2024-03-21
        Chi tenta l'assalto a Tim fa business con Johnson e Maduro
    
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        Alessandro Barnaba (Ansa)
    
Il Financial Times rivela che Alessandro Barnaba, promotore del fondo Merlyn in questi giorni impegnato in un'offerta al colosso della telefonia, avrebbe alla fine di febbraio portato l'ex premier inglese dal presidente del Venezuela per normalizzare le relazioni tra il paese sudamericano e l'occidente. Sul tavolo ci sono gli affari sul gas e le riserve auree in mano a Bank of England.In questi giorni Alessandro Barnaba, promotore del fondo Merlyn, ha annunciato che presenterà un’offerta per Tim. «Abbiamo una lista di candidati con cui entrare a far parte del consiglio» ha spiegato nei giorni scorsi, confermando una notizia che La Verità aveva anticipato nelle scorse settimane parlando dell’andamento del titolo di Tim in Borsa. Ma Barnaba in questi giorni è sui giornali internazionali anche per un’altra notizia. Proprio il fondatore di Merlym avrebbe organizzato il viaggio dell'ex premier britannico Boris Johnson in Venezuela per incontrare il presidente Nicolás Maduro con l’obiettivo di normalizzare le relazioni diplomatiche tra Londra e Caracas. A riportarlo è stato il Financial Times facendo riferimento a 'fonti informate' su un viaggio che viene definito "misterioso". Secondo la ricostruzione di Ft, l’ex banchiere della JPMorgan Maarten Petermann, co-fondatore del fondo di investimento Merlyn Advisors insieme con Barnaba, avrebbe messo a disposizione anche un jet privato all’inizio di febbraio. La squadra di Johnson - riporta il Financial Times -ha affermato di stare agendo come canale diplomatico per il Regno Unito con il “supporto attivo” dell’Ufficio Esteri, Commonwealth e Sviluppo. Il portavoce di Johnson - riferisce il Financial Times - ha rifiutato di commentare le domande sul ruolo di Petermann ma ha detto: «Nella riunione non è stato sollevato nulla di commerciale. Gli unici argomenti di discussione erano la democrazia, i diritti umani e l’Ucraina». La normalizzazione delle relazioni occidentali potrebbe contribuire a far salire il prezzo del debito venezuelano sui mercati secondari e soprattutto, in questo periodo di guerra tra Ucraina e Russia, a rendere più semplice il perseguimento di grandi accordi sul gas per sostituire le forniture precedentemente provenienti dalla Russia, oltre a aiutare a risolvere la vicenda in cui Maduro rivendica le riserve auree venezuelane custodite dalla Bank of England. L’altro fronte di Barnaba è Tim, come aveva anticipato La Verità. Il nostro giornale aveva spiegato nelle scorse settimae che il fondo Merlyn fondato nel 2020 da Barnaba, a fine ottobre del 2023 aveva presentato un piano alternativo (rispetto alla vendita della rete) a quello del management, puntando sulla figura chiave dell’ex vice-direttore generale di Tim Stefano Siragusa, ha continuato a lavorare. Tra alti e bassi, e dopo la pessima figura rimediata nell’ultimo giro, il lavoro del fondo londinese non si è mai interrotto e adesso avrebbe ripreso quota con un ripensamento rispetto al piano originario. Secondo quanto risulta alla Verità, Barnaba & C. non mettono più in discussione la vendita della rete e l’accordo da 18,8 miliardi con Kkr, anzi si spingerebbero per la chiusura dell’affare il prima possibile una successiva integrazione con Open Fiber che porterebbe all’incasso di una parte degli earn out da 2,2 miliardi.
        Roberto Burioni (Imagoeconomica)