Abbiamo messo insieme in questa preparazione due culture gastronomiche mediterranee: quella provenzale che esalta i profumi delle erbe aromatiche, quella tirrenica che affida al formaggio pecorino e all’olio extravergine di oliva di profumare i piatti. Ricetta semplice, gustosissima che mette allegria.
Abbiamo messo insieme in questa preparazione due culture gastronomiche mediterranee: quella provenzale che esalta i profumi delle erbe aromatiche, quella tirrenica che affida al formaggio pecorino e all’olio extravergine di oliva di profumare i piatti. Ricetta semplice, gustosissima che mette allegria. Una ricetta totalmente primaverile che vede protagonisti due doni della terra di questa stagione rigogliosa: gli asparagi, che sono dei toccasana per i reni e in genere per l’apparato urinario, le fave, o baccelli detto alla toscana, che sono ricchi di vitamine e di sali minerali, ma soprattutto sono gli ambasciatori delle scampagnate, della libertà gastronomica di questi giorni di rinascita. Ingredienti - 8 o 12 asparagi bianchi di dimensioni generose, una ventina di fave, 100 grammi di formaggio Pecorino iperstagionato da grattugia, ottimo il Pecorino Romano Dop, 150 millilitri di latte, 60 grammi di burro, un mazzetto di rucola meglio se selvatica, i fiori di erbe aromatiche (timo, rosmarino, anche violette) olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b. Procedimento - Come prima cosa mondate gli asparagi e sbollentateli per sette/otto minuti. Nel frattempo preparate la crema di formaggio scaldando in un pentolino il latte con il burro, poi versate il Pecorino grattugiato e mescolate finché la salsina non si addensa. Toglietela dal fuoco a quel punto. Sbucciate le fave e sbollentatele un paio di minuti in modo da poter liberare l’anima delle fave dalla cuticola che la contiene. Scolate gli asparagi e grigliateli per alcuni minuti da ogni parte. Ora nel piatto da portata sistemate sul fondo un po’ di crema di Pecorino, adagiatevi sopra gli asparagi, nappateli ancora con la crema di formaggio, condite le fave sbucciate e la rucola con olio extravergine sale e pepe e sistemate questa insalatina sopra gli asparagi. Guarnite con i fiori di erbe aromatiche e servite. Come far divertire i bambini - Fate sbucciare a loro le fave e fate fare a loro la guarnizione finale del piatto. Abbinamento - Abbiamo scelto un bianco dell’Alto Adige e del Trentino in particolare della val di Cembra: il Muller Thurgau. Vanno benissimo altri semi-aromatici come la Malvasia del Carso, l’Incrocio Bruni marchigiano oppure un aromatico elegantissimo come il Sauvigon.
Ansa
A San Siro gli azzurri chiudono in vantaggio i primi 45 minuti con Pio Esposito, ma crollano nella ripresa sotto i colpi di Haaland (doppietta), Nusa e Strand Larsen. Finisce 1-4: il peggior - e più preoccupante - biglietto da visita in vista dei playoff di marzo. Gattuso: «Chiedo scusa ai tifosi». Giovedì il sorteggio a Zurigo.
Jannik Sinner (Ansa)
Il campione italiano si impone a Torino sullo spagnolo in due set: «È stato più bello dello scorso anno». E guadagna cinque milioni.
«Olé olé olé Sinner Sinner». Sarà pure «un carrarmato», un caterpillar, come l’ha definito Massimo Cacciari, ma dopo le Finals che assegnano il titolo di Maestro della stagione, forse non vanno trascurate le doti tattiche e la forza mentale che lo ha fatto reagire nella difficoltà come quelle che ieri hanno consentito a Jannik Sinner di spuntarla al termine di un match combattuto e a tratti spettacolare su Carlos Alcaraz, protagonista di un tennis «di sinistra», sempre secondo l’esegesi del tenebroso filosofo. Il risultato finale è 7-6 7-5. «Senza il team non siamo niente. È stata una partita durissima», ha commentato a caldo il nostro campione. «Per me vuol dire tanto finire così questa stagione. Vincere davanti al pubblico italiano è qualcosa di incredibile».
Giuseppe Caschetto (Ansa)
Giuseppe Caschetto è il sommo agente delle star (radical) nonché regista invisibile della tv, capace di colonizzare un format con «pacchetti» di celebrità. Fazio e Gruber sono suoi clienti. Ha dato uno smacco al rivale Presta soffiandogli De Martino. «Guadagno fino al 15% sui compensi».
Dal 2000 le quotazioni fondiarie valgono oltre il 20% in meno, depurate dall’inflazione. Pac più magra, Green deal e frontiere aperte hanno fatto sparire 1,2 milioni di aziende.
«Compra la terra, non si svaluta mai», dicevano i nonni. E non solo. A livello nominale in effetti è vero: i prezzi dei terreni salgono. Se però guardiamo le quotazioni togliendo l’inflazione si nota che dal 2000 i valori sono crollati di oltre il 20%.






