ANSA
Non c'è soltanto il riarmo dei due Paesi a riaccendere le tensioni nei Balcani. C'è anche il piano diplomatico a preoccupare: la delegazione di Zagabria in visita ufficiale a Belgrado la scorsa settimana ha interrotto i colloqui dopo che il leader ultranazionalista Vojislav Šešelj, uno degli artefici della pulizia etnica (che ancora rivendica e si dice pronto a replicare), ha rimosso la bandiera croata esposta al Parlamento e l'ha più volte calpestata.