2025-07-08
Cpr, il governo rimedia con una nuova legge
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi (Ansa)
La maggioranza corre ai ripari dopo la sentenza della Consulta che identifica un vuoto normativo sui Centri per i rimpatri. Tre le strade possibili: decreto, ddl o emendamento. Kelany (Fdi): «La sinistra esulta, ma quei luoghi li ha creati lei e sono legittimi».Non c’è ostacolo che non possa essere superato: il centrodestra sta affrontando le problematiche sorte con la sentenza della scorsa settimana della Corte costituzionale che, pur riconoscendo la legittimità dei Centri per i rimpatri, ha segnalato che le modalità del trattenimento stesso vanno definite in una norma di rango primario, mentre attualmente sono regolamentate da un Dpr. Il caso è esploso quando i giudici della sezione distaccata di Sassari della Corte d’appello di Cagliari hanno respinto la richiesta di proroga del trattenimento di un immigrato clandestino di nazionalità algerina nel Cpr di Macomer. La richiesta, firmata dal questore di Nuoro, in realtà è stata respinta per una questione di scadenza dei termini, ma i giudici hanno anche voluto esprimersi sulla sentenza della Corte costituzionale: «In assenza di quella determinazione dei modi della detenzione, non ancora disciplinati dal legislatore con fonte primaria», si legge nella decisione dei giudici di Sassari, «non può che riespandersi il diritto alla libertà personale, il cui vulnus è chiaramente espresso dalla Consulta, perché qualunque modo non disciplinato da norma primaria non riveste il crisma della legalità costituzionale ed è legalmente inidoneo a comprimerla». Ma cosa si intende per «modi della detenzione»? Per esempio, la disciplina delle possibilità del trattenuto di comunicare con l’esterno, quante volte può telefonare in un giorno, la sorveglianza sul rispetto dei diritti umani e così via. Queste regole andranno inserite in una norma primaria, per evitare che adesso, con il passaparola tra gli avvocati, ci si trovi di fronte a una marea di ricorsi tutti dello stesso genere. «Stiamo valutando l’impatto della sentenza della Consulta», dicono alla Verità fonti qualificate di governo, «interverremo con una norma di rango primario. Eravamo già impegnati nella sua definizione». La Verità ha sentito anche il parere di Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia, responsabile immigrazione del partito, considerata una delle massime esperte in materia: «La sinistra», ci dice la Kelany, «sta strumentalizzando la sentenza della Corte costituzionale stravolgendone il senso. La Consulta infatti non ha stabilito la illegittimità dei Cpr, anzi ha respinto la questione di legittimità sollevata dal giudice di pace, poiché l’articolo 14 della legge Turco-Napolitano del 1998, che ha istituito i centri, non contiene indicazioni precise sulle modalità di trattenimento amministrativo. Quello che la Consulta eccepisce riguarda invece il fatto che il Dpr del 1999, al quale era stata demandata la disciplina delle modalità di funzionamento delle strutture, è un decreto di rango secondario del testo unico sull’immigrazione del 1998. La Corte rileva dunque l’esistenza di un vuoto normativo, peraltro che risale appunto al 1998 e di cui solo oggi alcuni giudici si sono accorti. Queste modalità di funzionamento andranno quindi inserite in una norma di rango primario, che può essere un ddl, un decreto legge, un emendamento a una legge sulla materia. Era una questione sulla quale il governo stava già lavorando ed è quasi completamente definita». Non solo, «il sistema di detenzione amministrativa per stranieri irregolari», ricorda la Kelany, «è stato introdotto in Italia da un governo di sinistra, con la legge Turco-Napolitano del 1998, che ha istituito i Centri di permanenza temporanea (Cpt), poi diventati Centri di identificazione ed espulsione (Cie), e successivamente Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Questi centri sono destinati al trattenimento di persone in attesa di rimpatrio. La denominazione Cpr è stata data ai centri dalla legge del 2017 firmata dagli allora ministri dell’Interno, Marco Minniti, e della Giustizia, Andrea Orlando: ancora un governo di sinistra. Nessuno, in questi quasi 30 anni dalla prima istituzione, ha detto mai niente. Oggi che al governo c’è il centrodestra, ci si strappa le vesti e si strumentalizza la Consulta. È vero che siamo abituati alla doppia morale della sinistra, ma qui l’ipocrisia supera ogni immaginazione».Dunque, dopo ben 30 anni dalla loro istituzione, i Cpr avranno finalmente una norma primaria che ne stabilisce le modalità di funzionamento, così come stabilito dalla Corte costituzionale, e ancora una volta sarà il centrodestra a occuparsi di colmare un vuoto lasciato in eredità dalla sinistra. Suscita ilarità più che stupore, quindi, che la europarlamentare Ilaria Salis abbia salutato la liberazione dell’immigrato trattenuto a Macomer come una grande vittoria, al grido di «Liberi tutti, libere tutte», dimenticandosi di specificare che è stata proprio la sinistra a istituire, confermare e riconfermare i centri per il trattenimento degli immigrati irregolari. Se proprio la Salis vuole protestare contro queste strutture, dovrebbe rivolgersi ai suoi compagni di sinistra: state certi che non lo farà.