Il 2023 è iniziato con molti aumenti e, tra questi, c’è anche quello del costo dei conti correnti. Secondo l’analisi di Facile.it, realizzata prendendo in considerazione l’Indicatore dei costi complessivi (Icc), si nota che, rispetto al 2022 i prezzi sono saliti tra l’8% e il 26%.
Il 2023 è iniziato con molti aumenti e, tra questi, c’è anche quello del costo dei conti correnti. Secondo l’analisi di Facile.it, realizzata prendendo in considerazione l’Indicatore dei costi complessivi (Icc), si nota che, rispetto al 2022 i prezzi sono saliti tra l’8% e il 26%.Con aumenti così elevati non sorprende vedere che molti italiani abbiano scelto di cambiare istituto di credito. Il dato è confermato dallo studio che Facile.it ha commissionato agli istituti mUp Research e Norstat da cui è emerso che, nell’ultimo anno, il 15,1% dei correntisti, pari a 5,6 milioni di individui, ha detto di aver cambiato conto corrente e, tra questi, 4,4 milioni hanno dichiarato di averlo fatto a causa dell’eccessivo costo.Guardando più nello specifico alle motivazioni che hanno spinto gli italiani a cambiare conto corrente emerge che il 53,2% lo ha fatto perché giudicava troppo alto il canone annuo base (si arriva fino al 59,1% nella fascia 25-34 anni ed al 56,3% al Sud e nelle Isole); il 31,5% perché riteneva eccessivo il costo delle singole operazioni (41,4% nella fascia 35-44 anni e 34,9% al Sud e nelle Isole) ed il 25% perché i costi (fissi o variabili) avevano subito aumenti eccessivi nel corso dell’anno.Altra ragione di cambiamento è stata la qualità del servizio: il 21,6% ha dichiarato di aver lasciato il proprio conto perché il servizio offerto non era all’altezza, l’11,1% non riteneva valido l’home banking, mentre il 9,7% ha cambiato perché il conto non era dotato di funzionalità digitali.La portabilità, cioè la possibilità di trasferire i servizi di pagamento dal proprio conto a quello di un altro istituto di credito, è un diritto normato dalla legge. Il passaggio è gratuito e prevede una procedura semplificata che deve essere completata dalla banca entro 12 giorni lavorativi dalla sottoscrizione della richiesta e, in caso di ritardo, è prevista una penale a carico dell’istituto di credito.«Nonostante l’aumento generalizzato del costo dei conti correnti, ancora oggi è possibile trovare conti online completamente gratuiti», spiegano alla Verità da Facile.it. «Il consiglio è quindi di confrontare l’offerta di più istituti di credito così da individuare quello più adatto alle proprie esigenze, facendo attenzione a comparare i diversi prodotti nel modo corretto. Spesso si confonde il concetto di conto a canone zero con quello di conto a costo zero; nel primo caso, la gratuità è relativa solo al canone annuo e il correntista continuerà a pagare le singole operazioni, nel secondo caso, invece, sono azzerate tutte le voci di spesa, anche quelle variabili. Per valutare il costo di un conto correte è possibile utilizzare l’Icc, un documento che la banca deve fornire prima dell’apertura del conto e che riporta, a seconda delle diverse tipologie di clientela standard, la spesa annua orientativa che il correntista dovrà sostenere», continuano da Facile.it. «Attenzione, però, perché l’Icc si basa su profili standard, per questo il suggerimento è di verificare anche il dettaglio analitico delle tariffe delle singole operazioni, anch’esso fornito con i documenti precontrattuali, così da avere un’idea più completa in funzione delle specifiche esigenze di utilizzo».Dando uno sguardo ai dati forniti alla Verità da Facile.it, emerge subito che i conti a zero spese sono una vera rarità nel nostro Paese. Di fatto solo Bbva, da poco entrata nel mercato italiano e per questo bisognosa di nuova clientela, offre un prodotto a costo zero. In altri casi, le spese annuali restano contenute, ma si può arrivare fino a circa 70 euro l’anno (Revolut, Conto standard) per famiglie con operatività media. In realtà, il panorama dei conti digitali low cost si aggira intorno ai 50 euro l’anno con eccezioni come il caso di Mediolanum SelfyConto (5 euro) o di Revolut Conto Standard (5,34 euro) per i giovani. Per le famiglie con bassa operatività c’è poi il conto di Ing con modulo zeri vincoli attivo (3 euro), cifra che in questo caso vale anche per i pensionati che compiono poche operazioni.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






