2018-06-05
Contratto da 1,3 miliardi per Saipem in Qatar
La società si è aggiudicata una maxicommessa per la realizzazione delle condotte sottomarine per il trasporto di gas metano È soltanto l'ultimo di una serie di affari sull'asse Roma-Doha, che ha già visto coinvolti Beretta, Fincantieri e l'emiro Tamin Bin Hamad Al Thani.Saipem si è aggiudicata un nuovo contratto in Qatar del valore di circa 1,3 miliardi di dollari. Il contratto, informa una nota, prevede le attività di ingegneria, approvvigionamento, costruzione e installazione relative a due condotte di esportazione da 32 pollici, due condotte di interconnessione da 24 pollici in lega anticorrosione e elementi di raccordo tra le condotte e varie strutture sottomarine. Il gruppo italiano, dunque, costruirà tutte le infrastrutture necessarie al progetto Barzan, un insieme di piattaforme destinate alla produzione di gas liquefatto che verrà trasportato tramite tubature sottomarine. Si tratta di un maxiprogetto frutto di un'alleanza tra Qatar gas ed Exxonmobil.Saipem, con questa commessa, è riuscita a battere le offerte della concorrenza di colossi come l'americana McDermott e i norvegesi di Subsea 7. Il contratto è davvero importante. Sono incluse anche le attività relative alla posa di un breve tratto onshore (a terra) e alcune modifiche alle strutture sottomarine preesistenti. Rientra nell'aggiudicazione anche la cessione a Saipem di alcuni contratti per la fornitura di condotte in lega anticorrosione e di alcuni componenti con un programma di consegna a lungo termine. Il progetto Barzan, va ricordato, è partito a singhiozzo nel 2011 causando diversi ritardi nella tabella di marcia prevista. In totale si tratta di un insieme di infrastrutture del valore di circa 10,2 miliardi di dollari. Per la sua costruzione è prevista la realizzazione di tre piattaforme per l'estrazione, un sistema di tubi per il trasporto a terra e un impianto di liquefazione per il trattamento del gas estratto dal giacimento di North field, la maggiore riserva al mondo di gas non associato al petrolio. Tutte le piattaforme si trovano a 80 chilometri a Nord Est della città industriale di Ras Laffan, non troppo distante dalla capitale Doha. La produzione giornaliera prevista è di circa 40 miliardi di metri cubi, con la speranza che il nuovo impianto riesca a soddisfare la crescente domanda interna di gas.Saipem si trova dunque in un buon momento. Gli analisti finanziari di Websim ritengono che il titolo in Borsa arriverà a quota 4,5 euro e per questo la raccomandazione sul titolo è «interessante». Una crescita che fa seguito a un recente ribasso intorno ai 3,45 euro. Sulle prospettive di breve termine potrebbe pesare soltanto la decisione presa lo scorso 2 marzo da Consob di accertare la «non conformità del bilancio consolidato e di esercizio 2016 di Saipem alle norme che ne disciplinano la predisposizione». Il gruppo si è «riservato ogni valutazione in merito, anche di natura giurisdizionale». «Confermiamo la visione positiva sul titolo grazie alla buona generazione di cassa e alle attese di miglioramento della raccolta ordini per effetto di un prezzo del petrolio sui massimi da tre anni e mezzo», sottolineano gli esperti di Websim.Bisogna ricordare che questo è un momento di grande vicinanza tra Italia e Qatar. Un altro colosso italiano come Leonardo a marzo si era aggiudicato un maxicontratto per la fornitura al Qatar di 28 elicotteri militari Nh 90 del consorzio europeo Nh industries, di cui la società ha una quota del 32%. Sempre a metà marzo l'italiana Beretta ha siglato un accordo con Barzan holding per l'avvio di un progetto industriale comune nell'emirato volto a soddisfare l'esigenza delle forze governative qatarine di dotarsi di armi da difesa leggere. L'azienda bresciana avrà la minoranza di un'alleanza, denominata Bindig, che costruirà un nuovo stabilimento a Doha per la produzione di armi portatili leggere e dove si potranno in futuro sviluppare nuovi sistemi d'arma da fuoco. Inoltre, nel 2017 Fincantieri aveva ricevuto una commessa da 5 miliardi di euro per la costruzione di sette navi. Ma non siamo solo noi a ricevere commesse dall'emirato, sono gli stessi qatarini a investire da noi. Nel 2012 la Mayhoola for investment, holding che fa capo direttamente alla famiglia dell'emiro Tamim Bin Hamad Al Thani, ha acquistato la casa di moda Valentino per oltre 700 milioni.Non resta che attendere per capire quali saranno le prossime mosse tra il nostro Paese e l'emirato di Al Thani. Nell'attesa, però, il titolo Saipem, così come quelli di tutte le società quotate che fanno affari con il Qatar, sta salendo. Il merito è delle molteplici commesse miliardarie che le nostre aziende stanno spuntando grazie alle esigenze di sviluppo di Doha.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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