pomodoro, una carota, una cipolla, una costa di sedano, un ciuffo di prezzemolo e se piace un po' di formaggio grattugiato, olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b. Procedimento - In una terrina battete le uova ben bene con una frusta aggiustando di sale e pepe. E fatele riposare. In un tegame capiente fate un soffritto con sedano, carota e cipolla, che avrete tritato grossolanamente, in abbondante olio extravergine di oliva. Quando le verdure sono diventate trasparenti aggiungete la passata di pomodoro e fate sobbollire. Ora in una padella (se non siete pratici usatene una anti-aderente e il risultato è assicurato) ben unta di olio extravergine fate la frittata. L'Artusi dice che si deve fare senza rivoltarla, ma dovete avere la pazienza di curarla bene facendo addensare le uova a fiamma bassa. Diversamente una volta che le uova si sono rapprese girate la frittata e completate la cottura. Ora prendete la frittata che farete intiepidire e tagliatela a striscioline di un mezzo centimetro ottenendo così la falsa trippa. Fate insaporire le falsa trippa nella salsa di pomodoro aggiustando di sale e pepe e portatela in tavola guarnita con il prezzemolo tritato e se vi va con una spolverata di formaggio grattugiato. Come far divertire i bambini - È il loro momento: fate sbattere le uova a loro. Sentirete le risate! Abbinamento - Abbiamo optato per un Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo, ma anche un Rosato Salentino è ottimo con questo piatto che richiede appunto dei vini rosati, ma di discreta personalità.
Ansa
La saldatura tra Ppe, Ecr e Patrioti consente di rivedere le regole sulla due diligence che avrebbero affossato la nostra industria. Socialisti e Verdi, in fibrillazione per la nuova «maggioranza», attaccano il voto segreto.
La maggioranza Ursula si spacca sulla due diligence e per la prima volta si rompe il «cordone sanitario» a Bruxelles. Il Parlamento europeo ha approvato con 382 voti a favore, 249 contrari e 13 astenuti il compromesso promosso dal Ppe sulla semplificazione delle direttive sugli obblighi di due diligence e reportistica ambientale per le aziende. Il testo è stato approvato con una maggioranza composta dal Ppe insieme con l’Ecr e i gruppi delle destre Patrioti per l’Europa e Europa delle Nazioni sovrane. La maggioranza Ursula composta da Ppe, Socialisti, Liberali e Verdi si sgretola sul muro delle follie green. Quella rivista è considerata una delle leggi più controverse del von der Leyen I. Il testo nella versione originale impone alle imprese di verificare l’intera catena di fornitura per prevenire violazioni dei diritti umani e ambientali.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 14 novembre con Carlo Cambi
La Germania lancia il piano per reclutare mezzo milione di ragazzini, tra combattenti e riservisti: dal 2026, questionari obbligatori e visite militari ai diciottenni. Se scarseggeranno volontari, i coscritti verranno estratti. Per adesso, esentati donne e «non binari».
Dal divano alla trincea. Dai giovani che salvano il Paese restando sul divano durante il lockdown, ai diciottenni che devono mobilitarsi per la futura guerra contro la Russia. Nell’Europa di oggi, la storia si ribalta con disinvoltura. E così, archiviato lo spot del 2020, in cui lodava gli eroi della pandemia per essere stati «pigri come procioni», la Germania ha cambiato parola d’ordine. Prima era: «Restate a casa». Adesso è diventata: «Arruolatevi».
Il piano teutonico per rimpinguare le file dell’esercito con la coscrizione, concordato dai partiti di maggioranza e presentato ieri in conferenza stampa a Berlino, non è privo di aspetti grotteschi. A cominciare dal regime di esenzioni: il questionario che, dal 2026, il governo spedirà a chi compie la maggiore età, per determinarne l’abilità alla leva, dovrà essere obbligatoriamente compilato dai maschi, ma potrà essere ignorato dalle femmine e dai «non binari». Il confine tra l’inclusività e la gaffe è labile: il guanto di velluto arcobaleno l’avrà preteso la sinistra? Oppure la Bundeswehr non intende ingaggiare trans e individui dall’identità di genere ambigua?
Ll’ex ministro dell’Energia Svitlana Grynchuk (Ansa)
Scoperta una maxi rete di corruzione. L’entourage presidenziale: «Colpa di Mosca». Da Bruxelles arrivano ancora 6 miliardi, ma crescono i dubbi sull’uso degli asset russi.
Quando gli investigatori dell’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) hanno aperto il fascicolo dell’operazione «Mida» di sicuro non si immaginavano di imbattersi in una struttura capace di gestire come un feudo privato uno dei settori più sensibili dell’Ucraina: il sistema elettrico nazionale. Quindici mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali, sopralluoghi e documentazione sequestrata hanno rivelato un apparato clandestino che drenava denaro dagli appalti di Energoatom, la società pubblica che controlla tutte le centrali nucleari del Paese. Una rete che, secondo gli inquirenti, sottraeva percentuali fisse dagli appalti (tra il 10 e il 15%) trasformando ogni contratto in una fonte di arricchimento illecito mentre la popolazione affrontava - e lo fa anche oggi- blackout continui e missili russi diretti sulle infrastrutture.






