Per passion investing si intende l'investimento in beni non tradizionali, come auto d'epoca, borse, orologi, arte e whisky, che in genere consentono di godere della proprietà del bene mentre lo si tiene in portafoglio. Secondo il rapporto stilato dall'indice Knight Frank Luxury Investment Index nel quarto trimestre del 2021 gli orologi e il vino sono stati in cima alla classifica dei rendimenti.Tra gli altri beni che hanno registrato performance elevate figurano l'arte (+13%), il whisky raro (+9%) e le monete (+9%).
Per passion investing si intende l'investimento in beni non tradizionali, come auto d'epoca, borse, orologi, arte e whisky, che in genere consentono di godere della proprietà del bene mentre lo si tiene in portafoglio. Secondo il rapporto stilato dall'indice Knight Frank Luxury Investment Index nel quarto trimestre del 2021 gli orologi e il vino sono stati in cima alla classifica dei rendimenti.Tra gli altri beni che hanno registrato performance elevate figurano l'arte (+13%), il whisky raro (+9%) e le monete (+9%).Lo scorso settembre, una borsa Hermès Kelly è stata venduta per 346.000 dollari all'asta di Sotheby's a Parigi, diventando così la borsa più costosa venduta in Europa. Nel 2019, una bottiglia di Macallan single malt invecchiato 60 anni è stata venduta per 1,9 milioni di dollari. Il Patek Philippe Nautilius è invece l'orologio più ambito nelle aste. Una sua versione con quadrante Tiffany Blue è stata venduta all'asta per 6,5 milioni di dollari quest’anno. La lista potrebbe essere davvero lunga e, con questi prezzi, la vera sfida è dimostrare che i «passion investment» non possano essere un grande investimento. Per passion investing si intende l'investimento in beni non tradizionali, come auto d'epoca, borse, orologi, arte e whisky, che in genere consentono di godere della proprietà del bene mentre lo si tiene in portafoglio. L'indice Knight Frank Luxury Investment Index fornisce ogni anno un'indicazione degli oggetti del desiderio più ambiti. Nel quarto trimestre del 2021 (l’ultimo disponibile), gli orologi e il vino sono stati in cima alla classifica dei rendimenti. «Con una crescita media del 16%, queste due categorie hanno rispecchiato un anno generalmente forte per gli investimenti nel lusso», si legge nel rapporto. Tra gli altri beni che hanno registrato performance elevate figurano l'arte (+13%), il whisky raro (+9%) e le monete (+9%).Va aggiunto, inoltre, che il Covid-19 ha portato, ad esempio, a un enorme squilibrio tra la domanda e l'offerta di orologi da collezione. Se da un lato la domanda è aumentata grazie al maggior reddito disponibile delle persone, che hanno ridotto le spese per viaggi, pranzi e cene, dall'altro l'offerta è stata limitata dal fatto che le linee produttive sono rimaste chiuse per quasi sei mesi, creando un enorme lista di attesa. Ciò ha comportato un forte aumento dei prezzi degli orologi sul mercato secondario. Un esempio è rappresentato dal Rolex Daytona in acciaio che ha un prezzo al dettaglio di 11.000-15.000 dollari, ma che è stato venduto sul mercato secondario a quasi 50.000 dollari. Lo stesso vale per altri orologi da collezione come la linea Royal Oak di Audemars Piguet e la gamma Nautilus di Patek Philippe.ArteSotheby's ha registrato un fatturato record di 7,3 miliardi di dollari nel 2021, mentre Christie's ha registrato un massimo degli ultimi cinque anni di 7,1 miliardi di dollari. In particolare, le vendite medie sono aumentate del 13% rispetto al 2020, e gran parte del nuovo terreno è costituito da una manciata di opere di grande valore. Molti dei dipinti più importanti di quest’anno sono in arrivo dalla collezione di Harry e Linda Macklowe, coppia di magnati in via di divorzio. Nel 2022 sono stati stabiliti diversi record di artisti di prim'ordine, tra cui Number 17 di Jackson Pollock, che ha raggiunto i 61,2 milioni di dollari, e Untitled di Cy Twombly, aggiudicato per 58,9 milioni di dollari.Il mondo dell'arte, in particolare ha visto quest’anno la vendita di “Io e Diego” di Frida Kahlo. Apparso all'asta per l'ultima volta 30 anni fa, il dipinto è stato venduto per 34,9 milioni di dollari, diventando così l'opera d'arte latino-americana di maggior valore mai battuta all'asta. La cifra catapulta per la prima volta il valore dell'opera di Kahlo al di sopra di quello di Rivera.Arte digitaleLa vendita di Nft legati a opere d'arte digitali ha incoraggiato una nuova ondata di acquirenti attraverso i portali delle principali case d'asta nel 2021. Secondo Christie’s, il 75% di coloro che hanno investito nella categoria erano nuovi collezionisti, con un'età media di 42 anni. Il profilo più alto proviene dall'Asia: il fondatore del fondo di investimento NFT Metapurse, Vignesh Sundaresan, noto come MetaKovan, con sede a Singapore, ha pagato 69 milioni di dollari per Everydays: The First 5000 Days, un NFT dell'artista Beeple, a marzo. A novembre, l'offerente Justin Sun ha pagato 78 milioni di dollari per Le Nez di Alberto Giacometti dalla vendita parte della collezione Macklowe, descrivendo l'acquisizione come parte del suo impegno a promuovere la fusione di finanza, cultura e arte all'interno della comunità cripto.WhiskySecondo Knight Frank, le bottiglie di valore più elevato (quelle superiori a 5.000 sterline) hanno mostrato segni di difficoltà, anche se ora ci sono segnali di ripresa. In generale, si può dire che il 2019 e il 2020 siano state buone annate, ma il 2021 ha visto alti e bassi. Ciononostante, il whisky scozzese si è distinto per buoni rendimenti. In particolare, l’età media dell’investitore in whisky si sta abbassando. Dal punto di vista del valore e della rarità, l’asta più importante dell'anno è stata la Distillers' One of One organizzata dalla Worshipful Company of Distillers all'inizio di dicembre 2021 per beneficenza. Tra i lotti unici offerti, il più costoso è stato The 1950s Collection di Glenfiddich - quattro bottiglie di distillati rari, tutti degli anni Cinquanta - venduto per poco più di un milione di sterline.Auto d’epocaL’indice principale di Knight Frank sulle quattroruote, l'Hagi Top, è aumentato del 3% nel 2021, ben al di sotto della media annuale di lungo periodo. Tuttavia, alcuni settori hanno registrato performance migliori: l'indice Hagi Lps per le Lamborghini classiche ha registrato quasi il 15% nell'anno, seguito da Porsche con l'8% (Hagi P) e Ferrari con il 6% (Hagi F).L'auto sportiva a tre posti McLaren F1 del 1995, telaio 029, è stata venduta per quasi 20,5 milioni di dollari nell'asta di Gooding & Company a Monterey. L'auto aveva percorso appena 390 km. Le aste di VinoIl mercato in generale ha registrato una buona performance, con un aumento medio di circa l'1% al mese. Lo Champagne (+31%) e la Borgogna (+25%) hanno registrato performance particolarmente positive. Lo champagne della straordinaria vendemmia 2008 si è distinto grazie all'enorme domanda dei consumatori e degli investitori e ad alcune preoccupazioni relative alla catena di approvvigionamento. Il Bordeaux (+10%) è rimasto leggermente indietro.I grandi compratori arrivano in particolare dall’Asia, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti. C'è stata una nuova ondata di investimenti nel mercato del vino, in parte guidata da fattori macro, come le preoccupazioni per l'inflazione, che vedono il vino come una copertura, ma anche da fattori più localizzati, come la scarsità dell'offerta dovuta alle condizioni climatiche, in particolare al gelo, e ai problemi della catena di approvvigionamento.Ciò detto, nel 2021 sono stati stabiliti nuovi record, in particolare per i vini rari della Borgogna. Ci sono persino cantine ha hanno realizzato Nft dei propri vini, come l’australiana Penfolds. DiamantiNel 2021 il mercato ha registrato un aumento complessivo in tutte le categorie di diamanti naturali «fancy color (colorati)». A causa di una significativa carenza di diamanti rosa tra uno e tre carati, i prezzi sono aumentati. Anche i valori dei diamanti gialli di varie categorie sono aumentati, soprattutto nella fascia tra i cinque e i dieci carati. Tra i diamanti più piccoli, spiccano i Fancy Vivid Yellows da un carato.Prima di Covid-19, l'acquirente tipico era il cliente cinese, che acquistava diamanti fancy color a livello globale. La situazione è cambiata a causa delle restrizioni ai viaggi dalla Cina e dell'aumento della disponibilità di denaro in Occidente. Ora sono gli acquirenti degli Stati Uniti e dell'Unione Europea a guidare la domanda più forte di diamanti colorati.OrologiPer le grandi case d'asta come Christie's, Sotheby's e Phillips, gli orologi erano un tempo visti come una porta d'accesso alla loro attività principale di vendita di opere d'arte. Il 2021 ha dimostrato che non è più così, dato che le vendite totali di orologi hanno superato i 420 milioni di sterline nelle aste di tutto il mondo. La cifra - un aumento del 54% rispetto all'anno precedente - dimostra anche che le vendite al pubblico sono tornate di moda dopo l'abolizione di molte restrizioni dovute alla pandemia.Phillips, la principale casa d'aste di orologi, ha quasi raddoppiato nel 2021 il totale per la sua vendita autunnale a Ginevra del 2020. Con un totale d'asta di 24 milioni di franchi svizzeri, la vendita di novembre ha visto la partecipazione di 400 appassionati e di altri 2.300 online. Tra i 12 lotti che hanno superato la soglia di un milione di franchi svizzeri c'era un Omega Speedmaster di 64 anni, soprannominato Tropical Broad Arrow. Questo raro esemplare, uno dei segnatempo originali progettati per competere nel mercato degli orologi “da lavoro”, ha superato tutti i record precedenti con un prezzo di poco superiore ai 3 milioni di franchi svizzeri.
Bill Gates (Ansa)
Solo pochi fanatici si ostinano a sostenere le strategie che ci hanno impoverito senza risultati sull’ambiente. Però le politiche green restano. E gli 838 milioni versati dall’Italia nel 2023 sono diventati 3,5 miliardi nel 2024.
A segnare il cambiamento di rotta, qualche giorno fa, è stato Bill Gates, niente meno. In vista della Cop30, il grande meeting internazionale sul clima, ha presentato un memorandum che suggerisce - se non un ridimensionamento di tutto il discorso green - almeno un cambio di strategia. «Il cambiamento climatico è un problema serio, ma non segnerà la fine della civiltà», ha detto Gates. «L’innovazione scientifica lo arginerà, ed è giunto il momento di una svolta strategica nella lotta globale al cambiamento climatico: dal limitare l’aumento delle temperature alla lotta alla povertà e alla prevenzione delle malattie». L’uscita ha prodotto una serie di reazioni irritate soprattutto fra i sostenitori dell’Apocalisse verde, però ha anche in qualche modo liberato tutti coloro che mal sopportavano i fanatismi sul riscaldamento globale ma non avevano il fegato di ammetterlo. Uscito allo scoperto Gates, ora tutti possono finalmente ammettere che il modo in cui si è discusso e soprattutto si è agito riguardo alla «crisi climatica» è sbagliato e dannoso.
Elly Schlein (Ansa)
Avete presente Massimo D’Alema quando confessò di voler vedere Silvio Berlusconi chiedere l’elemosina in via del Corso? Non era solo desiderare che fosse ridotto sul lastrico un avversario politico, ma c’era anche l’avversione nei confronti di chi aveva fatto i soldi.
Beh, in un trentennio sono cambia ti i protagonisti, ma la sinistra non è cambiata e continua a odiare la ricchezza che non sia la propria. Così adesso, sepolto il Cavaliere, se la prende con il ceto medio, i nuovi ricchi, a cui sogna di togliere gli sgravi decisi dal governo Meloni. Da anni si parla dell’appiattimento reddituale di quella che un tempo era la classe intermedia, ma è bastato che l’esecutivo parlasse di concedere aiuti a chi guadagna 50.000 euro lordi l’anno perché dal Pd alla Cgil alzassero le barricate. E dire che poche settimane fa la pubblicazione di un’analisi delle denunce dei redditi aveva portato a conclusioni a dir poco sor prendenti. Dei 42,6 milioni di dichiaranti, 31 milioni si fanno carico del 23,13 dell’Irpef, mentre gli altri 11,6 milioni pagano il resto, ovvero il 76,87 per cento.
In sintesi, il 43 per cento degli italiani non paga l’imposta, mentre chi guadagna più di 60.000 euro lordi l’anno paga per due. Di fronte a questi numeri qualsiasi persona di buon senso capirebbe che è necessario alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio, evitando di tartassarlo. Qualsiasi, ma non i vertici della sinistra. Pd, Avs e Cgil dunque si agitano compatti contro gli sgravi previsti dal la finanziaria, sostenendo che il taglio dell’Irpef è un regalo ai più ricchi. Premesso che per i redditi alti, cioè quello 0,2 per cento che in Italia dichiara più di 200.000 euro lordi l’anno, non ci sarà alcun vantaggio, gli altri, quelli che non sono in bolletta e guadagnano più di 2.000 euro netti al mese, pare davvero difficile considerarli ricchi. Certo, non so no ridotti alla canna del gas, ma nelle città (e quasi sempre le persone con maggiori entrate vivono nei capoluoghi) si fa fatica ad arrivare a fine mese con uno stipendio che per metà e forse più se ne va per l’affitto. Negli ultimi anni le finanziarie del governo Meloni hanno favorito le fasce di reddito basse e medie. Ora è la volta di chi guadagna un po’di più, ma non molto di più, e che ha visto in questi anni il proprio potere d’acquisto eroso dall’inflazione. Ma a sinistra non se la prendono solo con i redditi oltre i 50.000 euro. Vogliono anche colpire il patrimonio e così rispolverano una tassa che punisca le grandi ricchezze e le proprietà immobiliari. Premesso che le due cose non vanno di pari passo: si può anche possedere un appartamento del valore di un paio di milioni ma, avendolo ereditato dai geni tori, non avere i soldi per ristrutturarlo e dunque nemmeno per pagare ogni anno una tassa.
Dunque, possedere un alloggio in centro, dove si vive, non sempre è indice di patrimonio da ricchi. E poi chi ha una seconda casa paga già u n’imposta sul valore immobiliare detenuto ed è l’I mu, che nel 2024 ha consentito allo Stato di incassare l’astronomica cifra di 17 miliardi di euro, il livello più alto raggiunto negli ultimi cinque anni. Milionari e miliardari, quelli veri e non immaginati dai compagni, certo non hanno il problema di pagare una tassa sui palazzi che possiedono, ma non hanno neppure alcuna difficoltà a ingaggiare i migliori fiscali sti per sottrarsi alle pretese del fisco e, nel caso in cui neppure i professionisti sia no in grado di metterli al riparo dall’Agenzia delle entrate, possono sempre traslocare, spostando i propri soldi altrove. Come è noto, la finanza non ha confini e l’apertura dei mercati consente di portare le proprie attività dove è più conveniente. Quando proprio il Pd, all’e poca guidato da Matteo Renzi, decise di introdurre una flat tax per i Paperoni stranieri, migliaia di nababbi presero la residenza da noi. E se domani l’imposta venisse abolita probabilmente andrebbero altrove, seguiti quasi certamente dai ricconi italiani. Del resto, la Svizzera è vicina e, come insegna Carlo De Benedetti, è sempre pronta ad accogliere chi emigra con le tasche piene di soldi. Inoltre uno studio ha recentemente documentato che l’introduzione negli Usa di una patrimoniale per ogni dollaro incassato farebbe calare il Pil di 1 euro e 20 centesimi, con una perdita secca del 20 per cento. Risultato, la nuova lotta di classe di Elly Schlein e compagni rischia di colpire solo il ceto medio, cancellando gli sgravi fiscali e inasprendo le imposte patrimoniali. Quando Mario Monti, con al fianco la professoressa dalla lacrima facile, fece i compiti a casa per conto di Sarkozy e Merkel , l’Italia entrò in de pressione, ma oggi una patrimoniale potrebbe essere il colpo di grazia.
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Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?






