Dai minimi che il settore aveva raggiunto dopo l’invasione russa c’è stato un progressivo recupero, però in Europa la redditività delle aziende è debole. La Cina si conferma primo produttore mondiale.
Dai minimi che il settore aveva raggiunto dopo l’invasione russa c’è stato un progressivo recupero, però in Europa la redditività delle aziende è debole. La Cina si conferma primo produttore mondiale. Da inizio anno il settore chimico europeo ha visto le quotazioni salire del 5%, mentre a 12 mesi la performance è stata del 7%. Si tratta di un valore leggermente peggiore rispetto al paniere azionario mondiale ma, dai minimi che il settore aveva raggiunto dopo l’invasione della Russia in Ucraina, sta progressivamente recuperando buona parte del gap e del freno costituito dal balzo dei prezzi dell’energia.«D’altro canto, la Cina si è consolidata come il principale produttore mondiale nel settore chimico, rappresentando il 45% circa della produzione totale. Tuttavia, l’Europa sta continuando a giocare un ruolo di primo piano, essendo il secondo produttore mondiale con oltre 600 miliardi di euro di fatturato e una quota del 15%», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert Scf.Il Vecchio Continente mantiene una leadership tecnologica nel campo degli impianti e dei prodotti chimici e sta cercando di adeguarsi ai criteri sempre più stringenti di sostenibilità ambientale, anche se queste pratiche sono oggi applicate a livello globale in modo piuttosto disomogeneo nei diversi Paesi e con effetti distorsivi sulla concorrenza.La forte diminuzione del prezzo del gas nell’ultimo anno rispetto ai picchi del 2022 rappresenta d’altronde una notizia molto positiva per il settore, considerando che l’energia rimane la voce di costo più rilevante per l’industria europea del settore.Tuttavia, nell’attuale contesto economico, la redditività delle aziende chimiche in Europa è piuttosto debole e diverse case d’investimento prevedono una flessione degli utili nel 2023, a causa soprattutto dei maggiori costi di produzione e dell’inflazione rimasta ancora elevata.La Germania, in particolare, ospita diverse delle più importanti società chimiche in Europa, tra cui Basf, Symrise, Brenntag, Covestro ed Evonik, che generano un fatturato annuo superiore ai 200 miliardi di euro.Il sentiment nel settore, insomma, appare contrastato. I prezzi elevati dell’energia, l’aumento dei costi dei prodotti chimici e la burocrazia stanno rallentando il settore e riducendo la competitività internazionale. Ciò ha avuto come conseguenza una diminuzione dei prezzi delle azioni nel corso degli ultimi mesi. Basf, il gigante del settore, che registra un fatturato superiore ai 40 miliardi di euro, è una delle principali aziende chimiche al mondo. Le valutazioni sul titolo in questo caso sono divergenti. Da un lato, l’azienda ha storicamente distribuito un elevato flusso di dividendi, il che rappresenta un elemento positivo. D’altro canto, ci sono incertezze riguardo allo sviluppo del mercato cinese e possibili cause legali legate a sostanze prodotte da Basf e non solo considerate contaminanti come i Pfas, composti che, a partire dagli anni ’50, si sono diffusi in tutto il mondo, utilizzati per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti, ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa.
Alla presentazione a Lissone svelate le novità dell’edizione 2025-2026: tornano i mezzibusti, arrivano 60 figurine create con l’intelligenza artificiale e un album dedicato esclusivamente alla Serie B.
Per molti appassionati di calcio l’album Panini non è solo una collezione: è un’abitudine che attraversa l’infanzia e spesso torna anche da adulti, quando il piacere di sfogliare le pagine e scoprire i nuovi volti della stagione rimane lo stesso di sempre. Un piccolo rito che accompagna l’inizio di ogni campionato e che continua a parlare a generazioni diverse, pur cambiando linguaggi e riferimenti.
Luigi Lovaglio (Ansa)
L’ad riferirà il 5 al consiglio dell’istituto. La Bce certifica la tenuta dei conti dopo il blitz su Mediobanca. Che chiude l’«era» liberista.
Nel consiglio di amministrazione di Mps del 5 dicembre, convocato ufficialmente per venerdì, arriveranno sul tavolo anche le carte della Procura di Milano: i consiglieri esamineranno gli atti dell’inchiesta milanese che coinvolge l’amministratore delegato Luigi Lovaglio e gli azionisti Francesco Gaetano Caltagirone e Francesco Milleri. È una discussione inevitabile sul piano istituzionale, ma non per questo preludio a un cambio di guida.
Elly Schlein (Ansa)
All’evento di Fratelli d’Italia ci saranno i leader d’opposizione Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Roberto Gualtieri, Roberto Fico e persino Luigi Di Maio. Spicca l’assenza del segretario dem (e di Maurizio Landini) mentre numerosi esponenti del Nazareno hanno accettato i confronti. Presente Abu Mazen.
L’edizione di Atreju di quest’anno ospiterà tutto il governo e tutta l’opposizione tranne la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. A tenerle buona compagnia anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini. L’uno e l’altra assenti ingiustificati: Elly, una volta invitata, prima ha preteso di dettare condizioni, poi ancora una volta si è tirata indietro. Per la Cgil il discorso è diverso: l’invito quest’anno non sarebbe neanche partito. «Negli anni passati abbiamo posto l’invito alla Cgil e non è stato gradito, quest’anno non abbiamo voluto insistere per non metterli in difficoltà», spiega il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Non solo Landini quindi, assente qualsiasi esponente del sindacato che guida, mentre i leader delle altre sigle (il presidente della Uil Pierpaolo Bombardieri, il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, e il segretario generale della Cisl, Daniela Fumarola) saranno ospiti di un panel che si terrà l’11 dicembre con il ministro del Lavoro, Marina Calderone, e la deputata del Pd Paola De Micheli.
Carlo Nordio (Ansa)
Interrogazione urgente dei capogruppo a Carlo Nordio sui dossier contro figure di spicco.
La Lega sotto assedio reagisce con veemenza. Dal caso Striano all’intervista alla Verità della pm Anna Gallucci, il Carroccio si ritrova sotto un fuoco incrociato e contrattacca: «La Lega», dichiarano i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, «ha presentato un’interrogazione urgente al ministro Carlo Nordio sul caso del dossieraggio emerso nei giorni scorsi a danno del partito e di alcuni suoi componenti. Una vicenda inquietante, che coinvolge il finanziere indagato Pasquale Striano e l’ex procuratore Antimafia Federico Cafiero de Raho, attualmente parlamentare 5 stelle e vicepresidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie. Ciò che è accaduto è gravissimo, pericoloso, e va oltre ogni logica di opposizione politica», concludono, «mettendo a rischio la democrazia e le istituzioni. Venga fatta chiarezza subito».






