2023-03-16
E il prefetto lancia l’appello ai privati: «Concedete immobili agli stranieri»
Lucia Ciampi (Imagoeconomica)
Rinaldo Argentieri cita Cutro e spiega: «A Ferrara centri per i profughi al collasso».Il Partito democratico pensa all’esproprio delle case dei privati. Lo si può leggere nero su bianco a pagina 12 della mozione Parte da noi! all’interno del capitolo «Diritto alla casa», in cui Elly Schlein spiega che «servono politiche innovative e coraggiose di intermediazione pubblica per recuperare al mercato degli affitti medi e lunghi una parte del patrimonio privato sfitto, per aumentare la disponibilità di alloggi a canone calmierato e rispondere alla domanda di quella fascia intermedia che non ha i requisiti per acceder alle case popolari, ma non riesce a vivere agli alti prezzi del libero mercato». A sottolinearlo è stato Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera, di Forza Italia, che ha citato questo passaggio su La7 durante la trasmissione L’aria che tira. L’obiettivo del neo segretario del Pd, insomma, sarebbe quello di attingere dal patrimonio immobiliare dei privati con case sfitte per trovare alloggi a prezzi bassi per le persone che hanno bisogno di un tetto sopra la testa. Appartiene sempre al Pd anche Lucia Ciampi, ex deputata che nel gennaio 2022 ha presentato un emendamento al Milleproroghe dove si chiede di espropriare tutti quegli immobili che sono in uno stato di degrado o di abbandono. L’idea della Ciampi è che a segnalare l’esistenza di queste realtà possano essere i rappresentati degli uffici comunali o i cittadini stessi. Secondo l’emendamento, le case che verrebbero espropriate sarebbero tutte quelle che «presentano un grave deperimento degli elementi strutturali» o i cui proprietari non hanno fatto gli interventi richiesti a seguito di un’ordinanza oppure che hanno lasciato l’immobile disabitato per almeno dieci anni. Secondo la proposta della Ciampi, lo stato di abbandono risulterebbe da due criteri: «Grave deperimento degli elementi strutturali dell’edificio» e «la mancanza di utilizzazione dell’immobile (per almeno dieci anni)».Intanto a Ferrara il prefetto Rinaldo Argentieri spera di risolvere l’emergenza migranti contando sempre sulle case dei privati, visto che le strutture di accoglienza «sono abbastanza vicine al collasso». «Chi ha un appartamento sfitto che non serve per altri usi familiari perché, fidandosi della prefettura, non lo dà in affitto per l’accoglienza, a titolo oneroso e non gratuito, a quei soggetti che accolgono i migranti?», si è domandato il prefetto. «L’interlocutore primo sarà la prefettura qualora ci fossero proposte, che poi curerà il contatto diretto tra chi si sente di offrire questa disponibilità e il soggetto con la quale saranno stipulate tutte le garanzie, i diritti e i doveri nascenti dal contratto. Potrebbe essere un bel modo di attuare quel suggerimento che ci arriva dal presidente Mattarella quando, nei giorni scorsi, parlando della tragedia di Cutro, accogliendo il sentimento di dolore e di sofferenza, di pietà per i morti e per i sopravvissuti, aveva chiesto di tradurre quel sentimento in azione operative e concrete improntate al solidarismo. Questo potrebbe essere così un buon modo di far seguito all’ondata emotiva che ci ha coinvolto tutti». «Accogliere», ha aggiunto Argentieri, «significa dare un posto sicuro, un tetto, delle condizioni minime sostentamento, di tutela sanitaria, di tutela legale, oltre che le possibilità di mediazione linguistica, ma anche un orientamento verso il lavoro. Perché queste persone possono lavorare, tante lo fanno e credo che ciò sia fondamentale nel processo integrazione».Il problema è che togliere una casa sfitta a un privato o offrirla a prezzi calmierati significa ancora una volta sottrarre denaro ai cittadini che possiedono immobili. Tutto questo in un clima di inflazione alle stelle e salari che non crescono. Aiutare i più deboli, insomma, è corretto. Ma non a scapito dei piccoli proprietari.
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