La Gdf compie 249 anni. Il generale a capo dell’ufficio Tutela economia e sicurezza, Carmine Virno: «Narcotraffico, estorsioni e usura restano le principali fonti di approvvigionamento illegale. Crescono i reati economici».Nel 2022 e nei primi cinque mesi del 2023, la Guardia di finanza ha eseguito oltre 1,5 milioni di interventi ispettivi e oltre 99.000 indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia. I numeri del bilancio operativo sono stati diffusi ieri in occasione delle celebrazioni dei 249 anni di attività della Gdf. Tra pensioni, spesa assistenziale, reddito di cittadinanza, fondi europei e nazionali, ammonta ad oltre un miliardo e mezzo di euro l’importo complessivo delle frodi scoperte in materia di spesa pubblica. Aumentano gli evasori totali scoperti, soggetti che non hanno mai pagato un euro di tasse: dal 1° gennaio 2022 al 31 maggio di quest’anno ne sono stati individuati 8.924, il 54,8% in più rispetto allo stesso periodo precedente. Sul fronte del contrasto al riciclaggio e all’autoriciclaggio, i finanzieri hanno denunciato 5.066 persone, di cui 379 sono state arrestate, e sequestrato beni per oltre 1,7 miliardi. Sempre nello stesso periodo, inoltre, la Guardia di finanza ha arrestato complessivamente 305 scafisti e concorso al salvataggio in mare di 46.410 migranti. Infine, dall’inizio della guerra in Ucraina, su indicazione del Comitato di sicurezza finanziaria, le Fiamme gialle hanno congelato i beni di 28 oligarchi russi inseriti nella black list europea, per un valore complessivo di circa 2 miliardi.Si tratta, dunque, di un impegno «a tutto campo» a tutela di famiglie e imprese, che è destinato ad intensificarsi ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse del Pnrr, spiega il generale Carmine Virno è a capo dell’ufficio Tutela economia e sicurezza, III Reparto operazioni del Comando generale della Guardia di finanza. Il generale della Gdf Carmine Virno (YouTube)Generale Virno, quali sono oggi le principali fonti di lucro per le organizzazioni criminali?«Sul fronte dei reati che generano proventi di riciclaggio nel nostro Paese, le principali nonché storiche fonti di approvvigionamento illegale sono il narcotraffico, le estorsioni e l’usura. A questi proventi illeciti si sono affiancati, negli ultimi tempi, anche quelli derivanti da reati tipicamente economici patrimoniali quali i reati tributari, in primis le fatture per operazioni inesistenti, fallimentari e societari segno di una evoluzione delle mafie verso una dimensione sempre più imprenditoriale e affaristica. D’altra parte, non si può non considerare che secondo gli ultimi dati Istat di ottobre 2022 in Italia l’economia non osservata vale circa 174 miliardi, il 10,5% del Pil: l’economia sommersa ammonta infatti a poco più di 157 miliardi e le attività illegali a circa 17 miliardi. I proventi delle attività illecite, oltre ad essere reimpiegati in nuove attività criminali, finiscono in ogni caso per inquinare l’economia legale».Quale approccio adotta il Corpo per contrastare il fenomeno del riciclaggio?«L’approccio investigativo punta a intercettare, secondo il noto principio follow the money, i flussi di denaro attraverso le indagini finanziarie individuandone i titolari effettivi delle ricchezze ingiustificate, per poi adottare le conseguenti misure rivolte all’apprensione dei beni accumulati illegalmente. Le recenti indagini hanno evidenziato, accanto al ricorso a nuovi strumenti come le valute virtuali, il persistente utilizzo di metodi più tradizionali, nei quali l’uso del contante gioca una parte fondamentale. Ci sono reti informali di trasferimento utilizzate all’interno di alcuni gruppi etnici, come il sistema hawala, adottato soprattutto nella comunità islamica, con un’architettura basata su legami fiduciari e vincoli di onore assai difficili da scardinare. Notiamo anche la recrudescenza del fenomeno dello spallonaggio, testimoniata dai numerosi sequestri di denaro contante occultato nelle maniere più disparate negli aeroporti e valichi di confine italiani, spia dell’esistenza di reti di raccoglitori di denaro, destinato spesso alla compensazione di transazioni già regolate con modalità più sofisticate. Altri esempi sono rappresentati da schemi articolati con il ricorso a lunghe sequenze di operazioni finanziarie che passano tra schermi societari, anche basate in territori off-shore o comunque in giurisdizioni poco collaborative. Poi esistono i cosiddetti fenomeni di trade-based money laundering, nei quali i movimenti di denaro vengono mascherati attribuendoli a transazioni commerciali inesistenti, in tutto o in parte, spesso a carattere transfrontaliero. In generale, la movimentazione di contante è aumentata: ai confini terrestri e marittimi sono stati eseguiti oltre 23.400 controlli sulla circolazione della valuta con la scoperta di illecite movimentazioni per oltre 247 milioni e l’accertamento di 10.494 violazioni».Come stanno cambiando i vostri controlli sul mercato dei capitali tra criptovalute e sviluppo tecnologico?«Le recenti esperienze investigative hanno confermato l’accresciuto rischio di abusi, che sovente si annidano nella opacità di taluni strumenti finanziari: dall’impiego sempre più comune per finalità illecite delle criptovalute all’esponenziale sviluppo del settore della finanza digitale, ovvero il fintech; dalla rilevanza di abusive offerte, anche on line, di prodotti finanziari e servizi d’investimento al proliferare di soggetti domestici attivi nella gestione del black market e del dark web, su cui si concentra l’attività del nostro nucleo speciale per le frodi tecnologiche. Per le caratteristiche di rapidità ed anonimato che li contraddistinguono, questi fenomeni sono ormai diventati un nuovo canale da sfruttare per la criminalità che così ripulisce capitali illeciti. Anche per questo stiamo investendo molto sulla formazione per la creazione di competenze sempre più specifiche grazie anche al continuo scambio a livello europeo».
Maurizio Landini e Elly Schlein (Ansa)
Bombardieri, come la Cisl, dice che non incrocerà le braccia e isola ancor più la Cgil Che ieri non ha firmato un rinnovo di contratto nella Pa: ennesimo dispetto al governo.
L’esecutivo nazionale della Uil, al termine di un vertice convocato ieri, ha approvato all’unanimità la convocazione di una manifestazione nazionale a Roma per sabato 29 novembre. Obiettivo? ottenere modifiche alla manovra economica varata dal governo. Insomma, sì a una manifestazione, no a uno sciopero. Questo significa anche che la Uil non aderirà allo sciopero generale del 12 dicembre convocato dalla Cgil, confermando l’allontanamento tra le due realtà sindacali.
Nelle stesse ore il segretario della Cgil Maurizio Landini si incontrava al Nazareno con Elly Schlein e altri dirigenti del Pd, che in questi giorni stanno incontrando le le parti sociali. Ma che l’azione di Landini sia ispirata politicamente lo dimostra la scelta di convocare uno sciopero in un giorno diverso da quello convocato dall’Usb. Questi ultimi, infatti, che negli ultimi mesi hanno dimostrato di riuscire a portare nelle piazze numeri importanti di manifestanti, ha scelto il 27 e il 28 novembre per l’agitazione indetta non solo da Usb, ma anche Cobas e altre sigle e riguarderà il personale di sanità, scuola, servizi e pubblica amministrazione, ma a rischio ci sono anche i treni e il trasporto aereo.
(Ansa)
Si è svolta a Roma la quarta Giornata del Veterano, durante la quale la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti ha ricordato il ruolo dei militari che hanno riportato traumi nel servizio: «La Difesa non lascia indietro nessuno», ha commentato a margine dell’evento.
Il generale Florigio Lista, direttore dell’Istituto di Scienze Biomediche della Difesa, ha spiegato: «Abbiamo fondato un laboratorio di analisi del movimento e stiamo formando dei chirurghi militari che possano riportare in Italia innovazioni chirurgiche come l’osteointegrazione e la Targeted Muscle Reinnervation».
Il rettore della Scuola Superiore Sant’Anna, Nicola Vitiello, ha evidenziato l’obiettivo dell’iniziativa: «Dare ai veterani gli strumenti per un reinserimento completo all’interno della società e del mondo del lavoro».
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Giorgia Meloni (Ansa)
A beneficiarne è stato soprattutto chi guadagna fino a 15.000 euro (-7%) e fino a 35.000 euro (-4%). Corsa agli emendamenti alla manovra. Leo: «Dall’aumento dell’Irap potremmo escludere automotive e logistica».
Ormai è diventato un mantra, una litania che la sinistra, con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che fa da apripista, ripete da giorni. È una legge di bilancio che diminuisce le tasse ai «ricchi», che dimentica le classi meno abbienti, una manovra squilibrata a vantaggio di pochi. La risposta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è che è stata effettuata invece un’operazione di riequilibrio a vantaggio del ceto medio, che nelle precedenti leggi di bilancio era stato sacrificato per concentrare risorse sulle famiglie in maggiore difficoltà. C’è quindi un filo conduttore che segna gli anni del governo Meloni, ovvero la riduzione complessiva del carico fiscale, come annunciato nel programma elettorale, che si realizza per tappe dovendo sempre rispondere ai vincoli di bilancio e agli obiettivi di rientro del deficit concordati con la Ue. Obiettivi che dovrebbero essere raggiunti con il calo del deficit sotto il 3% del Pil, in anticipo sulla tabella di marcia.
Ursula von der Leyen (Ansa)
- La Commissione vuole gli euro-Bond: è pronta a creare un’agenzia d’intelligence al servizio (segreto) della von der Leyen, per rafforzare i poteri limitati di cui l’organizzazione dispone oggi. I funzionari borbottano. La giustificazione? La solita: Putin.
- Coldiretti catechizza gli eurodeputati e annuncia proteste contro il bilancio per la Pac.






