2022-04-21
«Corvi» e antiriciclaggio su Zampini
Giuseppe Zampini (Imagoeconomica)
Affari in Iran, segnalazione di operazione sospetta per l’ex capo di Ansaldo energia. Finisce nelle mani dei pm l’anonimo su appalti in serie affidati all’imprenditore Alfonso Gallo.Da tempo il presidente uscente di Ansaldo energia (Aen), il settantacinquenne bellunese Giuseppe Zampini, quasi certo della non riconferma anche per motivi anagrafici, stava preparando la sua exit strategy e, con la cerchia ristretta, aveva vaticinato che a succedergli sarebbe stata «un’ingegnere donna» che in passato avrebbe supportato professionalmente. Non sappiamo se il riferimento fosse a Lorenza Franca Franzino, laureata in ingegneria chimica al Politecnico di Torino. Di certo negli ultimi mesi non era passato inosservato l’attivismo di Zampini nella ricerca di nuovi partner per Ansaldo. Mosse che a Cassa depositi e prestiti e alla Presidenza del Consiglio non tutti avevano apprezzato. In particolare, l’ex presidente aveva avviato trattative con il colosso russo dell’energia Gazprom per consentire di far entrare nel capitale azionario Gazprombank. Le negoziazioni sarebbero state portate avanti con il supporto dell’ex primo ministro armeno Karen Karapetyan, del presidente di Gazprombank Andrey Akimov e del bulgaro Ivanov Ivaylo, molto vicino a esponenti del governo russo. La prospettiva di acquisizione di quote (si parlava di un pacchetto del 40-45 per cento) da parte di Mosca era mal vista sia da Cdp che dall’ad Giuseppe Marino.Nelle scorse settimane Zampini avrebbe chiesto con l’aiuto di un amico i consigli di Romano Prodi per raggiungere il suo obiettivo, ma l’ex capo dell’Ulivo si sarebbe mostrato scettico sull’operazione, soprattutto per le avvisaglie della guerra. A quel punto Zampini avrebbe indirizzato altrove le sue attenzioni. Utilizzando l’intermediazione di Ivaylo starebbe infatti provando a definire forniture di gas dall’Azerbaijan per alcune aziende del distretto industriale di Brescia: a fine aprile avrebbe in programma incontri istituzionali anche di alto livello a Teheran in veste di presidente della Camera di commercio Italia-Iran. E i rapporti con la Persia avrebbero fatto guadagnare a Zampini una segnalazione all’Antiriciclaggio per operazione sospetta.In particolare sono stati messi sotto osservazione alcuni scambi avvenuti tra la sua Trewin Srl (di cui è amministratore unico e proprietario) e una società iraniana denominata Ata project development, a cui la Trewin avrebbe ceduto per 600.000 euro una piattaforma digitale impiegata in campo medico. I risk manager evidenziano che il software «rientra tra i beni a potenziale uso duale», cioè anche a scopo militare, e sottolineano come i denari, per aggirare le sanzioni, sarebbero arrivati in tre tranche da Polonia, Svizzera e Turchia, utilizzando società partner di quella iraniana. L’ex presidente ha dichiarato che il titolare dell’azienda di Teheran è un imprenditore di «rilievo internazionale», il quale ha voluto «investire direttamente nel progetto». Nello stesso periodo dell’affare con l’iraniana Ata Zampini avrebbe girato 600.000 euro come finanziamento fruttifero privato a una dirigente della Confindustria di Genova. L’ex presidente di Aen è al centro anche di un esposto anonimo inviato alla Procura di Busto Arsizio, la quale lo ha recentemente trasmesso a quella di Genova. Oggetto della denuncia il presunto «predominio sui lavori assegnati in appalto» da Ansaldo alla Geko srl (impegnata nel commercio di energia elettrica) del cinquantanovenne imprenditore napoletano Alfonso Gallo. La Geko si sarebbe aggiudicata numerosi lavori e, secondo gli anonimi denuncianti, nel 2020-2021 avrebbe ottenuto subappalti anche nelle centrali che Aen ha avuto l’incarico di realizzare per Edison, Iren ed Ep a Marghera Levante (qui la società di Gallo sarebbe stata coinvolto nella fornitura di caldaie e turbine), Presenzano e Tavazzano. Dietro agli affidamenti ci sarebbero Zampini e altri due manager. Nell’esposto si fa riferimento anche a pagamenti accordati a saldo e stralcio e tacitazione definitiva di ogni pretesa per attività e/o costi sostenuti in relazione a progetti portati avanti in territorio estero.Secondo le nostre fonti i contratti sarebbero stati ordinati e strutturati dall’allora ad Zampini e occorrerebbe accertare se le prestazioni pagate siano state effettivamente effettuate. Segnalazioni all’autorità giudiziaria a parte, Gallo e l’ex presidente di Aen, stando ai ben informati, avrebbero adesso in animo di mettere in piedi uno studio professionale di consulenza istituzionale e di costruire, coinvolgendo anche uno studio legale specializzato in assistenza multidisciplinare alle aziende, una piattaforma di trading internazionale.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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