New economy, la fine di un'illusione?

New economy, la fine di un'illusione?
(Getty Images)
  • Da Google a Meta a Microsoft, le aziende tecnologiche sembravano l’Eden dei diritti, del lavoro flessibile e della creatività. Ma dopo il boom di utili durante il Covid, hanno cominciato a licenziare. E adesso il crac della Silicon Valley Bank fa tremare il mondo.
  • Il presidente del Club degli investitori: «Prima si guardava alle idee, ora ai risultati a breve termine».
  • L’esperto di finanza: «Se l’incertezza continua, a pagare saranno le piccole imprese».
  • L’economista: «Il fallimento della banca americana è un segnale d’allarme per noi. La Bce rischia di mettere in crisi interi Stati».

Lo speciale contiene quattro articoli.

Quei giganti silenziosi che raccontano storie
Sotto ogni venatura del tronco ogni albero cela una storia unica (iStock)
Siano ficus, araucarie, pini, palme o ginepri, ogni albero racchiude una piccola porzione di vita del nostro pianeta. Lo si percepisce vagando per le spiagge di Villasimius, dove gli «abitanti verdi» sembrano voler parlare. Ma solo a chi ha la sensibilità per ascoltarli.
Cotogna da salvare. Amata dai Romani ma oggi dimenticata
La mela cotogna è un simbolo che accompagna la storia d'Europa da Aristofane a Giambellino, passando per Gesù Cristo e Plinio (iStock)
Può essere mela o pera, nel Rinascimento veniva raffigurata in mano a Gesù. La si usa in cucina, ma anche negli armadi.
Due femministe sgonfiano le bugie gender
La grande marcia dell'«orgoglio» Lgbt. Nel riquadro, il saggio di Adriana Cavarero e Olivia Guaraldo «Donna si nasce» (iStock)
Il nuovo libro delle autorevoli filosofe Adriana Cavarero e Olivia Guaraldo ribadisce che i sessi sono due, che solo la donna procrea e che quella dei baby trans è una deriva pericolosa. Unico limite: la diffidenza verso i conservatori, paladini del femminile contro i soprusi Lgbt.
«La Rai non ha compreso che questo è un Paese fatto di anziani e disabili»
Paola Severini Melograni, un asso del giornalismo italiano (Imagoeconomica)
La giornalista che si occupa di sociale: «I ricchi si abbonano a Netflix. La tv di Stato deve dare buon cibo per la mente ai meno abbienti, anche loro pagano il canone».
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