2022-11-05
«Con le multe risolveremo lunedì»
Luca Ciriani (Imagoeconomica)
Lo stop alle sanzioni per i renitenti è fuori dl Aiuti ter per evitare disparità con chi aveva già pagato. L’esecutivo studia una misura ad hoc, ma ci sono dubbi di costituzionalità.Niente sospensione delle multe comminate ai no vax over 50. Il governo Meloni, infatti, non ha presentato l’emendamento anticipato che doveva essere agganciato al decreto Aiuti ter, in discussione in commissione speciale alla Camera e che contiene quattro proposte di modifica, che vanno dalle accise sul carburante ai mutui per la casa per i giovani sotto i 36 anni. Secondo la relatrice del provvedimento, la deputata di Fdi, Ylenia Lucaselli, l’esecutivo «vuole fare una valutazione più approfondita e varare un atto complessivo che regoli la materia». Del resto giovedì, il sottosegretario alla salute di Fdi, Marcello Gemmato, intervistato su Sky Tg24, aveva dichiarato: «Si sta pensando di rinviare le multe agli over 50 non vaccinati contro il Covid-19, c’è una ricognizione rispetto a quello che avviene anche in altri Paesi. Solo Italia, Grecia e Spagna hanno applicato la multa a chi non si è vaccinato. In un momento storico come questo, dove ci sono pochi soldi, andare a togliere 100 euro a chi ne guadagna 600 può essere un problema». Il provvedimento interessa quasi due milioni di no vax over 50, che entro lo scorso 15 giugno non si erano sottoposti alla vaccinazione primaria, cioè alle prime due dosi più il booster, per i quali è stato già avviato il processo sanzionatorio, stabilito dal precedente esecutivo Draghi e che soltanto un provvedimento ad hoc può fermare: l’Agenzia delle entrate, infatti, per la riscossione ha tempo di inviare le multe, dell’importo di 100 euro, fino a fine novembre. Il Mef avrebbe già dato il via libera alla proposta che puntava a sospendere fino al 30 giugno 2023 le attività e i procedimenti di irrogazione delle sanzioni, ma per la Lucaselli, relatrice insieme alla leghista Vanessa Cattoi, il tempo in più richiesto dal governo servirà per una verifica più dettagliata della normativa. «Ci sono problemi di costituzionalità e di natura giuridica che vanno risolti. Con la norma annunciata c’è il rischio di una disparità di trattamento fra chi ha già pagato la multa e chi no. Ci sono infatti persone che hanno saldato anticipatamente l’importo, senza attendere i 180 giorni che la legge concede per contestare la sanzione. Ora per queste persone andrebbero risarcite, ma per farlo si dovrebbe però cancellare retroattivamente un obbligo sancito da una legge dello Stato e per questo i margini giuridici e di costituzionalità sembrano obiettivamente ristretti». L’invio delle contestazioni è partito comunicato agli interessati tra aprile e agosto di quest’anno, ma tra i quasi 2 milioni di no Vaxn circa 600.000 persone erano state depennate dall’elenco di chi doveva essere multato per aver motivato la decisione di non vaccinarsi. Una parte dei destinatari invece ha denunciato alcuni errori da parte delle Asl, compreso l’Iban sbagliato dove inviare il pagamento, ma anche la mancata registrazione della vaccinazione stessa o del sopraggiunto contagio da Covid. Contrariamente a quanto annunciato dal ministero dell’Economia, «noi non presenteremo alcun emendamento. Lunedì avremo un incontro con il governo che credo troverà una soluzione. Il ministro Luca Ciriani ha detto che serviva soltanto più tempo. Nessun passo indietro» sottolinea Ylenia Lucaselli.