2023-06-16
Esultano Fratelli d’Italia e Carroccio: «Su questi temi asse Ecr-Ppe-Id»
Sergio Berlato (Fdi): «Gli assetti cambiano». Anna Cinzia Bonfrisco (Lega): «I centristi hanno svoltato».Il voto sulla legge Natura è stato rimandato al 27 giugno 2023. La follia green che arriverebbe a impedire una lunga serie di attività agricole e a imporre almeno 25.000 chilometri di percorsi fluviali senza dighe o interventi umani, con il rischio di allagamenti e alluvioni - tutto per centrare gli obiettivi fissati nell’ambito del Green deal europeo e della strategia per la biodiversità - doveva essere votato ieri dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo (Envi), ma il primo confronto al Parlamento europeo si è concluso con un sostanziale pareggio, rendendo necessaria una nuova calendarizzazione. «Le follie green del commissario Frans Timmermans e la sua agenda fortemente ideologizzata si infrangono all’interno della sua stessa maggioranza», afferma soddisfatto l’eurodeputato di Fdi-Ecr e componente della commissione Envi Sergio Berlato. «Quanto accaduto in commissione Envi, dove la situazione di pareggio ha impedito il rigetto del regolamento sul ripristino della natura e anche la sua approvazione, mette in evidenza una maggioranza ormai consolidata su questi temi formata da Ecr, Ppe, Id e parte di Renew. Per fortuna manca solo un anno alle elezioni europee che vedranno un’altra maggioranza nel Parlamento europeo». Secondo Berlato, un esito dalla valenza politica «pesante» che dimostra come «stia cambiando l’assetto nell’organo parlamentare Ue: prima una maggioranza di centrosinistra, ora invece il Ppe si sta sganciando mostrando una nuova visione e una nuova alleanza, avvicinandosi al gruppo dei conservatori di Ecr guidati da Giorgia Meloni. Una conseguenza anche dell’esito delle varie elezioni nazionali, che fanno dunque sperare che a maggio 2024 cambierà l’organo esecutivo Ue». Come anticipato dalla Verità, secondo indiscrezioni raccolte da fonti parlamentari, il voto atteso ieri a Strasburgo non solo sta dando l’occasione a Manfred Weber, il numero uno dei Popolari, di rompere l’alleanza con i Socialisti e virare a destra, ma soprattutto sta facendo emergere le pressioni dei tecnocrati di Bruxelles su alcuni eurodeputati per convincerli a supportare la linea del Pse. «Su queste indiscrezioni faremo un’azione come gruppo ma è chiaro che Timmermans è nel panico», spiega Pietro Fiocchi, eurodeputato di Fratelli d’Italia che aggiunge: «La cosa evidente è che Ursula von der Leyen è in forte difficoltà e la sua ricandidatura è a rischio visto il nuovo equilibrio che si creerebbe con lo spostamento verso il centrodestra. L’iperambientalista commissione Envi lo ha capito e tenta di aiutarla. Il pareggio di ieri in votazione è il frutto del rallentamento dei lavori messo in campo da Envi per rinviare il voto al 27 per cercare di creare un’altra maggioranza che probabilmente non ci sarà». «Il voto di ieri dimostra l’effetto Timmermans sul Parlamento», afferma Anna Cinzia Bonfrisco, eurodeputata della Lega. «A forza di fughe in avanti sul tema green affrontato senza fondamento scientifico e senza comprendere le difficoltà del mondo produttivo, stanco di subire ulteriori restrizioni in un contesto già difficile, il Parlamento sta comprendendo che le istanze e le proposte che arrivano dai gruppi del centrodestra sono quelle che in realtà posso salvare l’Europa da una deriva che rischia di far diventare tutti più poveri. Politicamente è chiaro che il Ppe, dopo il Qatargate, non accetta più diktat dalla sinistra come ha fatto negli ultimi tempi facendo pagare a molti Paesi il prezzo più alto. Il Ppe comincia a ragionare in modo diverso, lo accogliamo e lo apprezziamo», conclude Bonfrisco.