La confessione di Signorini: «Sono gay, cattolico e ho amato una donna»

La confessione di Signorini: «Sono gay, cattolico e ho amato una donna»
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Da insegnante a regista di opere liriche: «Al liceo è nato il mio rapporto con il cardinal Carlo Maria Martini. Con il mio “Simon Boccanegra" andrò a Tbilisi. La leucemia mi ha cambiato». Il re del gossip. Se ce n'è uno in Italia, è lui: Alfonso Signorini. Un giornalista curioso, superinformato, arguto, leggero, tagliente, giocoso, malizioso, manovriero, influente. Ma «il Signorini», dal titolo di un suo libro di qualche anno fa, è anche molto altro. Opinionista, conduttore radiofonico e televisivo, regista di opere liriche, musicologo, biografo di Maria Callas, romanziere, già insegnante di greco e latino grazie a una laurea in Lettere classiche. Sta per partire per Tbilisi dove firmerà la regia del Simon Boccanegra. Eccoci nel suo ufficio di direttore di Chi, in Mondadori, tappezzato di copertine, manifesti, libri, gadget, targhe di premi giornalistici.

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Una donna aggredita alle 9 nella frequentatissima piazza Gae Aulenti. Il colpevole arrestato in serata: la sorella l’aveva riconosciuto nel video diffuso dai carabinieri. Dieci anni fa aveva compiuto un atto simile.
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Da Guttuso a Fontana, passando per De Pisis e Vedova, allo Spazio Arca di Vercelli un’inedita mostra (sino all’11 gennaio 2026) racconta l’Espressionismo italiano attraverso un nucleo significativo di opere realizzate tra il 1920 e il 1945 e appartenenti alla sezione storica della collezione Giuseppe Iannaccone. Tra capolavori noti e lavori mai esposti prima, in mostra anche una giovane voce dell'arte contemporanea: Norberto Spina.

Da sgranocchiare o in versione «dolce». Le nocciole sono un simbolo di italianità
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Dal Piemonte alla Campania, dal Lazio alla Sicilia, il nostro Paese è il secondo produttore al mondo dopo la Turchia, anche se il 2025 è stato un anno critico. Ottime da mangiare così come sono (meglio se non le spelliamo) oppure per farne creme e liquori.
José Altafini: «La Serie A mi fa venire l’orticaria»
José Altafini (Ansa)
Il campione: «Le squadre fanno 300 passaggi davanti all’area, è terribile. La Premier è tutto un altro sport. Un giovane deve giocare 4-5 partite di fila, anche se sbaglia. Il Napoli è fortissimo, ma l’Inter lo è di più».
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