«La rinascita dello Stato di Israele è un miracolo senza pari nella storia delle nazioni. Nessun altro popolo ha mantenuto la propria identità per migliaia di anni ed è tornato nella sua terra natale, dove ha costruito una società libera, pluralista, democratica, prospera e innovativa», ha dichiarato, per poi aggiungere: «Sono trascorsi settantasette anni da quando il sogno di ricostruire uno Stato ebraico nella Terra Promessa dei nostri antenati è diventato realtà contro ogni previsione».
«Purtroppo, quest'anno celebriamo nuovamente questa giornata all'ombra della guerra succeduta all’orribile massacro del 7 ottobre. Riportare a casa tutti i nostri ostaggi e garantire pace e sicurezza per i nostri cittadini restano missioni incomplete. Ci auguriamo che questo giorno giunga presto», ha proseguito. Peled ha quindi sottolineato gli stretti legami tra Israele e l’Italia. «Il legame tra Roma e Gerusalemme è antico e, oggi, Italia e Israele sono partner strategici nel Mediterraneo e in Oriente. I nostri paesi possono apprendere molto l'uno dall'altro. Il dialogo bilaterale, amichevole e stretto, si manifesta attraverso un importante accordo G2G e numerose visite istituzionali reciproche», ha affermato l’ambasciatore.
«Non possiamo tuttavia ignorare le crescenti sfide che Israele deve affrontare nell’opinione pubblica, nei media e nelle università, così come l’aumento dell’antisemitismo e delle manifestazioni anti-israeliane», ha anche messo in guardia. «Sta infatti diventando sempre più diffuso definirsi antisionisti, senza comprendere che il sionismo - al pari del Risorgimento per l’Italia - rappresenta l'idea che ha determinato la nascita di uno Stato: lo Stato d’Israele. Definirsi antisionisti quindi rappresenta oggi la negazione stessa del diritto di Israele ad esistere», ha continuato. Non è infine mancato un augurio al nuovo pontefice, Leone XIV. «Ci congratuliamo con Papa Leone XIV. Possa il suo Pontificato contribuire alla riconciliazione e alla pace nel mondo intero», ha concluso Peled.