2022-09-11
Caso Boda, spuntano legami con San Marino
Giovanna Boda (Imagoeconomica)
In un’intercettazione l’imprenditore Vincenzo Solaro e il portaborse Antonio Russo dicono: «Uno importante del corpo diplomatico ha dato 640.000 euro alla dirigente e lei li ha depositati...». I due facevano riferimento al figlio dell’indagato Federico Bianchi di Castelbianco.Il 15 aprile 2021, due giorni dopo le perquisizioni che hanno svelato l’inchiesta della Procura di Roma sulle presunte tangenti al ministero dell’Istruzione, i pm della Procura di Firenze captano casualmente in un’altra indagine una telefonata che porta a conoscere il reale potere dell’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, editore dell’agenzia stampa Dire, accusato di aver corrotto la ex capo dipartimento del Miur Giovanna Boda con circa 3 milioni di euro di mazzette e varie utilità. Gli investigatori fiorentini incappano in una chiamata tra l’imprenditore (indagato in un’altra vicenda) Vincenzo Solaro e Antonio Russo, residente a San Marino, riguardante il tentato suicidio della Boda, avvenuto il giorno precedente. Nella conversazione, trasmessa il successivo 22 aprile a Roma dall’allora procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, Russo (che non risulta indagato) vanta rapporti con il segretario di Stato all’Istruzione Andrea Belluzzi e spiegando le difficoltà che si incontrano nel lavorare con San Marino, racconta all’interlocutore: «Guarda, credimi che in questo momento qui, io adesso sono venuto a Firenze eh ... sai per quella che si è suicidata, che si è buttata giù dalla finestra al ministero della… eh... al ministero della Pubblica istruzione qui in ltalia, l’hai sentito tu?». Solaro cade dalle nuvole e Russo spiega: «Allora, adesso, adesso ti giro la notizia… lì in mezzo c’è uno molto importante di San Marino del corpo diplomatico che gli ha dato 640.000 euro, va bene? E questa cretina è andata a prenderli e depositarli in banca». Il riferimento è probabilmente alla cifra, in realtà di 680.000 euro, all’epoca ipotizzata dalla Procura come il profitto ottenuto dalla Boda per la corruzione, che La Verità aveva raccontato in esclusiva il giorno precedente. Per Russo, la vicenda Boda rischiava di avere conseguenze pesanti sul Titano: «Ecco... quindi... San Marino deve stare molto attento a fare le cose... adesso salta tutto il corpo diplomatico...». Per Russo la Boda, versando i contanti, che in realtà erano molti meno, si è fatta «beccare subito», poi attacca: «Questa è una cretina... hai capito? ...lei e quello che ha fatto questo lavoro qua... che adesso compromette il corpo diplomatico». strane coincidenzeUn riferimento che porta dritto al figlio dell’imprenditore accusato di corruzione, Giuliano Bianchi di Castelbianco, cittadino sammarinese e nominato nel 2011 ambasciatore a Malta. Nel 2018, Castelbianco junior, aveva accompagnato, in qualità di ministro plenipotenziario (un ruolo diplomatico leggermente minore di quello ricoperto a Malta), l’ambasciatore presso la Santa Sede di San Marino, Maria Alessandra Albertini all’udienza pontificia al corpo diplomatico accreditato in Vaticano. progetti ambiziosiAnche Castelbianco senior ha ricoperto incarichi nella piccola enclave che affaccia sulla riviera romagnola. Dal suo curriculum risulta infatti essere stato, dal 1996 al 2001 segretario dell’Ordine degli psicologi della Repubblica di San Marino. Ma a collegare i Castelbianco, padre e figlio, con il Titano sono anche gli affari. Nel aprile 2008, i segretari di Stato all’Industria, Tito Masi, all’Informazione, Ivan Foschi, e al Lavoro, Pier Marino Mularoni, avevano presentato alla stampa locale un’iniziativa relativa alla comunicazione per migliorare l’immagine della piccola Repubblica. Per i tre segretari di Stato, «un’immagine spesso appannata e compromessa da una percezione distorta per la quale sono spesso enfatizzati comportamenti negativi di singoli individui che finiscono col discreditare l’intero Sistema Paese». Un problema che il governo voleva affrontare affidandosi , con un contratto da 110.000 euro in vigore fino a fine 2008, alla società di diritto sammarinese Della Torre Uno Srl, costituita nel 2004 da Castelbianco padre e figlio, con il primo che aveva partecipato alla conferenza stampa. Nel suo intervento Castelbianco aveva chiosato: «L’immagine di San Marino che scaturisce dai media nazionali italiani è molto negativa anche perché il sistema talvolta non è stato pronto nel rispondere alle insinuazioni. E il silenzio equivale a una conferma delle accuse». E aveva avuto anche l’ardire di aggiungere: «Lavoreremo per fare emergere e far conoscere in Italia e nel mondo il modello positivo e validissimo della Repubblica di San Marino, affinché possa essere non solo apprezzato, ma preso ad esempio». Contattato dalla Verità, Belluzzi ha confermato che Castelbianco junior è ancora un diplomatico sammarinese: «So che il padre è il proprietario dell’agenzia che da anni a San Marino si occupa di trascrivere i verbali degli interventi in Parlamento. Il figlio di Panebianco (sbaglia il nome, ndr) ha un titolo consolare della Repubblica di San Marino». E soprattutto, ha confermato i timori per la ricaduta d’immagine: «Ho letto sui media italiani ed è una cosa che mi preoccupa per l’immagine del Paese. Ho fatto quello che si fa quando c’è una persona che rappresenta diplomaticamente San Marino che resta coinvolta in fatti di cronaca in Italia», ovvero «vedere che cosa succede, se ci sono aggiornamenti». Quando gli abbiamo chiesto se Castelbianco aveva cercato di ottenere commesse nelle scuole anche a San Marino, il segretario di Stato ha risposto: «Io non ho mai conosciuto i Castelbianco, solo di fama. San Marino è un piccolo Paese e poi noi non abbiamo un provveditorato degli acquisti della scuola. Ogni acquisto passa una centrale unica degli acquisti, che non è una società, ma un’unità operativa dello Stato, che si occupa degli acquisti di beni e servizi di tutta la Pubblica amministrazione».Ci ha parlato anche di Russo: «È tuttora un mio collaboratore di natura politica con cui ho condiviso le mie preoccupazioni su questa vicenda». Con Solaro, invece, ha detto di non avere nessun rapporto, ma non ha escluso di averlo conosciuto:«Io su due piedi non mi ricordo, potrei averlo incontrato ma non so... capita di incontrare degli imprenditori che vogliono investire a San Marino, poi io li indirizzo, a seconda della materia, dal collega competente». Russo invece con La Verità ha ricordato il ruolo dei Castelbianco nella comunicazione di San Marino: «Questi signori gestiscono la società che fa i comunicati per le segreterie della Camera di San Marino, per i nostri consiglieri». Oltre alle paure provenienti da San Marino, i nuovi atti depositati in concomitanza con la chiusura delle indagini svelano anche come le attenzioni della Boda nel curare i rapporti con i ministri fossero bipartisan. Il 13 giugno 2019 Boda comunica al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti «di star scegliendo una nuova stoffa per lui». Solo pochi giorni dopo gli manda un sms: «Sono appena passata a ritirare il tuo vestito, pronto! Sarai bellissimo! Appena ci incrociamo te lo porto! Un abbraccio grande grande. Tvb». Gli investigatori hanno convocato il sarto che ha confezionato l’abito, che ha spiegato: «Mi sono recato personalmente al ministero per prendere le misure. Abito e camicie, se non erro, dovevano essere un regalo per il ministro da parte di tutti i collaboratori di una segreteria». Quella della Boda. regali su misura«Complessivamente», ha spiegato il sarto, il costo ammontava a «2.800 euro». Pagati tramite bonifici disposti da Valentina Franco. Ma gli investigatori hanno evidenziato anche dei noleggi di auto «effettuati a favore di Bussetti dall’11 al 17 agosto», per 4.655 euro. Anche questo particolare è saltato fuori dalle chat di Valentina Franco, che scrive alla titolare della Nuova Scuola Travel srl: «Manu scusa ha chiamato il ministro a Giovanna dicendo che dall’11 al 16 agosto vuole una macchina a disposizione ad Olbia e in giro per la Sardegna». Poi aggiunge: «Autista per Min deve essere a disposizione tutto il periodo 11-16 e pagato da noi». Ma Franco si interessa anche per un soggiorno di Bussetti nell’Hotel 4 Stelle Niccolo V a Terme dei Papi di Viterbo. La prenotazione è per «due camere matrimoniali Prestige in 30 aprile out 4 maggio», con mezza pensione e massaggio relax di coppia. Non è stato accertato però se il pacchetto costruito dalla Franco alla fine sia stato utilizzato.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco