2021-03-14
«Ci rivolgiamo all’uomo che vuol essere elegante pur rimanendo in casa»
Pino Lerario (Tagliatore)
Il direttore creativo di Tagliatore: «La collezione per il prossimo inverno avrà tante maglie e cardigan per chi ha un gusto ricercato anche fuori dall'ufficio».In un sondaggio pubblicato da Arbiter, alla voce giacca non cucita dal sarto, vince su tutti un marchio: Tagliatore. Gli intenditori, gli esperti del dettaglio, non hanno dubbi a scegliere l'azienda di Martina Franca quando si parla di capo confezionato. È Pino Lerario, direttore creativo di Tagliatore, il mago indiscusso delle collezioni del brand che si contraddistingue per quella cultura dell'abito che viene da lontano. Le radici vengono addirittura piantate nel 1940 in Puglia, distretto dove sono forti le tradizioni manifatturiere, da Vito Lerario che aprì una bottega di calzolaio a Martina Franca, diventando il miglior tagliatore di tomaie del distretto e prendendo il nome di «Tagliatore». Nel 1984 nasce la Confezioni Lerario, una realtà che inizialmente lavorava per conto terzi. Diventa talmente abile nella confezione dell'abito che nel 1988 il costumista Bob Ringwood, cercando ispirazioni per il Batman di Tim Burton, resta fulminato da una sua giacca, tanto da affidargli gli abiti del film. Ringwood vide a Londra alcuni abiti confezionati per Gianni Baldo e chiese così di avere 300 abiti per il film prodotto dalla Warner Bros. È la consacrazione di un lavoro all'insegna dello stile e qualità tutta italiana. Nel 1999 Pino Lerario, terza generazione, inizia a produrre con il marchio Tagliatore, segnando l'inizio di un nuovo corso per l'azienda di famiglia. Un corso che ora trova uno sbocco fondamentale con l'apertura del nuovo showroom, «House of Tagliatore», all'interno di Palazzo Meroni, affacciato su Piazza Missori. In un momento di grande crisi della moda, voi avete scelto di ampliarvi.«Nonostante tutto quello che sta accadendo, per noi era il momento di farlo. Sentivamo da tempo l'esigenza di avere una casa nostra a Milano, che ci rappresentasse in tutto e per tutto. Vogliamo essere vicini ai nostri clienti e abbiamo voluto questa casa Tagliatore per fare vedere quelle che sono le nostre collezioni, i nostri capi, quello che effettivamente rappresenta la nostra azienda». Un passo non da poco che sta già dando i suoi frutti?«Abbiamo voluto dare un segnale di positività, dobbiamo essere i primi a crederci per infondere fiducia nel cliente finale. Dobbiamo andare avanti e far trovare nella nostra casa quell'atmosfera che si ritrova nello showroom: vivere un momento bello. Gli spazi sono tranquilli con colori rasserenanti».È già partita l'attività nella House of Tagliatore?«Sì, da un mese e mezzo, e ora abbiamo gli ultimi ordini da fare con i clienti. Per loro la casa è sempre aperta, devono avere la possibilità di venire in qualsiasi momento, per vedere, toccare la collezione, per rinfrescarsi le idee su quello che hanno acquistato o se volessero cambiare qualche articolo. C'è sempre la possibilità di venire in showroom».Cosa ha rappresentato per voi la pandemia?«Tanti del settore sono stati messi in ginocchio. Si sono bloccate le cerimonie, i matrimoni e tutto quello che ci gira intorno. I matrimoni incidono molto anche sull'indotto che è quello che mette in moto tutto il nostro business dall'abito dello sposo agli invitati. Ovviamente c'è stato un calo dei ricavi che si aggira tra il 20/25% perciò un'ottima prestazione pensando che ci sono cali pazzeschi. La nostra azienda, in cinquant'anni, non aveva mai conosciuto la cassa integrazione. Abbiamo sempre lavorato, a volte anche in periodi natalizi, quest'anno abbiamo fatto questa nuova esperienza». In quanto tempo pensa si possa recuperare quello che è stato perduto?«Dipende moltissimo da questa primavere estate, bisogna vedere se ci ribloccano. Sono cose che ti porti dietro per più di un anno, ci sono le rimanenze, non si lavora, i clienti non fanno cassa. Diventa tutto un meccanismo difficile da gestire. Per quanto riguarda l'economia del nostro settore ci saranno ancora dei cali. Tanti clienti avranno merce in casa e non sarà facile acquistare quella nuova». Quali i sono i mercati che stanno tirando di più?«Per quanto ci riguarda il mercato italiano sta rispondendo molto bene. Altri mercati stanno soffrendo molto più dell'Italia come la Germania. Dopo l'Italia per noi il mercato di riferimento è il Giappone e non sta andando male». In quanti negozi siete presenti?«Ottocento clienti, 450 italiani e il resto esteri. Il nostro fatturato più del 50% viene fatto in Italia». Qual è il valore aggiunto di un capo firmato Tagliatore?«Cerchiamo di mettere insieme tante cose. Il segreto di una giacca è riuscire a chiudere il cerchio con tutto ciò che serve all'uomo: gusto, qualità e un prezzo che sia equilibrato. Se ce la fai hai fatto bingo». È famoso il vostro rever che contraddistingue il marchio.«Da vent'anni disegno questa collezione che si chiama Pino Lerario, una capsule che fa parte della collezione Tagliatore, con rever importanti, più larghi e lance allungate, più aggressiva. Ma è la giacca Montecarlo con spalla tonda, morbida, arretrata, dove si vedono le cuciture sul dietro, un po' anomala che fa la differenza. Con Tagliatore confezioniamo intorno agli 80.000 capi all'anno mentre con Pino Lerario intorno ai 7.000 capi. È per un uomo super intenditore, da addetti ai lavori e che sa osare». Come sarà la collezione per il prossimo inverno?«Più dinamica con tessuti stretch, super morbidi, pensando al modo in cui si lavora oggi, in smart working. Abbiamo inserito tante maglie, cardigan, felpe e poi anche sneaker pensando a quell'uomo che la mattina si sveglia e invece di andare a lavorare in ufficio, purtroppo, ha voglia di indossare qualcosa di elegante con un gusto più ricercato pur rimanendo in casa».C'è stata ancora qualche parentesi cinematografica?«Tre anni fa abbiamo vestito Toni Servillo nel film La ragazza nella nebbia, il regista, Donato Carrisi, è un carissimo amico. L'anno scorso abbiamo vestito Dustin Hoffman nel Labirinto sempre di Carrisi. C'è qualcosa di pugliese e volevamo viverlo insieme».
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