2019-12-23
Strenne golose: l'omaggio perfetto per i buongustai
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Giro d'Italia alla ricerca di piccoli tesori gourmet che arricchiscono il sacco di Babbo Natale o la calza della Befana.Mancano poche ore all'arrivo di Babbo Natale e se vi siete dimenticati un regalo ecco un rimedio gustoso. Rivolgetevi ai doni ghiotti. Sono peraltro i preferiti insieme ai grandi vini d'Italia come regalo. Si calcola infatti che quest'anno la spesa per questo genere di regali aumenterà di circa il 4% su di un totale di circa 500 euro spesi per i regali complessivamente, con la "dispensa" che si accaparra circa un quinto di questo budget. Senza avere la pretesa di essere esaustivi e scusandoci con chi non ci viene in mente, facciamo una rassegna di quelli che possono considerarsi i "gioielli" gastronomici italiani. Partiamo dunque.Pasta e Riso – C'è un gran fermento attorno alla pasta made in Italy perché come sapete si discute della provenienza dei grani. Vi sono alcuni pastifici industriali la cui produzione non si mette in discussione, ma cercando tra gli artigiani della pasta c'è da divertirsi. Così come per il riso che ormai è tornato di gran moda sulle tavole degli italiani. Se volete fare felici i vostri amici con degli spaghettoni da favola ecco la produzione chiantigiana del pastificio Fabri, da non perdere quelli di un'altra famiglia di artigiani pastai che hanno nei formati corti il loro must: i Martelli di Lari con la loro inconfondibile confezione gialla. Inarrivabili gli spaghetti di Massimo Mancini, di Monte San Pietrangeli fatti con gli antenati del grano duro. I turanici e stando sempre nelle marche la pasta Latini con i trucioli progettati da Gualtiero Marchesi da applausi a scena aperta. Niente di meglio delle ruote di Benedetto Cavalieri dalla Puglia per stupire i bambini, meravigliosi i paccheri del pastificio Gentile di Granano, imperdibili i "quadrati" trafilati in oro di Verrigni dall'Abruzzo. Tra i risi stupefacente è il Riso Buono del Mondina di Casalbeltrame, meraviglioso quello biologico del Principato di Dulcedio, siamo nel vercellese, assai particolare quello de Le Stagioni d'Italia coltivato nel Delta del Po, imperdibile il vialone nano della Riseria Ferron che sta a Isola della Scala dal 1650.Pesce e prodotti del mare – È una categoria di regali gourmet che parte dal caviale italiano Calvisius di Calvisano. E il migliore del mondo tra quelli di allevamento (il selvaggio di fatto non c'è più e si rischiano anche delle fregature) e gli si affianca quello prodotto dalla Naviglio di Maglio di Goito che ha recuperato lo storione di Leonardo da Vinci: quello adriatico che ora popola il Mincio. Una chicca assoluta è il Salmone affumicato di Coda Nera, un lingotto di pesce di assoluto pregio. Si trova ad Ancona e la linea La Bottega del Mare di questa azienda, la Nef, ha anche altri chicche per i golosi di pesce. Se volete far felice gli appassionati del tonno eco l'esigua produzione del Consorzio Tonno Rosso di Carloforte in Sardegna. Molto buona anche la produzione siciliana di Coalma. Un gioiello assoluto sono le alici di menaica di Donatella Marino a San Marco di Castellabate. Friulitrota e Altura invece possono deliziarci con la trota affumicata. Rarissima è l'anguilla marinata e/o affumicata che ancora si produce a Comacchio alla Manifattura dei Marinati che tra altro è uno stabilimento museo. Del tutto particolare è la produzione di coregone marinato dai pescatori del lago di Bolsena. E poi c'è il grande gioiello del mare: la bottarga. Quella di muggine si trova a Orbetello dalla Cooperativa dei Pescatori, quella sarda sempre di muggine è prodotto a Cabras da diversi artigiani ma l'attenzione va all'Oro di Cabras dei fratelli Manca.Oli extravergine – Qui si potrebbe dire che c'è tutta Italia da raccontare. L'extravergine sta diventando veramente un must ed era ora. Se passate dall'Umbria ci sono tre oli che davvero non vi potete perdere: a Bevagna quello di Casa Gola Moraiolo in purezza, a Sant'Eraclio tutta la produzione di Viola e poi c'è l'olio campione del mondo: la riserva di Marfuga di Francesco Gradassi un monocultivar di Moraiolo biologico. In Calabria straordinario è l'olio di Librandi da Carolea, ottimo l'olio di Riva del Garda Trentino, a Bagno a Ripoli nei dintorni di Firenze andate alla Ramerino per un extravergine da Frantoio, Leccino e Moraiolo da leccarsi i baffi. Ottimi gli oli di Hermes a Pescara, una menzione particolare per l'olio di Marco Caprai in Umbria. Un' eccellenza assoluta sono gli oli da nocellara del Belice della siciliana Cutrera e da nera di Oliena del sardo Jumpadu. Assai particolare perché tradizionalissima la produzione delle sorelle Gabrielloni a Recanati e sempre nelle Marche quello delle sorelle Valeri a Treia che hanno produzione di monocultivar molto variegata per quanto limitata. Da meditazione quasi è l'olio da pisciottana de Le Colline di Zenone ad Ascea in provincia di Salerno.Prosciutti e salumi – Apriamo un capitolo enorme e dunque le indicazioni sono per forza sintetiche. Certo non si può rinunciare ai prosciutti leggermente affumicati di Cormons di D'Osvaldo. Da applausi a a scena aperta la produzione di stranicchia di Simone Fracassi in quel di Rassina (Arezzo) che fa prosciutti e salumi da Grigio del Casentino inebrianti. Una menzione meritano tre marchigiani: la Prosciutti di Carpegna che produce una Dop esclusivissima nel Montefeltro, poi Scibè di Grottazzolina che lavora solo maiale nero allevato brado e in conduzione biologica e quello dei Monterotti (ottimo il ciauscolo a Sarnano. Imperdibili prosciutti di Savigni a Pavana sull'appennino tra Pistoia e Modena. I Savigni fanno forse il miglior cotto d'Europa! Andando in Emilia patria del salume se volete fare colpo regalate una mortadella riserva del salumificio Palmieri di San Prospero vicino a Modena. Tra i Para di altissimo livello è la riserva del prosciuttificio Guerrino Corradi di Langhirano.Formaggi – Sembra strano, ma il miglior Parmigiano Reggiano, il 60 mesi è un sogno, lo produce un caseificio sociale: la latteria sociale di San Pietro di Valestra a Reggio Emilia che è stata premiata come miglior produttore al mondo di formaggio a latte crudo. Ma regalare comunque Parigiano Reggiano, meglio se di vacche rosse e di altura, è fare comunque buona, anzi ottima, figura. Tra i formaggi di nicchia c'è senza dubbio il Montebore (Vallenostra, Cascina Boschetto, Cascina Cabella), imperdibile il Castelmagno (fratelli Amedei), il Gregoriano tenero di Scanno e siamo in Abruzzo, il provolone del monaco (Caseificio Agerola), il pecorino di Cascia (Rita Rossi a Colforcella). Da non perdere in Sardegna dove i pecorini sono eccezionali una piccola produzione di formaggi di capra come quelli di Sa Manalitta a Oliena e poi c'è sua maestà la mozzarella. Tra quelle di bufala Vannulo a Capaccio e Tenuta Chirico con Silvia Chirico in plancia di comando a Marina di Ascea. Tra quelle vaccine insieme alla produzione di scamorze e di provole il top è senza dubbio quella di Di Nucci ad Agnone: fanno formaggi dal 1662! Dolci e golosità – Se volete fare un regalo di gran gusto un indirizzo buono è senza dubbio quello di Dario Loison, non solo perché fa panettoni, filoni, pandori e biscotteria di altissimo livello (è stato il primo a fare le farciture con i frutti Dop italiani). Il produttore vicentino è stato il primo a inaugurare confezioni da collezione: le sue "latte" sono rarissime. Vale la pena. Come imperdibili sono i gianduiotti di Guido Castagna a Giaveno. Un pensiero a parte va fatto per la cioccolata di Slitti a Monsummano Terme e di Amedei a Pontedera. Tra i panettoni una citazione merita Capolinea di Regio Emilia, manco a dirlo il forno Gentile di Gragnano (Napoli). Certo il capitolo è infinito. Come rinunciare ad esempio ai torroni Nursia de L'Aquila? Tra le chicche possiamo mettere l'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e ve ne sono di eccezionali. Un indirizzo sicuro è l'aceataia La Bonissima, ma ci sono Monari e Federzoni, Giusti, che è la più antica. Tra e sfiziosità tre prodotti che vengono dalle Marche: I Paccasasi sottolio dell'azienda Rinci, sono giovani che hanno deciso di coltivare il non coltivabile: il finocchio di mare. Poi c'è la produzione esclusiva di Sigi che fa ottime confetture e financo il giulebbe, il rarissimo "brodo di giuggiole" e infine la cioccolateria Marangoni: la prima ad aver prodotto cioccolatini con la frutta fresca, Unici.Distillati e liquori - Un posto speciale meritano le grappe di moscato stravecchi e i liquori alla menta e al cacao di Antonella Bocchino con la sua piemontese selezione AB. E per restare sempre sulle grappe ecco la stravecchia di Gino Barile (distilleria Bor Bar) di Silvano d'Orba. In Piemonte spopola il Gin Agricolo di Franco Cavallero e il vermouth di una casa storica come la Cocchi. Scendendo per la penisola come non citare l'Alchermes dell'Officina Profumo di Santa Maria Novella che a Firenze perpetua la prima produzione di questo liquore unico. Giuseppe Gallo da Londra ha resuscitato con Italicus il Rosolio al Bergamotto restituendo all'Italia una produzione di fatto scomparsa. E ora anche Bordiga produce un ottimo rosolio. Il Ratafià di Nonna Erminia (Di Meo) è un altro di quei liquori che parevano scomparsi, viene e dall'avellinese ed è un giulebbe. E sempre in Campania, nella zona di Postiglione in mezzo ai Monti Alburni, andiamo a trovare un liquore che è diventato un fenomeno soprattutto tra Inghilterra e America ed è il Fragolino di Mellis ideato da Enrico Foti che mete in infusione le fragoline di bosco. E se volete fare un regalo a chi si appresta a grandi mangiate festive ecco che dai frati di Camaldoli arriva un Nocino egregio, ma buonissimo è anche quello del carpigiano Paolo Amati. E per chiudere un liquore davvero di nicchia: l'anisetta. Ottimo quella di Rosati, storica la Meletti. Entrambe arrivano da Ascoli Piceno.
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Giancarlo Tancredi (Ansa)