2024-10-02
Conte fa il funerale al campo largo: «M5s non può affiancare Italia viva»
Il presidente grillino: «Nessun alleanza in Emilia e Umbria con chi voleva distruggerci».Ci ha messo esattamente 75 giorni Matteo Renzi a far saltare per aria il campo pseudolargo. Dal 17 luglio scorso, quando Renzi e Elly Schlein si sono abbracciati in campo (questo sì largo, lo stadio Gran Sasso d’Italia a L’Aquila) nel corso della partita del cuore, un abbraccio che è poi sfociato nel ritorno di Italia viva nel centrosinistra, l’alleanza giallorossa ha vissuto prima dei momenti di crisi, poi è andata in frantumi in Liguria, e ora può dirsi definitivamente saltata per mano di Giuseppe Conte, che ieri a Porta a Porta, su Rai Uno, ha scritto la parola fine a un romanzo mai iniziato, sancendo la incompatibilità totale del M5s con Renzi e i renziani: «Nel momento in cui il M5s dice qui si è aperta una ferita», dice Conte, «con questa bomba esplosiva che viene messa in questo campo largo che non esiste più, lo certifichiamo questa sera, abbiamo da parte del Pd e della sua segretaria un problema politico vero e serio. Non c’è la consapevolezza da parte del Pd che noi stiamo ponendo un problema politico serio, stiamo parlando di etica pubblica, non di simpatie e antipatie. Il campo largo è una formula giornalistica. Noi vogliamo veramente un’alternativa di governo seria», aggiunge Giuseppi, «per farlo non possiamo affidarci a un pastrocchio. Renzi rappresenta una vera incompatibilità per i nostri obiettivi politici, è una mina a orologeria. Ci siamo ritrovati con Renzi in mezzo al campo senza venire informati, ma all’esito di una partita di calcio e di decine di interviste di Renzi e col Pd che ha detto non fate polemiche e non ponete veti». Non si tratta, stavolta, di tattica. In Liguria Conte ha costretto il Pd a rinunciare all’alleanza con Italia viva, e ora mette nel mirino le altre due regioni al voto nelle prossime settimane, Umbria e Emilia Romagna: «Io non sono disponibile», sottolinea Conte, «ad affiancare il mio simbolo a quello di Renzi, che si è sempre distinto per distruggere, rottamare, prende i soldi dai governi stranieri, ed è all’origine della contaminazione tra affari e politica. Fa lobbismo in Italia e all'estero». Musica per le orecchie di Renzi, che immediatamente replica: «Ho parlato ieri con de Pascale (il candidato del centrosinistra in Emilia-Romagna, ndr)», attacca, «Iv è già in maggioranza in Emilia Romagna a sostegno di Bonaccini prima e di Priolo dopo. Abbiamo un assessore e tre consiglieri che hanno lealmente sostenuto il centrosinistra dagli attacchi delle opposizioni di destra e del M5s. Alle regionali ci presenteremo a fianco di de Pascale con i nostri candidati e con il nostro simbolo, come già concordato. Se Conte vuole fare una battaglia contro Schlein, la faccia pure. Ma non sulla pelle dell’Emilia Romagna, terra che già formalizzato la coalizione. Noi ci saremo», aggiunge Renzi, «con il nostro simbolo e i candidati. Non mettiamo veti nei confronti dei grillini anche se hanno fatto l’opposizione a Bonaccini. Ma non siamo disponibili a subirne». Con chi sceglierà di allearsi, Elly Schlein? Con Renzi o con Conte? Per la segretaria del Pd adesso sono guai seri.
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
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