2020-10-09
Corsa a ostacoli sulla strada digitale. Il bonus bici sarà il solito click day
La dotazione di 210 milioni di euro non coprirà tutti coloro che hanno acquistato due ruote, monopattini elettrici o e-bike. Vale il solito criterio governativo: chi prima arriva meglio alloggia. Partenza il 3 novembre.Al via la corsa ad ostacoli per ottenere il bonus bici. Dal 3 novembre sarà infatti possibile richiedere il rimborso spettante per la spesa sostenuta, a patto che si arrivi prima degli altri e si seguano tutte le indicazioni. E dunque per riuscire ad ottenere il bonus, l'Associazione nazionale ciclo motociclo accessori (Ancma) ha pubblicato ieri un vero e proprio vademecum per il click day del 3 novembre. L'obiettivo è quello di riuscire a inoltrare la domanda velocemente accaparrandosi così i bonus messi a disposizione, dato che i fondi non copriranno tutti coloro che hanno acquistato bici, e-bike o monopattini elettrici. E dunque dopo aver deciso di inserire nel decreto Rilancio (a maggio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale) il bonus bici e aver tergiversato per 3 mesi, dato che non si riusciva a trovare una quadra all'interno del governo, aver pubblicato il 5 settembre il decreto attuativo per il rimborso destinato alla mobilità in Gazzetta ufficiale con una dotazione di 210 milioni di euro, si scopre che le risorse non bastano per tutti. Secondo l'Ancma infatti, nonostante si tratti di una somma da non sottovalutare probabilmente non basterà a coprire gli italiani che hanno comprato una bici, una e-bike o un monopattino elettrico. Solo nei mesi dopo il lockdown, secondo i dati dell'Associazione, si sono acquistate ben 540.000 biciclette (200.000 pezzi venduti nel solo mese di maggio). Ma il trend in crescita si stava registrando già nel 2019 con un +7% per quanto riguarda le bici tradizionali e un +13% per quelle elettriche. Secondo Piero Nigrelli, responsabile del settore ciclo di Ancma, l'ulteriore incremento non è stato dato dal bonus mobilità stanziato dal governo ma proprio dal Covid, che ha spinto le persone, dopo i mesi di chiusura, a cercare il distanziamento sociale usando anche la bici come soluzione per gli spostamenti in città. Ma torniamo al vademecum per affrontare il click day del 3 novembre. La procedura si divide in due fasi ben precise per i cittadini. La prima riguarda chi ha già acquistato una bici o un monopattino elettrico dal 4 maggio al 3 novembre 2020. In questo caso spetta un bonus del 60% su una spesa massima di 500 euro (da tenere presente che il prezzo medio per una bici elettrica è di 1.600 euro). La seconda strada è invece rivolta a chi non ha ancora acquistato nulla. In questo caso è concesso un buono, dello stesso ammontare del bonus, che sarà generato direttamente sull'applicazione Web del Ministero dell'ambiente. Per rendere il tutto più agevole il governo ha ovviamente pensato di far confluire i due gruppi sulla stessa piattaforma, a partire dallo stesso giorno. Ma andiamo con ordine e partiamo dalla procedura più semplice. I cittadini che non hanno acquistato la bici avranno dunque la possibilità di richiedere un buono di spesa digitale accedendo al sito del Ministero dal 3 novembre e mettendosi in coda virtuale, se arrivano tardi. Per ottenere l'agevolazione dovranno solo essere muniti di Spid (Sistema pubblico di identità digitale). Se si dovesse riuscire ad ottenere poi il bonus lo si potrà spendere dal 4 novembre fino e non oltre il 31 dicembre 2020. Questo ha infatti la scadenza di un mese. Per invece i cittadini che hanno acquistato la bici e vogliono il rimborso, la questione è più complicata. Oltre a doversi munire di Spid, prima del 3 novembre, si dovrà scannerizzare il documento di acquisto intestato a proprio nome (fattura o scontrino parlante) e farne un documento in formato pdf, avere le proprie coordinate bancarie da inserire nelle procedure online. E infine verrà richiesta un autocertificazione per la residenza. Questo perché il bonus spetta ai cittadini maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di regione (anche sotto i 50.000 abitanti), in quelli di provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei Comuni delle città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Da ricordare che farà fede la data di presentazione della domanda e non quella di acquisto. Quindi: chi prima arriva meglio alloggia. Secondo Nigrelli questa procedura potrebbe però scoraggiare diversi cittadini dal richiedere il bonus, data la struttura messa in piedi. Inoltre, il ministero dell'Ambiente ha anche assicurato al responsabile del settore ciclo di Ancma che il sistema non andrà in crash dato che è già stato potenziato e dunque è pronto a ricevere un flusso massivo di domande da parte degli italiani. È stato anche precisato come la piattaforma che si userà per l'agevolazione bici è la stessa che ha gestito il bonus di 500 euro ai diciottenni e che è stata anche dotata di una gestione di code, in modo che il cittadino non verrà espulso dal sito nel caso in cui ci siano molte richieste in corso.
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
(Arma dei Carabinieri)
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
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