2021-04-14
Chat Palamara, la commissione Csm. «Greco e De Raho vanno archiviati»
Plenum oggi al voto. Niente «impropria interferenza». Parlavano di lavoro, non di postiGiornata potenzialmente esplosiva nel plenum del Csm. L’organo di autogoverno della magistratura deve stabilire se accogliere le cinque proposte di archiviazione, richieste dalla prima commissione (quella che si occupa di trasferimento d’ufficio per incompatibilità funzionale o ambientale), per alcuni dei togati coinvolti nelle chat con l’ex leader di Unicost, Luca Palamara. I fascicoli esaminati sono a carico del Procuratore capo di Milano, Francesco Greco; del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho; della presidente del Tribunale di Palmi, Concettina Epifanio e di due ex membri del Csm, in quota Area (corrente di sinistra), Valerio Fracassi e Nicola Clivio. Per i primi tre la commissione presieduta da Elisabetta Chinaglia (togata di Area) ha chiesto l’archiviazione all’unanimità. È il 2017 quando nel distretto giudiziario del capoluogo lombardo devono essere nominati sei procuratori aggiunti: secondo la prima commissione, in quel periodo Greco, parlando con Palamara all’epoca membro di Palazzo Marescialli, non ha compiuto «un’impropria interferenza». Non ci sono dubbi sul fatto che ci furono dei dialoghi sui posti da assegnare a Milano, come «è emerso sicuramente» dalle interlocuzioni tra «Clivio e Palamara, e il dottor Greco, ma tale interlocuzioni furono attivate dagli stessi consiglieri e non si risolsero in alcuna segnalazione o promozione di specifici nominativi da parte del dottor Greco, quanto in una generale consultazione sulle problematiche dell’ufficio e sulle professionalità richieste per la miglior gestione del medesimo». Dunque per la prima commissione «non risultano condotte suscettibili di incidere sulla imparzialità e indipendenza del Procuratore di Milano, neanche sotto il profilo dell’immagine». Circostanze per cui «non vi sono provvedimenti da adottare», concludono i consiglieri del Csm. I quali, come detto, hanno chiesto l’archiviazione anche per il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo De Raho. Le chat tra quest’ultimo e l’ex magistrato Palamara si intensificano quando De Raho è in corsa per la Procura della Repubblica di Napoli e per il vertice dell’antimafia. I messaggini tra i due per gli incarichi direttivi, a giudizio della prima commissione, non hanno causato «un appannamento della credibilità, professionale e personale» di De Raho. Che per i consiglieri «ha svolto fino ad oggi le proprie funzioni con indipendenza e imparzialità». Pertanto le chat sono «prive di qualsivoglia considerazione denigratoria degli altri aspiranti (all’incarico, ndr) o di riferimenti a ingerenze nelle scelte consiliari in relazione ad appartenenze associative». Indirettamente collegati a De Raho anche gli sms che si scambiavano Palamara e Cesare Sirignano (ex membro della Procura antimafia) sull’allontanamento dal pool stragi, deciso e poi revocato dallo stesso De Raho, dell’allora pm adesso consigliere indipendente al Csm Nino Di Matteo. «Non emerge che le scelte del procuratore (De Raho, ndr) siano state dettate da impropri accordi con il dottor Palamara, con il quale non risultano conversazioni sul punto». Prima del plenum l’avvio delle operazioni di spoglio elettorale per le elezioni suppletive di un membro togato.