2024-02-09
«Con Zemmour Ecr è terza forza europea»
Vincenzo Sofo (Imagoeconomica)
Parla l’europarlamentare di Fdi e marito di Marion Le Pen: «Sinistre nel panico, il gruppo dei Conservatori attrae sempre di più. Il governo di Giorgia Meloni sta diventando il riferimento per tutte le destre. In Francia imparino a ragionare in termini di coalizione».Le grandi manovre dei partiti per le Europee sono già iniziate, e in quest’ottica la forza che sta portando avanti nel modo più incisivo il suo disegno politico, finora, è Ecr, il partito dei conservatori europei guidato da Giorgia Meloni. Dopo aver incassato le dichiarazioni di Viktor Orbánche ha espresso la volontà di entrare in Ecr, un’altra operazione in prospettiva rilevante è il passaggio al gruppo Ecr a Strasburgo del parlamentare Nicolas Bay, proveniente dalle fila di di Reconquête, movimento francese fondato dall’intellettuale prestato alla politica Eric Zemmour. Reconquête, alle ultime presidenziali francesi, ha ottenuto il 7%, cosa che, sommata ai voti che potrebbe prendere il partito di Orbán, potrebbe far diventare Ecr terza forza dell’Europarlamento, con un peso specifico e una capacità di condizionamento rispetto a Popolari e liberali mai avuta prima dalle forze conservatrici. Regista dell’operazione, sul lato transalpino, Marion Maréchal, nipote della leader di Rn Marine Le Pen, vice e luogotenente a Bruxelles di Zemmour. Per la parte italiana, certamente ha avuto un ruolo Vincenzo Sofo, che oltre a essere europarlamentare di Fdi è anche coniuge di Marechal. A Sofo abbiamo rivolto qualche domanda su questi ultimi sviluppiOnorevole, non appena è stato annunciato il passaggio di Bay al vostro gruppo per la sinistra e i media a lei vicini Zemmour è subito diventato il nuovo Hitler, e sono partite ricostruzioni che vedono concretizzarsi in Europa un’«onda nera» guidata da Giorgia Meloni. Ci può dare il suo punto di vista su questa reazione?«È evidente che le sinistre siano andate nel panico per un motivo soprattutto politico: Ecr continua a essere sempre più attrattivo per tutte le forze conservatrici e oggi è concreta la possibilità che si affermi come terza forza dell’Europarlamento. Le hanno sparate veramente grosse: il Pd dice che Zemmour è antisemita, dimenticando che è ebreo e ha avuto membri della sua famiglia che hanno subito persecuzioni durante la seconda guerra mondiale. Hanno detto anche che è razzista, quando lui è di origine tunisina. La verità è che Zemmour è sempre stato considerato un intellettuale e scrittore riconosciuto. Il M5s si è superato, dicendo che vuole annettersi il Nord-Italia, quando lui aveva semplicemente fatto un’analisi storico-culturale sui rapporti tra i due Paesi e i tentativi non riusciti di conquista fatti dalla Francia. Quindi tutto il contrario. Questo è il livello culturale infimo della nostra opposizione politica. Tra l’altro i giornali e le riviste sono pieni di articoli sul boom elettorale di Zemmour alle presidenziali nelle comunità ebraiche, dove in alcuni casi ha preso il 53 per cento». Dal punto di vista politico, questa operazione prelude ad un entrata di Reconquête nell’Ecr Party?«Le questioni politiche vengono rimandate al nuovo assetto parlamentare. Loro hanno questo parlamentare che è entrato nel gruppo dei Conservatori, ma ci si deve concentrare sulle elezioni, per fare dopo il resto del percorso. Loro sono al 7% e i sondaggi li danno davanti ai Repubblicani, e qui sta il significato politico, in prospettiva: con questa operazione, per la prima volta, i conservatori europei hanno un interlocutore in Francia. In quel Paese mancava una destra conservatrice che si riappropriasse dei temi etici, cosa che gli altri non fanno. Una destra critica nei confronti di alcune politiche Ue ma non antieuropeista. Ricordo ad esempio che mia moglie, già ai tempi della sua militanza in Rn, criticava l’approccio dell’altra componente, che voleva la Francia fuori dall’Ue». Chi ha portato avanti la trattativa? Zemmour e Meloni si sono consultati?«Io posso solo dire che la persona che ha la responsabilità, per così dire, degli Affari europei di Reconquête è Marion, che ha la delega per questo tipo di operazioni. Tornando a Zemmour, ovviamente lo conosco ed è veramente un intellettuale brillante, culturalmente molto preparato, molto più della sinistra che lo critica. Non è un politico, ha sempre fatto una vita di analisi, studio e ricerca culturale e politologica. È sceso in campo rinunciando a molto della sua vita. Ha maturato la convinzione che la Francia stia andando a schiantarsi contro un muro, a causa degli effetti catastrofici delle politiche immigrazioniste e di rinuncia all’identità. Il suo partito ha imposto nell’agenda temi che prima erano tabù e che oggi sono ordinari, ha avuto un impatto notevole». Si dice da tempo che Marine Le Pen, pur militando assieme alla Lega nel gruppo Id, stia guardando a Meloni e all’Ecr in maniera sempre più - diciamo - attenta. Può confermarcelo, dal suo osservatorio privilegiato?«Il governo Meloni sta diventando il riferimento europeo per tutte le destre. È normale che qualsiasi partito conservatore guardi al modello Meloni, che è vincente. In Francia non riescono a trovare un modello vincente perché non ragionano in termini di coalizione. In questo solco si è inserito Reconquète e questo può portare veramente a una vittoria nel 2027. Se devi costruire un progetto politico che punti a diventare di governo, è evidente che devi guardare a Giorgia Meloni. Da questo punto di vista noi siamo più avanti rispetto a loro, per questo stanno guardando a noi. D’altra parte gli elettori Popolari e liberali stanno venendo verso di noi. E anche in Francia gli elettori di Macron sono spesso a disagio. Lo scenario sta cambiando, dopo le Europee ci potrebbero essere molte novità sfavorevoli alla sinistra».
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)